ISIDE

 

 

 

 

Sorella e sposa di Osiride, ricompose con l'aiuto della sorella Nefti il corpo del marito fatto a pezzi dal malvagio fratello Seth; poi, col battito delle sue ali, restituì il soffio vitale al dio morto. Il mito narra che, dalla sua unione con Osiride, nacque un figlio, Horo, che Iside allevò segretamente nelle paludi del delta per sottrarlo a Seth. Una volta divenuto adulto, Horo riunì una coalizione di nemici di Seth e, dopo un epico combattimento, riuscì a vincerlo. Iside rappresenta la madre per eccellenza: è sovente raffigurata mentre tiene sulle ginocchia il piccolo Horo e gli porge un seno per allattarlo. In questa connotazione la dea porta sul capo le corna bovine fra le quali è posto il disco solare, cioè il copricapo tipico di Hathor, la vacca celeste. Altrove ha come copricapo il segno geroglifico del trono, donde l'ipotesi che il suo nome significasse appunto “trono” e che la dea fosse in origine la divinizzazione del trono reale. Iside è anche maga: il mito narra che riuscì a impadronirsi del nome segreto del dio Ra divenuto vecchio, utilizzando appunto la sua conoscenza delle formule magiche. In epoca greco-romana Iside estese la sua protezione ai marinai; la sua popolarità si diffuse al di fuori dell'Egitto e suoi templi (Isea) sorsero numerosi fino ai confini dell'impero romano. Gradatamente il suo culto fu sostituito da quello della Madonna, e santuari sorsero sovente là dove esistevano templi dedicati a Iside. In Egitto il suo principale luogo di culto rimase l'isola di File: il grande tempio dedicato a Iside fu l'ultimo edificio pagano che rimase in funzione molto dopo il trionfo del cristianesimo. L'imperatore Giustiniano lo chiuse nel 525 d.C.