15. Calice di Cristallo

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-=Introduzione=-

 

[23 aprile 2004: questa breve composizione è del 16 aprile scorso. Mi chiedo perché mi sia già messo a trascrivere le poesie del 2004 quando ho ancora un mucchio di materiale arretrato da sistemare…Comunque, questa poesia tratta del dolore come metro per misurare l'uomo. Il dolore esiste per tutti. Ognuno, gli attribuisce un peso diverso e ognuno lo affronta a modo suo, rifugiandosi nei propri cari, chiedendo aiuto agli amici, oppure agendo da solo. Credo di aver scritto quanto segue anche influenzato dal film The Passion di Mel Gibson. Il titolo della composizione sembra poi non c'entrare nulla col dolore e in effetti…in effetti ho pensato che a volte le persone sono come i calici di cristallo. Sono belle, inquadrate in un certo contesto, destinate a qualcosa, non valgono solo per quello che appaiono ma anche per quello che contengono. Inoltre il cristallo è un materiale che appare aristocratico e solido, ma che fa presto ad andare in frantumi, anche se tutto dipende da come un bicchiere (ad esempio) cada per terra o venga colpito. A volte capita di assistere a bicchieri che cadono dal tavolo e non riportano danni apparenti. Infine, i bicchieri di cristallo risuonano, se toccati nel modo giusto. Come sia arrivato ad associare i bicchieri di cristallo alla dimensione tutta umana del dolore non lo so, ma sembra che il discorso stia in piedi. Un'ultima nota: non c'è nulla di vergognoso nel dolore. Solo gli ipocriti non sanno dare il giusto valore, nel bene e nel male, al dolore umano. Buona lettura. ]

 

 

-=Calice di cristallo=-

 

E' quando distruggi un uomo,

Quando lo annienti col dolore,

Che hai la prova

della sua umanità.

 

Il calice di cristallo

Risuona

Se toccato con delicatezza.

E' solido nella sua eleganza

Ma fragile se colpito con forza.

 

La pazzia

Come reazione al dolore.

La ricerca della sopravvivenza,

il rifiuto

di ciò che è vero,

il rifugio in se stessi

la ricerca degli altri.

 

E tutto è sempre

Molto più semplice…

Non è vero.

Tutto

Dipende.

 

Quando cadi a terra

Cambia

La prospettiva delle cose.

Le parole di ognuno

Hanno allora un nuovo sapore.

Le persone

Divengono ciò che sono.

 

La scelta sbagliata può portare

Dove nessun'altra

Ha il potere di condurti.

 

 

Leonardo Colombi

 

 

 

-=Commenti ricevuti=-

 

Commenti su scrivendo:

da Pietro1965 (16 giu 05):

Mi è piaciuta molto questa tua poesia e trovo molto vera l'affermazione che è nel dolore che si misura la vera natura dell'uomo, la sua umanità, in base alle reazioni che esso ha, perché il dolore scopre, al di là delle maschere e delle apparenze, il vero nostro essere e quello degli altri.
Molto bella la metafora del calice di cristallo:

"Il calice di cristallo
Risuona
Se toccato con delicatezza.
E' solido nella sua eleganza
Ma fragile se colpito con forza."

Bella anche la chiusa.
Complimenti, ciao! :-)

Pietro

da Irene (16 giu 05) :

Anche a me è piaciuta molto questa tua poesia. Il calice di cristallo non mente. Da come reagisce al dolore si capisce la natura di una persona. C'è chi impazzisce, chi si incattivisce e c'è chi riesce finalmente a vedere il dolore degli altri. Ciao. Irene.

da LoRe (16 giu 05) :

Bella. La prima metà è molto bella, la seconda mi è piaciuta meno, ma il risultato è buono.
Davvero bella la prima parte, complimenti!
Ciao!

da ciccia (16 giu 05):

Molto bella!
Mi piace molto l'inizio, un riassunto di tutto quello che vuoi dire...
La reazione al dolore di ognuno di noi è differente.
A volte le diverse reazioni si combinano tra di loro e si succedono nel tempo, concatenandosi.
La sensazione di contraddizione è forte.
Una reazione al dolore, può sembrare semplice da sostenere, poi all'improvviso diventa tragica o intollerabile...
E' vero, dipende...
...anche dalle cause che hanno portato a questo dolore, ma è pur sempre dolore, che ti lacera dentro!
Ciao
Cinzia

da dany (16 giu 05):

Bella Leonardo questa immagine dell'uomo come un fragile e forte cristallo che se sfiorato leggermente suona di misteriose, arcane note e che se colpito violentemente si spezza, perché nessuno di noi sa la sua vera reazione di fronte al dolore, compagno egoista ed esigente, che tutto annulla e cancella intorno a sé e che può rivelare il meglio di noi, ma anche la parte peggiore ed oscura, non sempre nel dolore l'uomo rivela la sua umanità, a volte, oltre un certo limite, rivela tutta la sua disumanità, le tue poesie rivelano sempre una grande sensibilità e una grande attenzione verso le tante sfaccettature dell'uomo e del suo difficile cammino, ciao, daniela

 

Commenti su scrivi.com:

da renata (29 dic 05):

se non ti ama non ti merita

da Celso (29 dic 05):

bella armonia, mi ricorda un'altro scrittore di qui

 

 

 

-=Riconoscimenti ricevuti=-

 

Questa poesia fa parte de "L'antologia poetic@ di Penna d'Oca" edita dalla Giulio Perrone Editore e pubblicata nel luglio 2005

 

 

 

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