Ascoli Games 2010 ANTEPRIMA II VOLUME LIBERTE'

di Laura Luzi

Il 17 e il 18 luglio 2010 si è tenuta la manifestazione Ascoli Games, nell’ambito della quale Giuseppe Morganti, della fumetteria Matrix, in collaborazione con l’associazione Dimensione Fumetto, ci ha offerto la possibilità di mostrare in anteprima il lavoro di “Liberté” volume 2.

Si è trattato di un invito molto gentile, a cui abbiamo volentieri aderito. La stampa locale ci schedula tra gli eventi da un mese prima, cartelloni della due giorni con indicata “Liberté” campeggiano in corso Mazzini e locandine nei vari negozi.

Lo scenario che ci è stato riservato una sala del bellissimo Palazzo dei Capitani, affacciato su Piazza del Popolo, il salotto della città e, probabilmente, la cosa più nota di Ascoli.

Ascoli, bella e dimenticata. La Cenerentola delle Marche, fuori da ogni itinerario, lontana dalle vie di comunicazione sia autostradali sia ferroviarie, da anni in crisi economica, ben prima della crisi del ’92. Città tutta di travertino, scoperta negli anni settanta dai turisti tedeschi e, solo da una quindicina d’anni, da quelli americani ed europei, dal passato ricco (basta guardare la Loggia dei Mercanti con le misure ed i pesi scolpiti), ora marginalizzata dall’assenza di politici realmente interessati al territorio ed alla gente, preferendo curare il proprio particulare.

La settimana del 17 era quella della terza ondata di caldo, la peggiore. In collina, dove vivo abitualmente, si erano toccati i 37 gradi e in centro era peggio. In più, come accennavo, il problema di raggiungere Ascoli (se non si ha un’auto) e la scarsissima pubblicità offerta al nostro fumetto – figuriamoci all’anteprima! – dai siti tematici.

 

Così, ci accingiamo ad affrontare l’anteprima di sabato 17, h. 18,30.

Raduno le vignette, raccolgo le tavole, mi faso con Elena per avere altro, senza, per questo, anticipare troppo e rovinare la piazza al fumetto effettivo.

Sono serate di lavoro, recupero, telefonate, stampate, sistemazioni, collazioni, cernita del materiale (cos’è più bello? Come non dire troppo? Cosa piace a te? E a te?).

Nel frattempo, l’organizzazione cerca di venirci incontro. Si tratta di illustrazioni, dunque, bisogna trovare un modo per mostrarle degnamente.

Arriviamo infine alla vigilia. Elena, per il gran caldo, disdice la prenotazione e resta a casa. Come darle torto?

Ho, comunque, una suo testo, che è la sua introduzione agli scorci storici iniziali del fumetto: Landau, la situazione della cittadina assediata, i nostri protagonisti immersi nel contesto storico.

Io mi accingo a radunare fisicamente i disegni e le stampe e, debitamente armata delle cartelle da trasporto tipiche del disegnatore, che lasciano allibita Alessandra (sono più grandi di me ^^), trasbordo il tutto, non senza aver fornito l’ennesima consulenza legale al cardiopalma, giusto mentre sto uscendo. Giuro, sono sorta dalla sedia modello Mazinga Z fuori dalla piscina chiudendo “Bene, però io ora devo andare perché mi aspettano”. “Come mai?” “Abbiamo l’anteprima del nostro fumetto”. °_°; Sarà poco serio fare un fumetto per un avvocato, ma, porca miseria, è la NOSTRA anteprima, in Piazza del Popolo, e voglio esserci! Eccheccavolo!

Mi carico, ringrazio le sneaker Capezio da ballo, comode, e raggiungo la location.

Alessandra sta convergendo anche lei, ne sono contenta. La mia idea è organizzare la relazione in modo da coinvolgerla nel dibattito. Sonia, purtroppo, non è riuscita a venire. Mi sarebbe piaciuto vederle addosso il costume da cosplay che le ho ideato. :)

Il caldo è allucinante.

Rintracciati gli organizzatori, iniziamo a sistemare il materiale e spiego come penso di impostare il discorso.

Arriva Alessandra con la truppa, in due round. Entusiasti e festantissimi saluti (le parole non rendono l’idea), giro panoramico, affaccio sul balcone in Piazza, una volta tanto privilegiati. Foto di rito.

Da sotto, gli organizzatori inscenano un buffissimo teatrino, richiamano attenzione e gente, mentre io me la rido e mi domando a chi mai di quei ragazzi in cosplay, lolite, vampiri, gamers, interesserà un vecchio cartone animato e nostalgiche autrici che lo riesumano?

