Duelli

Warning!!! The author is aware and has agreed to his works being posted on this site. So, before downloading these files, remember public use or posting them on other's sites is not allowed, least of all without permission! Just think of the hard work authors and webmasters do, and, please, for common courtesy and respect towards them, remember not to steal from them.

Attenzione!!! L'autore è consapevole ed ha acconsentito a che il proprio lavoro fosse pubblicato su questo sito. Quindi, prima di scaricare questi file, ricordate che non è consentito né il loro uso pubblico, né pubblicarli su di un altro sito, tanto più senza permesso! Pensate al lavoro che gli autori ed i webmaster fanno e, quindi, per cortesia e rispetto verso di loro, non rubate.

 

È stato un caso… me lo sentivo? Pensavo all’episodio 20 e martedì mi ci sono imbattuta in tv.

Premetto che questa replica non ho potuto seguirla e che avevo visto solo la pubblicità, all’ora di pranzo, il lunedì che iniziava – su questo, apposito post –, per cui…

Il 20 è l’episodio che preferisco e rivederlo mi ha portato a ragionare su alcune tematiche ricorrenti nella Lady Oscar televisiva, che nel manga mancano.

Il topos del duello, per esempio.

Oscar e André ci vengono presentati nel corso di un duello-gioco-scontro-incontro verbale-talking fin dal primo episodio. Come ho avuto occasione di scrivere, in quell’episodio così disneyano non solo troviamo i nostri che per la prima volta vengono presentati combattendo tra di loro con le armi, ma, successivamente, che usano lo stesso metodo, semplicemente, mollando le lame per passare alle mani, come strumento di comunicazione. Comunicazione verbale e corporale. E mani che, da chiuse a pugno, si chiudono attorno alle dita dell’altra. In un breve, fugace tocco. Che dura un niente ed alimenta l’immaginario dal 1982.

In questa fase del cartone, a ben guardare, il topos del duello viene ampiamente ripetuto tra Oscar e André, proprio con la ragione di sottolineare sia la maggiore abilità di Oscar, sia la funzione calmierante di André, che, appunto, durante quegli *incontri*, porta Oscar ad una minore impulsività, a sbollire la rabbia.

Il duello è quindi, e ripetutamente qui, metafora tutta fisica del confronto verbale.

Ricordiamo André che sottolinea “Io non ho più una madre di cui occuparmi”, nel mentre blocca Oscar con la spada, sperando di portarla ad una decisione.

Neppure Rosalie viene risparmiata in questo tour de force.

Così, fino al fatidico 20.

Il 20 segna il limen. Il dialogo non è quasi più verbale, si fa tutto interiore. Si compone di sguardi, silenzi, gesti. Il pensato, le musiche. Ma André le cose più importanti che vorrebbe poter dire, ancora una volta, come nell’episodio 1, le tace.

E i duelli, la parte ripetitiva e rassicurante negli script degli episodi, cessano. Dal 20 in avanti lo schema si perde, forse anche per la necessità di correre verso la fine di quell’insuccesso di broadcasting che fu la Lady Oscar televisiva alla prima messa in onda in Giappone. Dai canonici 52 a 40 episodi, l’episodio bis (e fantasma quasi irreperibile) con il finale affrettato. E via al taglio. Non è dato sapere cosa fosse originariamente preventivato, cosa fu cambiato, ma l’affrettarsi verso la fine è evidente, sia pure con alcuni episodio chiaramente interlocutori in cui però il rapporto tra i nostri procede (uno per tutti il dialogo sul ponte in notturna tra Alain e André – disegnato malissimo – e la stretta della mano di André sul polso di Oscar al termine dell’episodio sull’inutile missione ad Aroncourt).

Fino all’ultimo duello.

Oscar e André sono ormai distanti.

André è ferito, deluso. Forse presagisce che continuare a nutrire quell’amore è una follia tutta sua a cui lui solo può dar un termine.

Oscar è innamorata, delusa.

“Non riesco a prendere bene le distanze”, quasi si giustifica, André, nel chiedere ad Oscar l’ultimo duello. L’ultimo scontro. Quello immediatamente precedente, per lui, ha rischiato di finire molto male. E sarà davvero, l’ultimo. Il divario che si è scavato nei lunghi anni (ma sono davvero tanti? No, lo sembrano perché non erano un tempo da cartone animato, ma nella vita vent’anni volano…) tra loro due pare simboleggiato da quell’ultimo duello, da André che non riesce più ad affrontarla.

E, infatti, in quel duello, tace.

Non più i loro scambi, non più la sua voce limpida che riprende Oscar, l’avvolge d’affetto.

Lame, spostamenti d’aria, rumore d’erba e passi. Giusto qualche grido, uno straccio di spiegazione. Ma non c’è più dialogo.

C’è solo quello sguardo, quasi vuoto, che lui, atterrato sulla fontana, incredulo le rivolge, senza forse vedere.

Metafora?

Forse. Il nordico guastafeste interviene da par suo e non ci è dato sapere come sarebbe continuato tra i nostri (se qualcuno ha idee, mi dica, sono curiosa…).

Eppure, neanche allora, neanche in quel pozzo di silenzio, André pensa mai di mollare Oscar.

Dopo di allora, i duelli saranno quelli degli altri. André potrà solo provare ad intuirli, in una visione sfocata di pioggia.

 

Laura, 30 aprile 2008, versione per il blog 2 maggio 2008

pubblicazione sul sito Little Corner del giugno 2008

prima pubblicazione su http://blog.littlecorner.it/ del 2 maggio 2008 http://blogpw.littlecorner.it

 

Vietati la pubblicazione e l'uso senza il consenso dell'autore

 

Mail to laura.luzi@email.it

 

Back to the Mainpage

Back to Essays's Mainpage