Alessandro Brozzetti
Collettivo Lotto: per avvantaggiarsi nei confronti del Banco
 

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Collettivo Lotto


Pagina curata dallo studioso e stratega

CASTIGAMATTI

uno dei massimi esperti nell'applicazione della tecnica degli insiemi


IL LOTTO COME INVESTIMENTO

Il gioco del lotto, come un qualsiasi lavoro che si voglia intraprendere, impone che si sappia come va eseguito e quanto può rendere: solo a queste condizioni lo si affronta con la possibilità di renderlo proficuo. Mezzo e fine, comunque, è il denaro. Questa è la cruda realtà. Ebbene, quando lo stesso denaro viene impiegato al gioco, sembra che perda il suo valore!!!!!
Non si riesce a spiegare, altrimenti, come si possa affrontare questo gioco (bello quanto volete..... ma soprattutto aleatorio) senza un minimo di preparazione atta a valutare i possibili, reali rischi in relazione allo sviluppo dei costi.
Chi è SICURO di vincere, non perda tempo a proseguire nella lettura.... questo scritto non è per lui, sa già troppo....
Chi, invece, ha bisogno di giocare molti colpi con poca spesa e tende ad un ragionevole profitto sul capitale che ha esposto in qualsiasi momento si realizzi la vincita, legga con attenzione quanto andrò esponendo. Sicuramente si renderà conto che non c'è nulla di miracoloso, ma rileverà con altrettanta sicurezza che, se ne avesse potuto disporre in precedenza, non si sarebbe esposto a tante delusioni ed avrebbe risparmiato molto.
TRE SONO GLI ELEMENTI su cui manovrare:
1) IL CAPITALE
2) IL MEZZO TECNICO
3) IL TEMPO
Solo il sapiente e razionale impiego di questi elementi consente di esporre poco capitale pur mantenendo la possibilità di un utile decoroso al momento della vincita.
Unica condizione: essere bene informati e preparati.
E' incredibile quanto si possa perdere per "non sapere"!!!!
Soleva dire un grande e stimato giocatore di roulette:
"il credulone è un presbite mentale, il diffidente un miope".
Ora, miopia e presbiopia sono difetti che vanno corretti e, nel campo delle idee, l'occhiale adatto è la documentazione.
Per legge di natura comune a tutti, una grande quantità di persone sono spinte al gioco e non tengono conto, come invece avviene, del pericolo cui vanno incontro quando al gioco spendono molto: si rendono, così, succubi del gioco stesso allorché scoprono di essersi esposti troppo e puntano sempre più nell'illusione di ricreare le condizioni per vincere o, se non guadagnare, almeno recuperare il loro denaro.
La soluzione sarebbe facile, tanto che basterebbe NON GIOCARE, se si trattasse di una semplice questione di pura logica.
Ma così non è.
Ed allora occorre rendere edotte queste persone di come possono ottenere un risultato positivo spendendo 10 dove spendevano 100, indicandogli cioè il modo migliore di comportarsi: perchè il misero euro sull'ambo può anche rappresentare semplicemente la tassa della speranza. Ma quando si puntano, nel tempo, somme di una certa entità si tratta di autentiche OPERAZIONI FINANZIARIE il cui esito è molto importante, a tutti gli effetti.
MEGLIO, MOLTO MEGLIO ESSERE PREPARATI. E BENE!!!!.
Dunque, prendiamo atto che nel gioco ci sono due contendenti.
Da una parte chi lo organizza (riservandosi le condizioni più favorevoli) e, dall'altra, chi vi partecipa con una palese e matematica condizione di inferiorità.
Quindi siamo matematicamente perdenti in OGNI CASO.
MA ATTENZIONE: non esiste solo la matematica!!!!
Alcuni punti deboli del banco sono stati individuati e ci PERMETTERANNO DI AGGIRARE GLI OSTACOLI MATEMATICAMENTE INSORMONTABILI.
Prendiamo il caso di chi insegue un solo numero e punta molto fin dal primo colpo.
Suppongo che stupirà buona parte dei giocatori il fatto di dover puntare meno al 2° colpo che al primo:
NON FACCIAMOCI INGANNARE DALL'APPARENZA e consideriamo piuttosto che proprio detta DIMINUZIONE DELLE PUNTATE, operata esattamente a quel punto, RISOLVE IL PROBLEMA DEL GUADAGNO NEL TEMPO, perchè se fossimo sicuri di vincere nei primi colpi di gioco, il problema non sussisterebbe.
Siccome, invece, tale sicurezza assolutamente NON ESISTE, solo attuando, subito, all'inizio, il criterio della percentuale annua di reddito sul capitale investito (per intenderci quello tirato fuori dalle nostre tasche e che non è quello pagato al lotto) saremo poi in grado di contenere e controllare il capitale stesso per tutto il tempo necessario. Se, ad esempio, avessimo puntato subito 10 euro e al secondo colpo ulteriori 10 euro avremmo già speso 20 euro, perdendo così, a parità di spesa in sole due estrazioni, circa 10 o 15 colpi rispetto ad una giocata calibrata nel tempo e rapportata al guadagno desiderato.
Personalmente, prima di prendere consapevolezza di ciò che vi sto enunciando, ho provato a seguire, per necessità di documentazione diretta, i suggerimenti di altri, i metodi STRAORDINARI che (a detta degli autori) intendono garantire qualcosa, e ne è risultato in modo CHIARO ed INEQUIVOCABILE, che l'unica SICUREZZA è quella di non poter in alcun modo prevedere l'uscita di un numero, tanto meno di più numeri combinati per sorti superiori.
Quello che voglio, in sostanza, farvi capire è che se adotterete criteri diversi di amministrazione delle giocate, automaticamente vi si offrirà, di fatto, la possibilità di guadagnare.
E' quindi una questione di tecnica amministrativa, non di tecnica previsionale, che non esiste agli effetti di una sicurezza di vincita, ASSOLUTAMENTE.


