Quis custodiet ipsos custodes?
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Qualche pensiero sull’idea di plagio, sull’idea di commissioni di valutazione, sul punto dell’amico di Leibniz.
Innanzitutto, scindo i due problemi, della lista delle fanfic plagiarie su Lady Oscar e della polemica sul plagio nelle fanfic, perché i responsabili del sito di cui parlerò in seguito mi hanno fatto presente che la persona che ha realizzato l’elenco di cui sotto non ha niente a che fare con loro e con la loro iniziativa, ma si è presentata nel loro forum solo da qualche tempo. Mi hanno anche fatto presente che loro e gli utenti abituali del forum non sono interessati a continuare con me la discussione. Peccato che, in qualche modo, io vi sia stata coinvolta… ma tant’è…
Ho letto con qualche disagio le recenti proposte di un sito, di scioperare contro il plagio, a dire dei responsabili, presente sempre più nelle fanfic. Ho letto della proposta di far valutare le fanfic accusate di plagio da una genericissima “commissione” di oscure composizione e nomina, senza con ciò chiedersi se l’analogia sia voluta o meno, cosa ci sia dietro i racconti da sottoporre al vaglio, chi garantisca della correttezza e dell’equanimità delle valutazioni. La cosa ha destato in me perplessità. Anche perché, dichiaratamente, nell’editoriale del sito si spiega che la proposta nasce dalle proteste che gli utenti inviano loro, per il ritardo negli aggiornamenti e, anche, per le proposte, sempre degli utenti, su come terminare le loro storie. Verrebbe da suggerire a questi webmaster di lavarsi in casa propria i panni sporchi… invece di pensare di risolvere problemi (ammesso che quelli denunciati lo siano) coinvolgendo altri siti.
Ho letto anche gli elenchi in cui una persona, allo scopo di dimostrare che riteneva esagerato quel proposito, mostrava le analogie del 92% dei racconti presenti su alcuni siti. Ma, chissà perché, i siti che quella persona aveva preso in esame erano dedicati a Lady Oscar (sebbene non fosse quello, dichiaratamente, l’oggetto della polemica del sito di cui sopra). E, tra questi, non tutti erano presi in esame, soltanto alcuni. E anche qui, ho qualcosa da dire. Perché quella persona non chiariva, nei suoi elenchi, le ragioni per cui li stilava e, dunque, essi finivano per apparire come una pubblica gogna, additando il mio sito e un altro in particolare quali siti di plagiarii. Inoltre, perché non occuparsi, che so, di Candy? O dell’Uomo tigre? No, Lady Oscar… ma che strano… E perché solo alcuni siti e non altri? O perché non tutti? Strano anche questo…
Posta questa premessa, più sono, dal mio punto di vista, le questioni poste sul tappeto.
Intanto, la lista dei plagi.
Mi pare un po' improbabile, anche un po' cattivo parlare di plagio riguardo a storie che nascono tutte da Lady Oscar e che, in alcuni casi, sono on line da tre anni e anche più. Prima di tutto, è abbastanza normale che le persone, ispirandosi allo stesso cartone/fumetto, finendo per attingere a alla medesima serie di situazioni, le risolvano in maniera analoga; inoltre capita spesso che vi sia un pensiero comune dei fan, con idee comuni ad altri, come sopravvivenze, scene d’amore, dichiarazioni, tradimenti.
Per esempio, Racconto d’inverno nacque prima di Ombra e luce, anche se andarono on line insieme: fui io a proporre all'autrice di Ombra di trattare anche lei lo stesso tema e non mi pare che le storie siano uguali. Abbiamo due stili diversi e, pur essendo simile il punto di partenza, nessuno si sognerebbe di gridare al plagio.
E vi sono altri casi, diversi ancora: Come per BK che nasce come seguito, parallelo ed autorizzato (anzi, voluto), di BK’s Night. Cosa dichiarata pubblicamente. Come mai la nostra spigolatrice di fanfic nel suo certosino lavoro non se ne è accorta? Ma le ha lette per davvero, le storie di cui parla, o ha dato loro una scorsa rapida, per fare un centone di nomi da copincollare (mi si passi il termine, ma faceva parte anche questo della diatriba) allo scopo di alimentare la polemica?
Oppure Daniela, che mi segnalò Monica per il sito, nonostante la sua fanfic di apertura avesse argomento analogo alla sua Ritorno. Daniela mai si sarebbe sognata di gridare al plagio, anzi, riconosceva il talento di Monica e lo apprezzava.
E’ invece capitato che, proprio sul sito che muoveva la polemica sui plagi, comparisse, dopo qualche tempo da quando Daniela aveva scritto un racconto, una storia dal titolo identico. Perché quella non è segnalata in quell’elenco? La nostra spigolatrice non se ne è accorta? Ma che strano, è talmente evidente… E perché i responsabili di quel sito, all’epoca, non si preoccuparono del problema? E ora?