L’esposizione di disegni aiuta. Per la prima volta, dopo Tolone 2001-2, vengono mostrati nelle reali dimensioni anche quelli del Calendario. Abbiamo anche stampe a colori degli editoriali del nuovo volume, oltre che, ovvio, di pagine del fumetto e gli originali di alcune illustrazioni, tra cui una bella “Oscar en robe” che Elena mi ha regalato anni fa e che è stata trasbordata per l’occasione. La loro presenza rompe il ghiaccio. La gente si assiepa lì attorno, interessata, si fa immortalare.

I giornalini, i memorabilia sparsi sul tavolo, incuriosiscono. Si avvicinano persone, fanno domande, foto.

Alla sprovvista, arrivano tre ragazze e mi fotografano. Timida come sono, cerco di sottrarmi. Niente: “In posa”. Aita! “Una vicina ai disegni”. Help! E mi intervistano con annessa videocamera. Vabbe’, parlare è il mio mestiere, lo era, perlomeno, mai avuta difficoltà ad intrattenere un uditorio, perlomeno se ben disposto, e quindi attacco. Che mi fermino loro, quando è ora. E racconto, brevemente, di com’è cominciata, chi fa questo tipo di lavoro in Italia, com’è fuori, cosa facciamo noi.

Mi diverto, mi affaccio sul balcone che dà su Piazza del Popolo. Tira vento, per cui il Risiko giant è stato spostato all’interno del palazzo ed è anche più suggestivo così incorniciato. C’è anche il torneo di Magic. Fuori, la piazza è occupata dagli stand. Ragazze con zeppe pazzesche e grembiulini, vampiri avvolti in mantelli, cartoni riportati in carne. E qualche osso.

Andrea mi ha rifornito di Coca Cola e con la truppa di Alessandra iniziamo ad abbeverarci.

Le 18,30.

Finalmente viene l’ora di cominciare quello che ho definito un incontro raccolto. Introduce Roberto Fontana di Dimensione Fumetto. Chi siamo, cosa facciamo, cos’è una doujinshi e il personaggio scelto, Oscar, che non ha bisogno di presentazioni.

Inizio, innalzando una bottiglietta di Coca Cola. “Questa non è l’anteprima di un fumetto: è la pubblicità della Coca Cola!” Risate.

“Tutto cominciò così”, proseguo, illustrando, tra i memorabilia, la famosa pubblicità del febbraio 1982 su “Gente” e “Oggi”, quella di Italia 1. “Le fantastiche avventure di una fanciulla travestita da ufficiale alla Corte di Versailles”. Alessandra annuisce “E’ quella del sito”. Sguardo d’intesa. E giù di nostalgia, ricordi, le prime pubblicazioni, le tavole mancanti, mostro i disegni dei fan su “Cartoni in Tv”, racconto di come già allora prendevo appunti sui disegni dei personaggi nei miei blocchetti. Ricordo i tempi difficili di noi fan della prima ora, il fatto che i cartoni fossero considerati diseducativi, che non si potesse dire che li si guardava. Io lo dicevo già allora. Outing precoce… -_-;

Persone molto interessate tra il pubblico, competenti. Il dialogo si anima di voci. Racconto i miei tentativi di apprendere, dei corsi fatti, Dante Fazzini, Alcatraz, della difficoltà di sapere “come” si realizzava un fumetto tipo manga. Ricordo i primi Yamato e Mangazine. Racconto di come iniziai a leggere fanfic, francesi ed inglesi, nel 1998, grazie ad Andrea, che è lì, presente, e diventa rosso e poi si arriccia su se stesso, tentando di scomparire; di come scoprii poi le fanart grazie ai disegni di Eva Villa e Federica Macchia pubblicati su un giornalino; poi arriviamo a “Leggenda di una rosa” e l’incontro prima con Caterina Cantone, che ne era sceneggiatrice, poi con Elena Liberati, che ne era disegnatrice, e il mio ingresso in quel fumetto. L’importanza della conoscenza con Elena, perché, finalmente, avevo risposte alle mie domande tecniche. La spiegazione in breve di che tipo di lavoro e fumetto si tratta. Poi, via via, il sito Laura’s Little Corner – e menziono Alessandra, spiegando che i suoi racconti, come quelli di altre autrici storiche, sono stati importantissimi per il sito –, l’impatto col fandom; la nascita del “Calendario Fanart”, la divertita cronaca del perché la tavola by me di giugno ha il titolo di “Revenge” e nasce, appunto, dal ricordo della tavola 12 di “Leggenda” col famoso topsy-turvy; poi, più oltre, le tante difficoltà incontrate, la nostra necessità di narrare qualcosa di più nostro, di diverso, più vicino ai nostri gusti, la promessa tra Elena e me di realizzare un altro fumetto insieme.