I PUNTI DEBOLI DEL BANCO
Partiamo dal presupposto che ogni creazione dell'uomo, per quanto possa apparire perfetta, di fatto non lo è.
Altrettanto avviene per le regole che presiedono alle condizioni imposte da chi detiene il banco.

1) In determinate condizioni, quindi, anche il banco PUO' PERDERE. Le stesse matematiche concezioni, pur nella loro perfezione logica, dal momento che vengono applicate ad entrambi i contendenti, non rendono indenne il banco da questa (anche se remota) eventualità.

2) Il banco, a differenza del giocatore, non può permettersi di smettere di giocare quando e come vuole; non può permettersi di tirarsi indietro qualora si punti troppo su una determinata combinazione o su di un determinato numero, anche se sa, che in caso di vincita, si verificherebbe un'emorragia alle proprie finanze.

3)Anche il fatto di aver stabilito a priori il premio che verrà pagato in caso di vincita, costituisce un grosso handicap per il banco, e che va, di conseguenza, a tutto beneficio del giocatore.

Inoltre, come in quasi tutte le cose create dall'uomo, c'è un "quid" imponderabile che sfugge sempre: volerlo determinare esattamente è impossibile e lo si può superare, nelle sue conseguenze negative, a livello NON MATEMATICO, ricorrendo alla STIMA e non alla MISURA. Basterà quindi adottare determinati ACCORGIMENTI basati sugli avvicendamenti FLUTTUANTI delle masse numeriche che si rilevano.
Uno di questi accorgimenti è l'AMMINISTRAZIONE DI GRUPPO, che tende ad AMMORTIZZARE gli effetti del SINGOLO con l'azione dell'INSIEME.
Si tratta di un procedimento accuratamente studiato dal sottoscritto insieme ad altri colleghi e derivato da un'esperienza lunga e diretta, vissuta.
Si tratta di uno strumento di cui servirsi per realizzare un "risparmio" (oserei dire rilevantissimo, considerando ciò che ho letto in questi giorni riguardo all'8 di Palermo, tenuto conto anche del grande numero di estrazioni IN PIU' cui si può partecipare a parità di spesa) ed un "guadagno" che si concretizza in un reddito molto elevato (sulla base di un rapporto reddituale annuo) in qualsiasi momento si vinca.

PUNTUALIZZAZIONI
Viste le perplessità sollevate da alcuni e, al fine di puntualizzare correttamente i quesiti rivoltimi, riprendo il discorso in merito al punto 3) dove stigmatizzavo che la conoscenza anticipata del premio costituisce un grosso vantaggio per il giocatore.
Ebbene, ipotizziamo di giocare al Totocalcio (o giochi simili per regolamentazione) ed ipotizziamo che, ad un dato momento, il sistema che abbiamo giocato da tanto tempo ci procuri effettivamente una vincita. Attendiamo i risultati delle quote e.....notiamo con rammarico di dover incassare un decimo della spesa sostenuta in tanti concorsi. Ci verrebbe da maledire la sfortuna nera, che proprio quel giorno in cui si presenta un bel tredici si verificano quote così basse.......
L'esempio ci suggerisce due conclusioni:
- Al totocalcio, come in altri giochi simili, "non si sa" quanto si vince, perchè il premio è condizionato dal numero dei vincenti in quel dato concorso.
- Al totocalcio (et similia) occorrono due fattori concomitanti, ma indipendenti per natura, per vincere con profitto. Il primo è l'avere un buon metodo di gioco (lato tecnico); il secondo è incontrollabile (lato finanziario) perchè mai, e poi mai, si può prevedere il numero dei vincenti che determina il premio unitario.
Siccome il lato finanziario è il più condizionato, il BUON SENSO, la SEMPLICE LOGICA, fa cadere tutto il resto.
Al lotto, invece, comunque si giochi (ambata ecc..) e per quanto si giochi (quota alta o bassa), sappiamo di incassare "X" euro per ogni euro puntato.
Si tratterà, semmai, di bilanciare le quote in base al poco o tanto capitale di cui disponiamo, per il molto o poco tempo che prevediamo di dover protrarre il gioco.
Ma l'ULTIMA puntata da noi effettuata in base al piano di gioco predisposto, ci dirà, in ogni caso, esattamente quanto incasseremo su di essa ed in base a questo dato potremo adattare il piano di gioco stesso all'esigenza che, a quel momento, DOVREMO realizzare un congruo margine di profitto sul capitale complessivamente impiegato.


CONCLUSIONI

 La soluzione ottimale, quindi, che si prospetta per ottenere il massimo (minimizzandone i rischi correlati), è quella di improntare un gioco di gruppo sistematicamente e professionalmente condotto..... ossia, in buona sostanza, ricorrere al gioco collettivo.
 

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