E come mai la nostra certosina del plagio non ha minimamente ricompreso nell’elenco fanfic provenienti dal sito autore della polemica (i responsabili del sito spiegano che con lei non hanno niente a che fare, ma lei ha evitato comunque di non coinvolgerli nell’elenco dei plagi)? O da altri, dei golem di Internet, che non aggiornano da anni?
I nostri siti, in particolare i due maggiormente indicati dall’elenco, sono on line da anni, vengono aggiornati spesso e presentano moltissimo materiale originale, quindi, prima di partire con le accuse, perché non fermarsi a domandare? Perché non contattare noi webmaster o autrici interessate? Sul mio sito ho reso disponibili le e-mail di tutti gli autori, in modo che sia possibile prendere contatto con loro e porre loro tutti gli interrogativi che si vuole. Compresi quelli relativi al perché e percome uno abbia scritto qualcosa o a cosa si sia ispirato.
E,
dunque, perché arrivare a tale livello di generalizzazione, mettendo in mezzo
due dei siti di Lady Oscar che aggiornano più frequentemente? Perché
infilarli in una lista di plagi, senza nessuno spirito critico? Mi pare
azzardato. Senza sapere quali fanfic sono state pubblicate prima e quali poi?
Perché citare fanfic solo da certi siti e non da altri? Credo che, prima di
fare cose come questa, occorrerebbe ottenere un'informazione più completa in
materia.
Amor di polemica?
Anche se l’autrice si è giustificata dicendo che voleva dare appunto l'idea di quanto fosse paradossale un simile criterio, quella lista suona come una gogna pubblica, per come è scritta, per il fatto che non presenta alcuna spiegazione delle ragioni che la muovono, e per come l’autrice la propone, di forum in forum, alimentando una discussione di cui, in alcuni siti, forum e mailing list, non si era mai sentito parlare prima.
Poi, l’idea di scioperare contro i plagi e sull’opportunità della cosiddetta “commissione”.
Trovo un po' strano proporre uno sciopero contro i plagi motivandolo dichiaratamente, si vera sunt exposita, con la ragione che non si riesce ad aggiornare il proprio sito, con conseguenti lamentele da parte degli utenti, e che i lettori scrivono per proporre i finali delle storie. Ammetterete che è assolutamente immotivato, anzi, non c’entra proprio con il plagio. Cosa ha a che fare il plagio con la difficoltà di aggiornare? Cosa ha a che fare il plagio con il fatto che i lettori si interessano alle storie al punto di proporre loro un finale (no, dico, perché questo sarebbe anche un merito, intendo l’essere riusciti ad interessare i lettori, no?).
Consentitemi, dunque, di dire che mi pare assurdo, tanto più se giustificato in questa maniera. Trovo altrettanto fuori luogo che si arrivi ad affermare che gli autori interessati potranno rivolgersi ad un’apposita commissione perché giudichi il “plagio”, senza conoscere cosa c'è dietro il singolo racconto, quando è stato pubblicato, chi sia l'autore e se stia lavorando in parallelo con altri (tutte cose che, spesso, nelle nostre prefazioni, postfazioni o note spieghiamo, solo a volerle leggere…). Ma, evidentemente, chi di dovere non ha letto. O ha ignorato.
E, poi, esistono siti diversi che attuano comportamenti diversi. Alcuni tengono alla correttezza, anche perché possono contare su un retroterra più solido. Altri, meno, anche perché sono più nuovi e, nella ricerca di materiale, spesso pensano di prenderlo “bello e fatto” da altri siti, senza considerare il lavoro che vi è dietro. I siti sono anche vetrine, in cui ammirare la merce, certamente. Ma la merce ha un valore.
Questa, appunto, la premessa. Ritengo che il mio faccia parte della prima categoria di siti. Ho a lungo lottato contro il furto di file, contro lo sfruttamento del lavoro dei webmaster e anche degli autori. Ho lottato per la correttezza. Ho cercato di impostare in questo senso i miei scambi nel mondo della rete. Spesso, inimicandomi persone.
C’è da dire che, spesso, tra i vari autori di siti come il mio, come quello di Alex (La Leggenda di Versailles) o, anche, all’interno dei singoli siti, vi sono rimandi specifici, perché ci conosciamo quasi tutti, leggiamo spesso in anteprima le nostre storie, ci citiamo a vicenda (sì, ci citiamo in nota, con tanto di rimando: alla faccia del plagio e con rispetto della correttezza). Insomma, capita spessissimo che si lavori in parallelo, col beneplacito dei rispettivi autori. E il tutto viene, appunto, rispecchiato, nel completo rispetto degli autori e degli utenti dei siti (che è giusto ne siano messi al corrente), nelle prefazioni, nelle note, nelle postfazioni. Basta leggerle.
