Un'altra fine
Warning!!! The author is aware and has agreed to his works being posted on this site. So, before downloading these files, remember public use or posting them on other's sites is not allowed, least of all without permission! Just think of the hard work authors and webmasters do, and, please, for common courtesy and respect towards them, remember not to steal from them.
Attenzione!!! L'autore è consapevole ed ha acconsentito a che il proprio lavoro fosse pubblicato su questo sito. Quindi, prima di scaricare questi file, ricordate che non è consentito né il loro uso pubblico, né pubblicarli su di un altro sito, tanto più senza permesso! Pensate al lavoro che gli autori ed i webmaster fanno e, quindi, per cortesia e rispetto verso di loro, non rubate.
Mi sono sempre domandata perché quel finale… Perché la Ikeda ha voluto proprio quel finale. In fondo il suo manga era destinato a lettrici ragazzine, con tanta voglia di sognare, di innamorarsi, di sperare. Non che il finale fosse privo d’amore, anzi è straboccante d’amore, ma accanto a questo si ricostituisce il ‘classico’ binomio, amore-morte. Perché?
E allora le spiegazioni: la cultura giapponese e i suoi atavici dogmi, ho persino scomodato lo shock post- Hiroshima che ha segnato generazioni di giapponesi ‘educandoli’ alla distruzione. Forse ho ecceduto. Forse, semplicemente, la Ikeda ha voluto consegnare all’eternità un amore che dell’eternità è più che degno, sottraendolo alla caducità dell’esistenza umana. Eppure fa male, ha fatto male, ha strappato tante lacrime credo non solo a me ma a milioni di fan nel mondo. La morte di André… quel lenzuolo che si solleva nell’anime per coprire lo splendido volto di chi ha fatto innamorare un po’ tutte. E l’addio di Oscar, quella sua ammissione “sono stanca”, come trattenere i singhiozzi?
Non sarebbe stato più facile regale un po’ di speranza, un lieto fine così ostinatamente ricercato in centinaia di ff scritte da noi inguaribili oscariane mai rassegnate alla morte dei propri paladini? In fondo la vita reale non riserva abbastanza sofferenza? Perché non concedere qualche lieto fine almeno nella finzione?
Non aspettatevi risposte, perché non ne ho. Queste sono solo mere considerazioni, un po’ tristi forse, o molto ingenue, visto che Oscar e André non sono mai vissuti e quindi non sono mai morti.
Forse l’unica risposta possibile sta proprio nelle ff che scriviamo – o meglio che scrivete visto che io sono autrice di una sola ff e per di più ‘revisionata’ –; in quei finali sempre diversi nei quali trionfa l’amore sulla morte, sulla vita... persino sull’eternità! E perché no? Perché non prenderci una rivincita sullo stesso genio della Ikeda? In fondo per noi Oscar e André… non sono mai morti.
pubblicazione sul sito Little Corner del novembre 2005
Mail to tachista@libero.it