Fairey Swordfish Mk.1

Tamiya 1/48

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La prima cosa che mi viene in mente di questo kit è il suo prezzo. Beh, è una scatola costosa, non c’è dubbio, e sicuramente è difficile iniziare a costruire un kit di questo calibro, ci vuole coraggio, il blocco psicologico è notevole. Tutto sommato però, ora che ho finito, sento di poter affermare che un modellista di media esperienza, seguendo quasi letteralmente le istruzioni della casa, può costruire un’ottima replica del famoso biplano senza troppe preoccupazioni. Tamiya infatti ha fatto un lavoro eccellente, i subassiemi si incastrano con un "click" e quasi non servono colla e stucco. Gli unici punti dove ho usato un po’ di stucco sono stati la giunzione della fusoliera e alcuni segni degli estrattori, davvero fastidiosi e assolutamente da eliminare perché situati all’interno delle pareti dei vani dell’equipaggio nella parte alta e quindi estremamente visibili a modello ultimato.

Le istruzioni sono perfette, a parte alcune sviste negli schemi di verniciatura. La prima: Tamiya consiglia per il "temperate sea scheme" due colori della gamma "AS" che a moltissimi modellisti sono sembrati "strani", tuttavia non conoscendo e non avendo mai utilizzato colori di quella gamma non mi sento di bocciare del tutto la scelta della casa, magari l’effetto finale sarà corretto. Certo, sulla carta devo dare ragione alle critiche tant’è che ho preferito usare degli Aeromaster (quello che mi rimane) e dei Tamiya acrilici. Il secondo errore è più insidioso e, devo dire la verità, se non fosse stato per la pignoleria di alcuni modellisti d’oltreoceano, non me ne sarei mai accorto: lo schema di verniciatura dell’esemplare del Lt Beale è sbagliato, bisogna in realtà rifarsi al foglio aggiuntivo scala 1/48 e leggerlo bene bene per scoprire che quell’aereoplano aveva i colori scambiati di posto e le macchie speculari rispetto alla norma.

Ho iniziato dal cockpit che ho veramente fatto "da scatola" ad eccezione delle cinture di sicurezza. Tamiya fornisce delle decal per queste e ho pensato di usarle, applicandole a della lamina di piombo. Il risultato non è stato convincente, non è detto che non sia un sistema efficace ma a me probabilmente non è riuscito, quindi ho tirato fuori un set Eduard di cinture RAF e ho usato quelle che servivano. Allo Spitfire penserò quando sarà il momento…

Il kit è già ottimo nel dettaglio del cockpit, tuttavia con una buona documentazione e tanta buona volontà si può fare di meglio, io mi sono accontentato di assemblare il tutto e verniciare esattamente come indicato dalle istruzioni. Alcuni pezzi sono stati verniciati prima del montaggio: nel realizzare questo modello dovrete tener presente che molti pezzi e subassiemi saranno difficili o impossibili da raggiungere dopo, perciò studiate bene la sequenza e decidete sul da farsi, io cercherò di darvi qualche piccola "dritta" più avanti.

La struttura tubolare del cockpit è stata verniciata con l’UK Interior Green Aeromaster, "spennellata" a secco con lo stesso colore schiarito, tutti gli altri dettagli sono stati colorati e assemblati come da istruzioni e infine l’insieme è stato "lavato" con terra d’ombra bruciata. Dopo 72 ore ho dato una mano di Aeromaster Flat Clear.

Anche il cruscotto è stato assemblato e verniciato esattamente come indicato e mi pare molto ben riuscito, un pezzo di aftermarket sarebbe sprecato.

Prima di chiudere le semifusoliere ho aperto i fori per i tiranti, stuccato e carteggiato i segni degli estrattori e dipinto il tutto come richiesto. Anche qui ho usato drybrush e lavaggi per esaltare i dettagli e per "sporcare" un tantino.

Non ho resistito alla tentazione di separare i timoni orizzontali dagli stabilizzatori, ricostruendo con plasticard sottile e filo di rame il dettaglio delle cerniere. Ho anche tagliato da un solo lato e piegato il supporto del timone di direzione, permettendone così l’incollaggio in posizione non neutra.