Senza contare che, presso gli antichi giuristi – e non solo, anche in letteratura -, la citazione era considerata un omaggio all’autore e, insieme, un modo per suffragare, con opinioni più illustri, la propria. Anzi, alcuni provvedimenti, detti appunto Leggi delle citazioni, in vari secoli, a partire da Teodosio e Valentiniano, ebbero appunto lo scopo di regolamentare la pratica.
O, ancora, l’aver citato Gaspara Stampa o Orazio o Guccini o de André (magari segnalandolo in nota) a me non pare plagio, semmai un omaggio ad autori che sento particolarmente.
Né mi pare plagio l’aver citato, nel mio disegno Rain, la scena sotto la piogga dell’ep. 20 di Lady Oscar, ma un omaggio (dichiarato, nell’intitolazione) ad una puntata che amo particolarmente e alla mia scena preferita nell’anime.
Detto questo, torno a chiedermi come sia possibile che noi rischiamo di plagiare qualcuno o qualcosa… Tanto più che tutti ci ispiriamo alla stessa storia?
Io sono un’accanita lettrice di fanfic su Lady Oscar (anche se poi, di fronte a certe, mi cascano le braccia e con le amiche diventano oggetto di scambi oltremodo interessanti).[1] So quale sia uscita prima e quale dopo. Ma non mi risulta che una tale garanzia di conoscenza ci venga assicurata da chi siederà in quella commissione. Persone che magari si occupano, che so, di Pokemon o di Sally la maga… Perché non prevedere, allora, il ricorso ad esperti della materia? Persone che, almeno, sappiano di cosa si sta parlando?
Aggiungo che, nel 2000, con altre webmaster (Laura’s Little Corner, La Pagina di Lady Oscar, Narumi’s notebook (nome dell’epoca), Amarisee’s Field of Roses (anche questo, nome dell’epoca), La Leggenda di Versailles), abbiamo creato il Ring per l'autoregolamentazione e la correttezza in rete, che si può raggiungere dalla homepage del mio sito. L'avremmo forse fatto, se non avessimo avuto un chiaro concetto della correttezza? Del non copiare materiali da siti altrui? Da allora, noi ci autoregolamentiamo, imponendoci un codice di comportamento nell’accettare o meno dei file e nel segnalarci reciprocamente eventuali problemi. Ma questo avviene all’interno dei nostri siti, applicandolo su di noi, non pretendendo di andare ad interferire col lavoro di altri webmaster. Proprio in nome di questo, a volte abbiamo rifiutato fanfic che somigliavano troppo ad altre o cose simili. Non è avere ben presente il concetto di correttezza, questo?
E si vuole scioperare contro i plagi? Sia, ma non si può considerare plagio la mera comunanza di argomenti che deriva da una storia, come il plot di Lady Oscar, che quello è e poi non più. Non è giusto, non è rispettoso del lavoro, serissimo, che noi facciamo, sottraendo tempo ed energie ad altre attività. E credendoci.
Mi hanno spiegato che intendono insediare una commissione, a cui l’autore, che sospetti di essere stato plagiato, potrà rivolgersi, e che giudicherà. Ora, certo, mi sento moooolto più tranquilla! Facevo per dire…
Ad un autore che volesse, diciamo per dire, prendersela con un altro, magari più gettonato – o mosso da qualsiasi ragione, anche trasversale -, basterebbe denunciarlo a tale commissione. Che importa quale giudizio verrebbe dato? In un mondo pubblico come Internet, ormai la fama si sarebbe diffusa. E, come nei circoletti di amiche si sparla di qualcuno, gli si rovina la reputazione, gli si fa vuoto intorno tra “quelli del giro”, le stesse comari virtuali[2] ottengono lo stesso effetto a suon di dicerie… virtuali! Anzi, il danno si propaga, gli effetti si amplificano.
Non vi ricorda il clima da caccia alle streghe dell’America degli anni Cinquanta? Quel clima che ispirò al commediografo Arthur Miller Il crogiuolo, in cui riprendeva la storia delle giovani indemoniate nella Salem seicentesca, per narrare il clima di sospetto che si respirava in quegli anni?
E, inoltre, mi chiedo chi dia a queste persone il diritto di insediare una commissione che pretenda di giudicare il lavoro di altri siti; con che criteri sarà eletta e poi formata questa commissione (perché non credo che indiranno libere elezioni che riguardino i membri di tutti i siti interessati dal loro ipotetico giudizio: anzi, mi hanno spiegato che, già tempo addietro, nel loro forum, ne avevano parlato e chi era interessato a farne parte aveva potuto segnalarsi: peccato non averlo saputo…); se sarà sommaria o effettivamente onorerà il concetto di rappresentanza; e, in più, chi deciderà i criteri di valutazione? Chi mi assicura che i membri giudicanti non decideranno di applicare il punto dell’amico, di leibniziana memoria, favorendo gli amici, gli amici degli amici e fustigando i nemici e i nemici degli amici? Chi mi assicura che, un giorno, non verrà applicato anche lì l’allarmante escamotage della legitima suspicio?
