Non
è un caso se, nel titolo di questa pagina viene utilizzata la parola
"stato" con la lettera minuscola. Lo stato di Israele un tempo
destinato a divenire Stato, sta attuando attraverso una politica di
incredibile ottusità, una strategia suicida verso quelli che, volenti o
nolenti, erano i precedenti occupanti della sfortunata terra di Palestina.
Lo stato di Palestina, ormai un confuso oggetto geografico, non
rappresenta più uno stato da quando Israele ha deciso di diffondere i
propri pestilenziali coloni sulla terra altrui a combattere una guerra di
religione, ovvero, un genocidio programmato. Questo è lo scambio di
lettere con una rappresentante della sinistra della comunità ebraica
italiana, originato da una lettera aperta diffusa sulle pagine dell'Unità
dallo stesso gruppo al quale la rappresentante appartiene.
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From: Leonardo
Daga <leonardodaga@libero.it>
To: nimn_italia@libero.it
Data: 23/05/2001
Egregi signori,
è con grande
rispetto che vi scrivo e vi esprimo la mia felicità nel sapere che,
comunque, esiste un movimento che si propone la legittima giustizia nella
terra santa. E' stata grande la mia delusione nel momento in cui ho
appreso la notizia della salita al governo da parte di Sharon ed ancora
maggiore è stata la mia preoccupazione nell'apprendere dell'appoggio al
governo da parte di Shimon Peres. Io, come cittadino italiano e quindi
neutrale rispetto alle parti (sono di religione cristiana), soffro al
vedere un popolo che soccombe, nonostante tutti gli appelli da parte della
comunità internazionale, ad un popolo che si dichiara (ed è, ne sono
più che sicuro) appartenente al mondo civile.
Ho visto armeni e
curdi soffrire ed espatriare per non dover scomparire in seguito ai
soprusi di turchi e iracheni, ho visto bosniaci morire in seguito alle
mire nazionaliste dei croati e dei serbi, abbiamo assistito alle
ingiustizie inferte da estremisti islamici ai popoli d'Algeria ed alle
donne afgane, ho visto ragazzi neri giocare nella sporcizia a pochi metri
da Suncity, ho visto le foto e i filmati della ferocia nazista sul vostro
popolo. Non si possono giustificare questi atti, ma è possibile,
difficilmente, comprendere il contesto storico e inquadrare il tutto come
la conseguenza di un capo folle o di un popolo "ignorante" del
significato della parola "civiltà".
Ma mai - ripeto -
mai, ho potuto comprendere quanto sta avvenendo ora in terra d'Israele. Il
popolo palestinese, per quanto sfortunato possessore delle terre che un
tempo furono del vostro popolo, ha fondato la propria civiltà in quella
terra ed era una delle più evolute nazioni arabe. Israele ha riavuto la
propria terra e, per quanto gli arabi abbiano all'inizio combattuto per
rivendicarla, questi hanno accettato a malincuore la risoluzione dell'ONU
che dettava i confini dello stato palestinese ed Israeliano. Ma quale
popolo avrebbe accettato una simile risoluzione? Lo stesso popolo
italiano, per quanto viene spesso indicato come "caprone",
avrebbe combattuto fino alla morte piuttosto che perdere la capitale e il
cuore del proprio stato. Posso anche capire il tentativo di Israele di
espandere il proprio territorio, qualche anno fa proprio con lo stesso
uomo, ma allora avete avuto il coraggio di scendere in piazza e protestare
ed impedire che si andasse oltre.
Io credo che
bisogna avere il coraggio di vedere le cose con gli occhi del proprio
nemico. Se lo avessero fatto, tante guerre non sarebbero state combattute
da parte di nazioni che si ritengono civili. Alcuni esempi su tutti, il
Vietnam per gli Stati Uniti, l'Afghanistan per l'Unione Sovietica, sono
state guerre perse in partenza, perché combattute sulla terra madre del
nemico, avendo poi la pretesa di mantenere la terra di conquista con
regimi oppressivi, che nessun popolo può accettare senza resistere, che
nessuna nazione può imporre senza andare oltre i limiti della repressione
e della conseguente durezza del giudizio della comunità internazionale.
