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Gli
storici: Lanza, Saletta e Minervini, nelle loro
monografie sulla storia di Cassano affrontano il
problema delle origini di Cassano, e sono concordi
nell'affermare che la città sia stata fondata
dagli Enotri verso il sec. XIV-XV a.c. con il nome
di Cossa. Sulla base di indizi attendibili e di
risultati ottenuti con accurate esplorazioni,
scrivono che gli Enotri avessero un’avanzata
civiltà, e che fossero contadini e pastori.
Geograficamente Cossa era situata sulle pendici
nord-occidentali del monte Marzio (oggi pietra del
Castello) in una posizione compresa tra la
contrada Acquarella e la contrada Appicello al di
sopra della riva destra del fiume Eiano. Il nome
Cossa venne usato per molto tempo; successivamente
dai Romani venne trasformato in Cosa, come si
evince dall'affermazione di Cesare che, nel terzo
libro del De Bello civili, scrive: ( Mile,
pompeianus Dux, Cosam in Agro Turino oppugnare
coepit; cum a Q.Poedio Praetore cum Legione,
Lapide ictus esset ex muroperiit). In seguito il
nome subì varie trasformazioni fino ad assumere
quello attuale di Cassano. Gli Enotri dominarono
la città sino alla fondazione di Sibari; ad essa
poi si assoggettarono sentendo, tutta l'influenza
della sua grandezza e di Sibari seguì le alterne
vicende; infatti, quando i Crotoniani distrussero
Sibari, rasero al suolo anche Cossa. Quando i
Greci ricostruirono Sibari, con il nome di Thurio
, anche le mura di Cossa furono ricostruite. Nel
669 i Romani occuparono Thurio imponendogli il
nome Copia, e la resero colonia romana. La stessa
sorte è toccata a Cossa, che divenne Municipio
Romano. Nel corso della lotta tra Cesare e Pompeo,
presso le mura di Cassano cadde il Pompeiano
Milone. Caduto l' Impero Romano, Cosa prese il
nome di Cassanum; cadde sotto la dominazione dei
Longobardi e fu sede di castaldato. Nell'anno 969
Cassano fu teatro di una delle battaglie che
Ottone I intraprese contro l'Imperatore d'Oriente
Niceforo Foca. Essa subì le scorrerie dei
Saraceni, che furono respinti una prima volta nel
1014 e che la occuparono nel 1037. La città visse
tempi migliori all'epoca della dominazione dei
Normanni. La storia di Cassano è legata molto alla
storia del Feudalesimo. Il Feudalesimo esiste a
Cassano fin dal tempo dei Longobardi. Fu Federico
II, a sottrarre al giogo feudale la città, per un
breve periodo di tempo. Sotto Carlo D'Angiò essa
fu infeudata a Pietro De Archis di Rossano ed in
seguito ai vari feudatari: Roberto Dianleto,Francesco
Sanguinetto conte di Corigliano, e al principe di
Bisignano. Cassano fu una delle prime città
calabresi che aderì alla rivolta napoletana di
Masaniello ed al tempo del dominio di Napoleone
subì massacri e saccheggi. Alla repubblica
Napoletana diede un martire Gennaro Serra,
giustiziato a Napoli dal Re, suo parente. Ai moti
risorgimentali presero parte uomini illustri come
Luigi Praino, prima prigioniero e poi assassinato
dai sicari del Re. Cassano fu una delle prime sedi
vescovili più estese del meridione d'Italia,
poichè comprendeva, fino a qualche anno fa, due
province, Cosenza e Matera. Il sinodo romano del
465 testimonia la presenza di un vescovo a
Cassano. Uomini illustri come Mons. Pietro la
Fontaine cardinale e poi Patriarca di Venezia, e
Pio IV Papa fecero parte del mondo ecclesiastico
di Cassano; infatti ebbe tra i vescovi ben 9
(nove) cardinali. Altri personaggi illustri furono
Calà Enrico, difensore della città al cospetto
dell'Imperatore Ottone I, S. Eusebio, pontefice,
San Gregorio Abate, San Antonio da Cassano.
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