MD-11 Japan Airlines "J Bird" |
Hasegawa 1/200
Foto di Massimo Ginesi
Il kit
Un bel modello Hasegawa con una livrea davvero accattivante, almeno per me. I pezzi combaciano bene e non è stato necessario usare molto stucco. Gli unici punti critici del kit sono i carrelli, piuttosto spogli, e le gondole dei motori, purtroppo fornite come spesso (ma non sempre) accade in due semigusci, cosa che obbliga a fare i salti mortali per far sparire la giunzione, ma sennò dov'è il bello del modellismo? Alcuni dettagli come i portelli dei carrelli e le antenne VHF meritano di essere sostituiti con altrettante parti ricostruite a partire da zero con plasticard sottile; la loro assenza durante la costruzione faciliterà anche le operazioni di perfezionamento della giunzione fra le semifusoliere. I finestrini sono forati e lasciano vedere tutto l'interno, ma la Hasegawa ci fornisce anche le decal e pertanto i modellisti potranno scegliere se lasciarsi vincere dalla pigrizia e dipingere l'interno di nero o tappare tutto, lisciare e usare le decal (molto belle). Io fra le due opzioni ho scelto... la terza! Ho chiuso i finestrini dall'interno con una striscia di plasticard e ad aereo quasi ultimato ho simulato i vetri con un velo di Micro Cristal Clear.
Ho iniziato il lavoro dalle semifusoliere, chiudendo i finestrini dall'interno come descritto sopra e tappando anche dall'esterno quelli indicati nelle istruzioni, ho pitturato di grigio scuro l'interno del parabrezza e ho proseguito secondo le indicazioni della casa nipponica. Grande cura è richiesta nel cancellare ogni traccia della riga di giunzione fra le semifusoliere, un lavoro che personalmente odio e che di solito termina quando finisce la mia pazienza, e ciò accade quasi sempre un po' prima che il lavoro sia completato. Stavolta, trattandosi di un liner, ci ho messo più impegno del solito, e il risultato è buono.
Nel frattempo ho preparato le gondole dei motori, dipingendone l'interno prima del montaggio con il nero e varie tonalità metalliche, evidenziando dove necessario con un "lavaggio" di Tamiya X-19 Smoke. I coni di scarico sono stati dipinti in Model Master 1401 e lucidati con un panno morbido. La giunzione fra le metà delle gondole è stata trattata con una miscela fatta di stucco Tamiya e colla liquida tappo verde della stessa casa, poi carteggiata. Il trattamento è proseguito con diversi strati di Gunze Mr.Surfacer 500, ma il risultato finale non è perfetto.
Una gondola prima dell'incollaggio e del ritocco dei pannelli |
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Nella gondola posteriore ho tappato la giunzione con del plasticard per evitare di lasciare visibile anche anche l'interno della deriva, poi ho stuccato, carteggiato, pitturato e "lavato".
La coda prima del trattamento dei pannelli |
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Sarebbe stato più semplice trattare le linee di giunzione se avessi chiuso le gondole prima di verniciarle, ma all'inizio l'idea era quella di pitturare l'interno con diverse tonalità di metallo, e sarebbe stato difficile realizzarla a gondole già chiuse. Dilemma: verniciare prima, poi stuccare e ritoccare, o piuttosto incollare, stuccare, mascherare alla bell'e meglio e pitturare? Credo di aver deciso, la prossima volta farò delle gondole meno policrome (tanto non si vede granchè) ma assemblate e stuccate come si deve.
Proseguendo nella follia, ho deciso di pitturare le ali prima dell'assemblaggio, ho pensato che se fossero rimaste staccate dalla fusoliera sarebbe stato più facile mascherarle per riprodurre lo schema a due toni più quelli metallici. Ho dipinto tutto di grigio chiaro, una miscela di Gunze fatta a sentimento, poi ho mascherato e dipinto di grigio più scuro la parte in "Coroguard". Una volta asciutto ho passato tante mani di Future per fornire una superficie adeguata alle decal. La hinomaru è stata dipinta usando una mascherina ritagliata nel Frisket.
La fusoliera subito dopo la posa delle decal |
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La fusoliera ha ricevuto parecchie mani (otto? Forse dieci?) di bianco lucido Gunze, l'ultima delle quali ritoccata con una goccia di blu ad evitare possibili ingiallimenti. Qualche mano di Future ha fatto da scudo per i successivi "lavaggi" a smalto e ha fornito un adeguato substrato per le decal che, come ormai abbiamo imparato tutti, vanno posate preferibilmente sul liscio (quindi lucido). La banda grigia e rossa sul muso è stata dipinta prendendo come riferimento per forma e colore la decal Hasegawa.
Il muso prima dell'evidenziatura dei pannelli |
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Le decal sono di buona qualità, forse un tantino spesse, ma nulla di tragico. Non so perchè ho tralasciato di scontornare la grande decal con l'identificativo del velivolo sull'ala. La prossima volta! Un piccolo consiglio, non usate il Micro Set sopra la cera Future sulle superfici bianche: probabilmente il liquido per le decal contiene qualcosa (ammoniaca?) che rovina la cera e forse combinando l'effetto con quello della colla delle decal fa ingiallire la vernice bianca.
Dopo qualche altro strato di Future ho deciso che era tempo di cimentarsi con i bordi d'entrata e ho tirato fuori i Model Master Metalizer. E' di fondamentale importanza mascherare perfettamente il modello, la vernice metallizzata va dappertutto (la spruzzo a pressioni sostenute) e non è facile da levare. Ho cercato di riprodurre due toni di metallo dove richiesto, come sulla parte inferiore del bordo di attacco.
Parte inferiore dell'ala: si notano i due toni di colore metallizzato? |
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Dettaglio delle winglet e del carrello durante la costruzione |
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Ho pitturato i finestrini di grigio medio e una volta asciutti li ho rifiniti con una goccia di Cristal Clear. Poi ho evidenziato le linee di pannellatura con un colore grigio chiaro a smalto, le giunzioni delle superfici mobili con un grigio un po' più scuro.
Un sincero ringraziamento all'amico Massimo Ginesi per la collaborazione durante la sessione fotografica.