La grande storia

dell'evoluzione informatica

 

  Alan Mathison Turing

Alan M. Turing (1912-1954)

Alan Turing è nato il 23 giugno 1912 a Londra ed è morto il 7 giugno 1954 a Manchester. E' stato uno dei pionieri dello studio della logica dei computer così come la conosciamo oggi ed il primo ad interessarsi all'argomento dell'intelligenza artificiale.

Una delle sue caratteristiche fu di non usare il lavoro di scienziati precedenti, bensì di ricreare le scoperte precedenti. Trasferitosi alla Princeton University iniziò ad esplorare quella che poi verrà definita come la Macchina di Turing.

La macchina di Turing non è altro che l'odierno computer. 

Turing descrisse una macchina che sarebbe stata capace di leggere una serie su una banda composta dalle cifre uno e zero. Questi uni e questi zeri descrivevano i passaggi che erano necessari per risolvere un particolare problema o per svolgere un certo compito. 

La macchina di Turing avrebbe letto ogni passaggio e l'avrebbe svolto in sequenza dando la risposta giusta. Questo concetto era rivoluzionario per quel tempo in quanto molti computer negli anni '50 erano progettati per un scopo preciso o per uno spettro limitato di scopi. Ciò che Turing intravvedeva era una macchina che riusciva a fare tutto, una cosa che oggigiorno diamo per scontata.

Nel 1936 formulò il modello teorico del calcolatore a istruzioni memorizzate, la cosiddetta 'macchina di Turing'. Un  risultato analogo veniva fornito nello stesso anno, ma indipendentemente da lui, dal logico polacco Emil L. Post (1897-1954). Il metodo di istruzione del computer era molto importante nel concetto di Turing. Far eseguire ad un computer un compito particolare era soltanto una questione di suddivisione dell'istruzione in una serie di istruzioni più semplici, lo stesso processo che viene affrontato anche dai programmatori odierni. Turing era convinto che si potesse sviluppare un algoritmo per ogni problema. La parte più difficile stava nel determinare quali fossero i livelli semplici e come spezzettare i grossi problemi. Durante la seconda guerra mondiale Turing mise le sue capacità matematiche al servizio del Department of Communications inglese per decifrare i codici usati nelle comunicazioni tedesche,  in quanto i tedeschi avevano sviluppato un tipo di computer denominato Enigma che era capace di generare un codice che mutava costantemente. Turing ed i suoi compagni lavorarono con uno strumento chiamato Colossus che decifrava in modo veloce ed efficiente i codici tedeschi creato con Enigma. Si trattava, essenzialmente di un insieme di servomotori, ma era il primo passo verso il computer digitale.

Un rotore di Enigma

Ricostruzione della "Bombe room"

Bletchley Park Trust, Hut 6

(dove si studiava la decodifica di Enigma)

Turing era dell'idea che si potesse creare una macchina intelligente seguendo gli schemi del cervello umano. Scrisse un articolo nel 1950 in cui descriveva quello che attualmente è conosciuto come il Test di Turing. Il test consisteva in una persona che poneva delle domande tramite una tastiera, rivolgendosi sia ad una persona che ad una macchina intelligente. Era convinto che se, dopo un ragionevole periodo di tempo, la persona che poneva le domande non fosse stata capace di distinguere le risposte della macchina da quelle dell'altra persona, la macchina in qualche modo si poteva considerare "intelligente".

Ipersensibile, incompreso, circondato dallo scetticismo e dall'ostilità dell'ambiente scientifico, il matematico inglese si suicidò il 7 giugno 1954, mangiando una mela al cianuro, per motivi mai chiariti. Due anni prima era stato coinvolto in uno scandalo per una relazione omosessuale (all'epoca considerata un reato in Gran Bretagna) e condannato a seguire una terapia ormonale che lo aveva reso impotente.