Racconto di Tolone 2002, quando descrissi ad Elena passo passo la scena finale del fumetto. Il ricordo di quell’sms notturno in cui le scrissi “Titolo: Liberté”. E di quando Elena mi disse “Lo vuoi retinato o no” e io dissi “Retinato”. Che è più bello e pieno, ma chiede più tempo, più risorse. Spiego che ora alcune tavole saranno a colori.

Domande tecniche sulla realizzazione del Calendario, poi fumetto, alle quali cerco di rispondere. C’è Luca Petrucci, di una scuola di fumetto, che fa interventi molto interessanti, parla di “cartoni che sdoganarono la nostra verginità”, e, aggiunge, “penso al seno di Fujiko”. Annuisco, lo ricordo benissimo anche io. L’uditorio approva, sorride.

Parliamo del target dei cartoni, dell’importanza delle sceneggiature, prima ancora che di una regia. Bisogna avere rispetto dell’interlocutore, del lettore, sostengo. Scrivere come fosse un libro, mai di meno. Deploro la tv attuale per la bassezza dei contenuti. Spiego il mio disagio vedendo cartoni dalla realizzazione perfetta, densi di ammiccamenti oscariani, come “Le chevalier d’Eon”, tecnicamente bello, ma vuoto. Luca Petrucci concorda, il resto dell’uditorio anche. Da lì, slittiamo su Matsumoto ed “Evangelion”, come esempi di sceneggiature più imponenti di quelle attuali e, da lì, ancora su “Lady Oscar”, con me che ricordo la citazione, nell’ep. 12 di Eva, della scena tra Oscar e André nel boschetto nell’ep. 37.

Il pubblico segue, condivide, interviene. Noi nostalgici rimpiangiamo il vecchio doppiaggio di “Capitan Harlock”, la voce dolente e ironica di Gianni Giuliano, la sontuosa colonna sonora, ineguagliata, il senso romantico dei personaggi, pensiamo a Kirita, a Namino Shizuka, che, all’epoca, sognavamo, e, ora, non ritroviamo in queste, bellissime tecnicamente, nuove versioni. Parliamo della bella, imponente struttura di Evangelion, della potente sceneggiatura psicanalitica che lo sorregge, nonostante il carente adattamento che rende i dialoghi italiani meccanici, stentati, le voci piatte. Ricordo i discorsi con Elena circa questi doppiaggi giapponesi che lei mi diceva molto sopra le righe. Alessandra fa un bell’intervento su Massimo Rossi e il doppiaggio di André. Un suo classico.

Io ribadisco che, proprio nel fumetto, abbiamo cercato di far parlare i personaggi con le voci e le modalità a cui eravamo abituati dal doppiaggio italiano. Cito espressamente Massimo Rossi, Cinzia de Carolis e Sergio Luzi. Dico che quel doppiaggio ha formato persone, pur nelle sue imprecisioni, e, da fan, io, come altri, “sento” i personaggi parlare con quelle voci. Questa, aggiungo, è una caratteristica ancora più importante di come li si disegna. Posso dire che la rappresentazione grafica, per un fan italiano, almeno, probabilmente impatta quasi meno di quella acustica. Il pubblico concorda.

Il caldo in sala è atroce. Due volte chiedo al pubblico se vuole andare, io non mi offendo, ma restano lì, ergo, io procedo.

Mi chiedono notizie sul making of e sugli sfondi del fumetto, sui programmi che usiamo. Rimpiango l’assenza di Elena, che è certamente più addentro di me nel 3D, vado alle tavole e mostro un po’ del processo di acquisizione, inserimento, trattamento, colorazione, postproduzione. Parlando del montaggio tavole sostengo come siamo talmente diverse che funzioniamo bene, spiego come Elena è riuscita a valorizzare dei miei disegni così, semplicemente montandoli in una certa sequenza (racconto nello specifico dei disegni dell’André della Bastiglia del volume 1), spiego come siano citazioni volute anche da douga originali e, aggiungo, questo crea stima, apprezzamento, per il lavoro che l’altro sa fare. Crea affidamento.

Spiego il fattore dei tempi, che sono sempre ristretti, anche perché bisogna barcamenarsi con le rispettive attività professionali e io mi ritrovo anche il sito da seguire. Il problema di tenersi su un certo standard. Mi chiedono come faccio a disegnare così. Io spiego, disegni alla mano, che il mio stile normale è più realistico, completamente diverso (mostro “Burn” per dare un’idea – se non cambiano i piani dovrebbe trovarsi nel volume 2 –), che io mi sono esercitata per disegnare in quello stile e per ottenere quelle somiglianze, anche se, dopo tanti, anni, mi riesce quasi automatico. Mi chiedono dei fondali delle tavole in mostra, alcune di quelle a colori del nuovo numero, e illustro in breve i passaggi. Piccola parentesi sui programmi di grafica.

