Oscar e André sotto mentite spoglie

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Non me ne voglia Jack Torrance per la citazione, ma è proprio vero che il mattino ha l’oro in bocca. Certi pensieri mi colpiscono spesso davanti alla colazione, quando il cervello funziona solo per metà e gli occhi sono ancora semi chiusi ed il corpo intorpidito; la considerazione tra-caffè-d’orzo- e-pane-e-marmellata riguarda i nostri comuni amici e beniamini e cioè Oscar e André che fanno capolino anche ne “La Finestra di Orfeo”, neanche troppo nascostamente cammuffati dai panni di Maria Barbara Von Alensmeier e Davidt Rassen.

 

Del rapporto tra questi ultimi, non abbiamo che pochi flash: dopo tutto, la vicenda principale narra dell’amore tragico che unisce Julius e Alexeji (o Klaus, come preferite) ed il tutto si concentra nel volume n. 14.

Entrambi i due uomini, Davidt ed André sono persone molto ponderate, equilibrate e disponibili.

Corrette e presenti nel momento del bisogno; infatti, nonostante siano passati tanti anni dal loro ultimo incontro, è sufficiente una sola lettera di Isaac per indurre Davidt a lasciare Vienna e a tornare (solo momentaneamente?) nella più piccola e provinciale Regensburg.

Ma questo non è l’unico esempio della disponibilità del Signor Rassen: sua la copertura fornita ad Isaac quando bacia Julius, ancora ai tempi del San Sebastiano. Ed è sempre lui a venirgli ancora in aiuto, quando si trova a Vienna.

Non stupisce, perciò l’abnegazione di Davidt. Come André, è una persona affidabile, matura, sulla quale si può tranquillamente fare conto.

Uomini sensibili: infatti Davidt è il primo ad accorgersi che Julius è in realtà una donna e André riesce a leggere dentro Oscar.

Davidt incontra Maria Barbara e non gli ci vuole molto  tempo per decidere che la vuole per sé.

Non ha nessun problema nel manifestare i suoi sentimenti alla donna. La stessa cosa si può dire di André: dopo il famigerato episodio della camicia, lui non nasconde più quello che prova e fornisce ad Oscar innumerevoli prove dell’amore che sente nei suoi confronti; sembra anzi quasi sollevato di non dover più tenere tutto chiuso nel suo cuore.

Entrambi gli uomini sono a proprio agio nel dimostrare i loro sentimenti all’amata, sebbene Davidt abbia un temperamento più scanzonato e decadente per sua stessa ammissione e André sia più dolente e “logorato” da anni ed anni di paziente attesa.

Entrambe le donne, invece, si sono crogiolate all’ombra di un primo amore impossibile; impossibile in quanto l’oggetto dalla loro passione aveva già donato il cuore ad un’altra donna senza possibilità di appello.

Un primo amore servito unicamente a risvegliare Maria ed Oscar dal torpore dei sentimenti.

Due donne impegnate in compiti tradizionalmente riservati agli uomini: Oscar è nell’esercito a comandare soldati e Maria Barbara è capofamiglia e gestisce le proprietà degli Alensmeier.

Entrambe non hanno avuto la possibilità di scegliere ed hanno dovuto fare di necessità virtù ed entrambe hanno conosciuto l’amore in età piuttosto avanzata rispetto alle donne del loro tempo.

Apparenza severa e burbera che nasconde un cuore d’oro, infatti tutt’e due prendono sotto la loro ala protettrice due sfortunate ragazzine orfane di umili origini: sto parlando di Rosalie e della ancora più sfortunata Gertrud.

Anche nei tratti del carattere ho notato una certa somiglianza: Oscar e Maria Barbara sono tremendamente orgogliose e testarde, hanno un carattere impetuoso e si prendono maledettamente sul serio.

Nonostante ciò, i loro uomini riescono a blandirle ed a sdrammatizzare le loro sfuriate: André suggerisce ad Oscar di fare piazza pulita di  tutti i nobili, mentre Davidt interrompe Maria Barbara mentre sta facendo le pulizie e, con una faccia tosta incredibile, le scrocca una tazza di tè caldo alla cannella. Servito in una tazza Wedgwood.

Maria ed Oscar hanno bisogno di Davidt e André e si affidano a loro, anche se non lo ammetterebbero neanche sotto tortura: quando è di pattuglia Oscar, lo è anche André e Maria Barbara si reca persino nella camera d’albergo di Davidt per chiedergli di accompagnarla a Francoforte. Per una consulenza, dice lei, ma non inganna nessuno, nemmeno se stessa, in quanto anche se ingiunge all’uomo di togliere la mano dalla spalla, di fatto non si scosta dal suo fianco.

E dai loro uomini si lasciano consolare: è André a porgere un fazzoletto ad Oscar mentre piange per il padre ferito ed è sulla spalla di Davidt che Maria Barbara si appoggia in un gesto pieno di pudore mentre si dispera per la psiche della sorella Julius.

Fiducia ben riposta. Infatti i due uomini, garantisco io per Davidt, resteranno vicino alle due donne fino alla morte.

O finché Ikeda non li separi.

 

pubblicazione sul sito Little Corner del gennaio 2006

 

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