A me pare soltanto un abuso, fatto in termini vaghi ed ispirato a criteri ancora più vaghi - e, dunque, elastici - ancora. Ma la democrazia è fatta di norme certe e conoscibili: solo la dittatura può volere leggi incerte, modificabili ad uso e consumo di chi la gestisce, e non conoscibili!
Tra l'altro, vorrei chiarire che un conto è trovare una pagina web o una parte del tutto copiata dal nostro sito (nel qual caso, si provvede tramite il gestore del servizio, come da termini di contratto), tutt'altra cosa, e di difficile definizione, è riuscire a stabilire cosa sia originale e cosa non, perché molte fanfic sono uscite prima di altre e anche perché potrebbe benissimo darsi che quell'autore proprio il racconto presunto oggetto di plagio non l'abbia letto.
Qualche valutazione, poi, sulla necessità di tali commissioni.
In realtà, in rete esiste già una regolamentazione per il plagio. Di fatto, quando si sottoscrive un contratto per uno spazio web, si aderisce ad una serie di condizioni e clausole, tra le quali quella di non copiare, rubare, plagiare file e contenuti. Nel caso ciò si verifichi, è possibile rivolgersi al gestore del servizio per ottenere soddisfazione immediata.
Esistono poi siti che si occupano specificamente di raccogliere le segnalazioni di plagio. Abitudine, per la verità, soprattutto americana, dato che, prima di noi, hanno affrontato il problema.
Al di là di questo, la nostra legge appronta effettivamente delle tutele, sia sul piano civile, sia sul piano penale.
A ben guardare, la legge sul diritto d’autore scioglie anche alcuni dubbi sul plagio o meno e su come fare una citazione. Vediamo più approfonditamente. L’art. 70 così sostiene: “Il riassunto, la citazione (…) per scopi di critica, discussione (…), sono liberi nei limiti giustificati da tale finalità e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera. (…) Il riassunto, la citazione o la riproduzione debbono essere sempre accompagnati dalla menzione del titolo dell’opera, dei nomi dell’autore, dell’editore e, se si tratta di traduzione, del traduttore, qualora tali indicazioni figurino sull’opera riprodotta.
Quanto alla tutela, in caso di abusi, agli artt. 161, 162, 168, 169, 170, 171, 172 si indica la procedura da seguire in caso di violazioni, per accertarle e rimuoverle (procedimenti cautelari, in base al nostro Codice civile; multa e reclusione, in base al nostro Codice penale). Dunque, esiste già un modo per tutelare gli autori, un modo legale e non attraverso commissioni fittizie e non si sa bene come insediate e composte.
Se, poi, mi si vuol ribattere che Internet è troppo libero e troppo aleatorio, potrei controbattere che proprio Internet ha mostrato dei modi velocissimi e palmari di risoluzioni di controversie in materia di plagio. Intanto, imponendo, come detto sopra, tra le condizioni di contratto alle quali si aderisce, all’atto della sottoscrizione del modulo per l’uso di uno spazio web, che non vi siano plagi e violazioni del diritto d’autore, pena la chiusura immediata del sito. Inoltre, approntando un metodo veloce di controllo dei vari plagi o violazioni denunciati, per cui, una volta dimostrato che essi esistono, è il gestore stesso del servizio a provvedere nei confronti del sito resosi “colpevole”. Non mi pare che si possa sostenere, a difesa delle sedicenti commissioni che si vorrebbe insediare, che non vi siano tutele adeguate contro il plagio.
E, se questo non bastasse, l’inutilità di simili commissioni è dimostrata dall’esistenza, in base all’art 190 della suddetta legge, di un apposito Comitato.
Concludo sottolineando che, se d’ora in avanti, le cose prenderanno questa piega, non mancherò io per prima di segnalare alla commissione, così ansiosa di entrare in funzione, qualsiasi cosa mi pungerà vaghezza di trovare di simile alle mie o a quelle che stanno sul mio sito. E’ già successo, peraltro, che idee mie, frasi e situazioni fossero saccheggiate, gettonate, usate e lo stesso per altre autrici che collaborano al sito, e non sempre siamo state citate. Anzi, quasi mai.
Auguro, dunque, alla commissione sedute serene, roghi intensi e una caccia lieta quanto più possibile.
Mail
to laura.luzi@email.it