Da lì, si passa, quindi, ai contenuti del sito, del lavoro di questi dieci anni, dei contributi, di come sia difficile trovare un riconoscimento, anche solo spazio, in mezzo al fandom, per far conoscere il nostro fumetto (a parte Elena Romanello che ci ha intervistato nel 2007).

Ricordo la sezione del blog con gli interventi, la sezione essay, annoto poi che alcuni racconti pubblicati hanno, in realtà, rappresentato una svolta nell’interpretazione, a livello di fanfic, dei personaggi, poi trasposta al fandom in generale. Sorrido accennando alle devastanti interpretazioni stallonesche che certe autrici danno del Grandier, ma, spiego, in effetti, a parte certe *iperboli*, noi stesse abbiamo contribuito ad una sorta di evoluzione dei personaggi. Cito l’Alain di Elisa, tra tanti, e considero come la sua rappresentazione sia, forse, quella che, più di altre, ha impattato e creato un personaggio un pochino diverso e passato nelle altre fanfic. Alessandra, che di “Agenzia” è coautrice con Elisa, approva e concorda.

Chiudiamo su un’ondata di nostalgia per i vecchi doppiaggi, i vecchi adattamenti e la speranza, chissà, di ritrovarci un’altra volta.

Intervento di chiusura di Giuseppe Morganti, che ha adottato nell’ascolanità (sic!) anche Elena, e che è, forse, il più orgoglioso di tutti del nostro lavoro. Indi, intervento di Roberto Fontana.

Ma non è finita qui.

Infatti, finito l’incontro ufficiale, parte il faccia a faccia col pubblico. Alessandra si allontana, impegnata nella gestione della truppa, io resto a tenere il forte.

Fan della Ikeda, dei Versailles, di Kamijo, disegnatori e aspiranti. Fan del nostro fumetto che chiedono come avere una copia, come contattarci. Lettrici che dicono che è difficile reperirci, altri che ammettono non avrebbero pensato esistesse una cosa così. Alcuni timidi e impacciati. Altri più diretti. Prese di contatto. Ritorni di vecchie conoscenze dell’associazione fumettistica, amarcord d’uopo. Curiosità sulle tavole. Spiegazioni da parte mia del gioco di citazioni che c’è in alcune di esse, tra manga, anime e riferimenti vari. Molti che continuano a guardare i disegni dal vivo e riscontri positivi proprio sulle versioni live, addirittura (ma è un classico), sugli sketch comparati ai definitivi. Mi fa piacere. “Wolves” è apprezzatissimo nei colori originali, che, nella stampa di “Liberté”, sono finiti alterati (in effetti, pur avendolo nel mio studio, non me lo ricordavo più, LOL). C’è anche lo sketch originale della testa di André nella tavola del Calendario “Rain”, molto apprezzato. C’è l’acetato intero del Calendario del mese di aprile, che, coi protagonisti inquadrati più da lontano, riscuote finalmente il giusto consenso rispetto alla versione stretch del Calendario. Spiego che è stato difficile realizzarlo perché si tratta di due cel uniti insieme. Rispondo su com’è il lavorare in due ad un fumetto, come ci si fasa.

Il tutto in un’atmosfera distesa, rilassata, ma anche curiosa ed entusiasta. Una vera riunione tra appassionati.

All’alba delle 20,40 riesco a riguadagnare l’uscita, scendo le scale, recupero Andrea che sta assistendo ad un torneo di Magic. E’ ancora orrendamente caldo.

Dovrei cucinare anche io, ma anelo solo ad una doccia. Per fortuna, ci pensa Andrea, così, quando arrivano Alessandra e la premiata ed educatissima truppa, è tutto pronto. Una bella cenetta, chomp, ottima, ci godiamo la reciproca compagnia in tranquillità, e una giornata finisce.

 

Laura Luzi, 12 agosto – 20 e 21 settembre 2010.

 

Piccolo seguito.

Nella settimana dal 13 al 18 settembre Elena ha compiuto la sua discesa in quel di Ascoli. Allego, sperando di fare piacere ai lettori, qualche immagine dell’evento presa nel mio studio del rustico, mentre stavamo lavorando, coi nostri potenti mezzi informatici (LOL) al montaggio delle tavole.

Per visionare il dietro le quinte di Liberté 2 cliccka qui.

 

© Le foto di Ascoli Games sono state fornite da Roberto Fontana di Dimensione fumetto e Giuseppe Morganti di Matrix - siamo a disposizioni dei titolari delle immagini per qualunque rettifica o chiarimento

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