Io dico che
l'imposizione della colonizzazione, di limiti geografici sulla propria
terra, limiti che azzerano la dignità di un popolo, è e sarà una guerra
persa in partenza, se non supportata da una deportazione in massa verso la
Giordania, come alcuni ministri del governo del premier attuale hanno
vergognosamente affermato, non ricordando forse che l'idea richiama da
vicino quella di alcuni dittatori del passato nei confronti del vostro
popolo.
Nella speranza
che la comunità ebrea italiana ed internazionale si sollevi contro
l'infamia che infanga il proprio popolo, Vi invio la mia più sincera
solidarietà.
From: nimn_italia@virgilio.it
To: Leonardo Daga "Libero"
Sent: Wednesday, May 23, 2001 9:51 AM
Subject: Rif: Pace in terra
grazie del suo
messaggio. putroppo non siamo un movimento ma un gruppo di singole persone
che hanno voluto lanciare un segnale. prossimamente cercheremo di far
pubblicare i messaggi che abbiamo ricevuto sulle pagine del manifesto.
cordiali saluti, sveva haertter
From: "Leonardo Daga" <leonardodaga@libero.it>
To: <nimn_italia@virgilio.it>
Subject: Re: Pace in terra
Date: Wed, 23 May 2001 12:26:48 +0200
Ma, cosa realmente pensa la comunità ebraica italiana? Pensate che sia
d'accordo con il messaggio che voi avete voluto lanciare? Vi sarei grato
se voleste comunicarmi la data di pubblicazione del manifesto contenente
le risposte. Vorrei sapere cosa ne pensano le altre persone che sono state
sensibilizzate dal vostro messaggio e dalla situazione Israelo -
Palestinese
----- Original
Message -----
From: nimn_italia@virgilio.it
To: Leonardo Daga "Libero"
Sent: Wednesday, May 23, 2001 1:03 PM
Subject: Rif: Re: Pace in terra
credo di poter
dire che contrariamente a quanto si pensa generalmente, la comunità non
è monolitica, ma composta da tante singole persone, quindi le posizioni
sono sicuramente articolate e comprendono un po' tutto, da chi sostiene
sharon a quelli che la pensano come noi. del resto nella stessa sinistra
italiana la situazione non è diversa, basta vedere che tipo di
informazione passa su giornali e tg. per quanto riguarda la posizione
ufficiale, purtroppo credo che sia molto lontana dalla nostra. tuttavia di
pronunciamenti ufficiali non mi sembra ce ne siano stati molti, e questo
mi pare denoti una certa difficoltà nel prendere posizione rispetto ad
una situazione così complessa, non solo contro l'operato del governo
israeliano, ma anche a favore. noi non ci siamo preoccupati di questo più
di tanto, abbiamo voluto "lanciare un sasso nello stagno" per
smuovere le coscienze, non solo gli ebrei. non so di preciso quando
verranno pubblicati i messaggi e temo che il suo, che è lungo, potrebbe
subire qualche sforbiciata giornalistica. le farò sapere senz'altro.
cordiali saluti, sveva haertter
From: "Leonardo Daga" <leonardodaga@libero.it>
To: <nimn_italia@virgilio.it>
Subject: Re: Re: Pace in terra
Date: Thu, 24 May 2001 00:26:08 +0200
From: <nimn_italia@virgilio.it>
To: "Leonardo Daga" <leonardodaga@libero.it>
Subject: Re: Re: Pace in terra
Date: Thu, 24 May 2001 9:43:03 +0200
preciso che quanto le ho scritto è una mia considerazione personale, che
non necessariamente rispecchia il punto di vista di tutti i firmatari, ai
quali comunque manderò questi messaggi in copia.
per capire se questa iniziativa serve a qualcosa dovremo aspettare.
per quanto riguarda la pubblicazione dei messaggi stiamo discutendo con il
manifesto, vediamo anche li come andrà a finire. non mancherò di farle
sapere.
coridali saluti, sveva haertter
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Allora... chi
dovesse leggere questa pagina, si dia una mossa. Fatemi sapere il vostro
parere, il vostro impegno sugli argomenti che dividono il mondo in cui
vivete. Esprimete la vostra idea per vivere la storia e non solamente
subirla.