Poi è iniziato il balletto di montaggio e verniciatura, un vero rompicapo nel quale ho dovuto districarmi quasi come in una partita a scacchi. Dovrete quasi sicuramente modificare anche voi la sequenza consigliata dalla Tamiya, almeno dovrete verniciare le due walkway sulle ali inferiori prima di incollare i montanti (pezzi A11 e A12), altrettanto dovrete fare con i supporti degli stabilizzatori (pezzi D38) e col sostegno dell’ala superiore (pezzi A18-A19-A23). Secondo me dovrete per forza verniciare le superfici interne delle ali prima di assemblare i relativi subassiemi, e questo significherà che l’eventuale fase di stuccatura e carteggiatura sarà molto difficile o impossibile, per giunta con i tiranti al loro posto! A proposito di tiranti, ho avuto qualche problemino e sono stato costretto a tagliarne e riposizionarne un paio per evitare tiranti flosci, ma suppongo che questo dipenda da un montaggio sbagliato o poco accurato, non mi sento di dare la colpa alla Tamiya.

Il motore è stato assemblato, pitturato di nero opaco e pennellato a secco con argento, mentre il radiatore dell’olio ha ricevuto il processo inverso: pitturato di acciaio, è stato "lavato" con nero ad olio. La copertura del motore è stata verniciata con diversi toni metallici e ha subito un trattamento di "cottura" e "affumicatura" con acrilici trasparenti neri e blu.

Dopo il pre-shading tutte le superfici inferiori sono state verniciate in Sky e mascherate. Successivamente ho spruzzato qualche mano di Aeromaster Slate Grey cercando di non invadere troppo le aree che avrei poi verniciato in Ocean Grey. Dopo una perfetta asciugatura ho ritagliato delle mascherine in carta per il camouflage e le ho applicate al modello e ho dato qualche mano di Aeromaster Ocean Grey. Le superfici superiori dell’ala inferiore sono state verniciate, come al vero, in una tonalità più chiara dei colori base.

Le coccarde e le altre insegne di nazionalità sono state verniciate con l’aiuto di mascherine circolari di plastica adesiva, il risultato è quasi perfetto ma si può fare di meglio usando piuttosto della carta adesiva, più facile da far aderire. Già che ero in vena di mascherature ho riprodotto alcune "toppe" nella tela usando toni di colore leggermente diversi da quelli utilizzati.

Dopo una lunga asciugatura l’aereoplano è stato trattato con pennello a secco utilizzando toni più chiari, fino al bianco, poi il tutto è stato coperto da un paio di mani di Future (grazie Alessandro) e lasciato asciugare per altre 48 ore, dopodichè un lavaggio con colori ad olio ha evidenziato le pannellature e tutto il dettaglio, davvero un bell’effetto.

Arrivati a questo punto di solito siamo convinti che per terminare il nostro capolavoro manchi davvero poco, capita anche a voi? Bisogna aggiungere ancora un sacco di dettagli che vanno pitturati, esaltati, invecchiati… siamo ancora a metà dell’opera, forse meno!

Di certo il Sottotenente Beale non portava tutta quella roba sotto la fusoliera la notte della caccia alla Bismarck, ma non ho potuto resistere e ho deciso di montare tutto l'armamento: siluro, bombe, fumate e flares.

Il siluro è stato verniciato con diversi toni di metallo della gamma dei metalizer Model Master, quindi ritoccato con strati di vernice trasparente di vari colori e terminato con una mano di Aeromaster Flat Clear.

Le ruote sono state "sgonfiate" con l’aiuto di un ferro da stiro, con una matita argentata ho realizzato qualche scrostatura sull’elica e sui rivetti qua e là, temporeggiando e cercando l’ispirazione per iniziare il lavoro successivo. Quando sono stato pronto ho preso del filo da pesca sottile e ho realizzato le antenne e i tiranti delle superfici di controllo di coda.

Mi ci sono volute circa 90 ore di lavoro ma mi sono divertito, L’aereo mi piace, ora saprei come farlo meglio e posso sicuramente raccomandarlo a tutti gli appassionati di biplani con un minimo di esperienza modellistica.

Ora vado ad aprire la scatola della versione idrovolante!

Un sincero ringraziamento all'amico Massimo Ginesi per la collaborazione durante la sessione fotografica.

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