ASSWAN

Inoltre si potranno vedere:

l'Area Archeologica di ASSWAN

l'Area Archeologica di KALABSHA

il sito di Wadi El Sebuia

il sito di Hamada

 

 

ASSWAN   

Il nome antico di Assuan é Siene, ed era solo un sobborgo e la sede del mercato del capoluogo del primo nomo dell'Egitto.

La città vera e propria era sull'isola di Elefantina, che fronteggia il centro moderno, sulla riva destra del fiume. Nella zona delle cave di granito, immediatamente a sud della città, é notevole l'obelisco incompiuto, di cui forse fu abbandonata l'estrazione per avvenuta fessurazione. Assuan possiede un'atmosfera e dei paesaggi che la rendono unica e molto affascinante. Sulla riva destra del fiume meritano una visita il suq (mercato) della città, animatissimo e ricco di oggetti e spezie provenienti dalla Nubia, e l'obelisco incompiuto.

Sulla riva sinistra vi sono le tombe ipogee dei principi di Elefantina, il mausoleo dell'Aga Khan e il monastero di S. Simeone, risalente all'VIII sec., uno dei più grandi d'Egitto. Le isole antistanti la città sono molto interessanti e varie: l'Isola Elefantina con le vestigia del tempio di Khnum, il celebre nilometro descritto da Stradone e il suo villaggio nubiano; l'Isola Kitchener con il suo magnifico giardino botanico; l'Isola di Sehel con i suoi graffiti e le iscrizioni rupestri; l'Isola di Philae, di cui si parlerà in seguito. A circa 7 km a nord di Assuan vi è la Grande Diga (Sadd el-Alì): lunga 3.600 metri, ha dato origine al Lago Nasser di circa 5.000 kmq.

 

Isola di ELEFANTINA

 

L'isola di Elefantina, con i suoi densi palmeti e i bei giardini, è lunga un chilometro e mezzo. Un piccolo museo raccoglie reperti della zona e della Bassa Nubia. Fin dall'antichità Elefantina era un grande centro commerciale e punto di contatto tra Egitto e Nubia. Fu qui che il matematico greco Eratostene, nel 230 a.C., calcolò per la prima volta la circonferenza della Terra, sfruttando la particolare posizione della città che si trovava in corrispondenza del Tropico del Cancro.

Sulla riva sudorientale dell'isola una scala scende al fiume tra pareti che recano incisi riferimenti graduati per misurare la piena: è il nilometro. Vicino al nilometro, resti di colonne, spazi pavimentati e un naos rovesciato di granito grigio sono quanto rimane del Tempio di Khnum, iniziato da Nekhtharehbe (Nectanebo II), proseguito dai tolomei e dai romani. Accanto, tracce del tempio a Satis, la sposa di Khnum, costruito da Thutmosi III e una serie di cappelle intorno a un cortile che sono un tempio a Heqaib, nomarca deificato di Elefantina.

La tomba di questo Heqaib e di altri principi di Elefantina si trova fra gli ipogei scavati sul fianco della montagna, sulla riva sinistra del Nilo. Sono da segnalare l'ipogeo di Setka per le pitture, pur degradate, che sono un raro esempio dell'arte del primo periodo intermedio; il più grande e meglio decorato ipogeo di Sirenput I (XII dinastia) e infine quello di Herkhuf, per il racconto delle sue tre spedizioni nella Nubia.

 

Isola di PHILAE

 

Cinque chilometri a monte di Assuan, alla fine del secolo scorso, è stato costruito uno sbarramento, allo scopo di costituire un serbatoio idrico con cui fornire acque irrigue nella stagione di magra del fiume.

Le acque sommersero allora l'isola di Philae, che si trova poco a monte di quello sbarramento, e i suoi monumenti risultarono visibili soltanto in Agosto e in Settembre al momento dello svuotamento del bacino.

Département des antiquités de l'Égypte

Quando negli anni '60 del nostro secolo si costruì la nuova più grande diga di Assuan, che diede origine al lago Nasser, i monumenti di Philae non sarebbero stati coinvolti dalle acque del lago, trovandosi a valle del nuovo sbarramento.

 (Isola di Agilkia – tempio di Philae)

 

Tuttavia con le esperienze acquisite durante i lavori di salvataggio dei monumenti condannati dalla diga e con tecnologie più avanzate a disposizione, si decise di recuperare definitivamente anche i monumenti dell'isola di File, operandone lo smontaggio ed il trasferimento sulla vicina isola di Agilkia, specialmente rimodellata per ripetere l'aspetto dell'isola originaria. E' quindi ad Agilkia che oggi si visita il santuario di Iside, celebre luogo di pellegrinaggio costruito soprattutto in età tolemaica.

Considerando il complesso degli edifici di Philae da sud a nord, si ha dapprima, sulla riva del fiume, il padiglione di Nekhtnebef (Nectanebo I), poi sulla destra il tempio di Arensnufi, di cui è interessante il fatto che sia stato costruito in onore di Tolomeo IV Filopatore e di un re meroitico.

Isola di File

 

Monumenti dell'isola di Philae:

1, padiglione di Nectanebo I;

2, tempio di Arensnufi;

3,4, portici romani;

5, primo pilone di Tolomeo XIII;

6, "casa della nascita";

7, tempio di Iside;

 8, arco romano;

9, padiglione di Traiano.

Due portici divergenti di epoca romana, di cui uno segue la riva del fiume, portano al primo pilone, il più grande, di Tolomeo XIII.

Tra questo ed il secondo pilone (ancora Tolomeo XIII) non parallelo al primo, sorge la "casa della nascita", costruita da Tolomeo VII Neofilopatore. A sinistra del secondo pilone vi è l'edicola degli Antonini o porta di Adriano.

 

Tempio di Iside

 

Il tempio di Iside risente dell'influenza Greco-Romana.

Appoggiato al secondo pilone, sta il vero e proprio Tempio di Iside, con l'ipostila a dieci colonne di Tolomeo VII Neofilopatore, il santuario di Tolomeo II Filadelfo e, sulla terrazza del tetto, una cappella funeraria di Osiride. Alle spalle del tempio, all'estremità settentrionale dell'isola, si trova un arco romano o porta di Diocleziano.

(Tempio di Iside – il colonnato)

 

 Padiglione di Traiano

 

Sulla riva orientale, l'edificio più bello dell'isola, il Padiglione di Traiano, a forma di portico rettangolare con quattordici colonne con capitelli campaniformi.

      

 Era probabilmente in rapporto, come il padiglione di Nectanebo, con i riti che si svolgevano quando la processione della dea lasciava l'isola o vi ritornava.


Kalabsha

 

Sulla riva sinistra del lago Nasser, a circa un chilometro dalla diga, è stato rimontato il tempio che si trovava a Kalabsha, una quarantina di chilometri più a monte.

(Area archeologica di Kalabsha)

Si tratta di un tempio di una settantina di metri di lunghezza, ricostruzione dell'epoca di Augusto di un edificio fondato da Amenhotep II.


E' dedicato al dio locale Manduli e si compone, secondo lo schema tipico, di un pilone, di un successivo cortile con portici su tre lati, di un pronao-ipostila, con dodici colonne, cui seguono due vestiboli e il santuario.

Non distante si trovano il piccolo tempio di Kertassi, qui ricostruito dal suo sito una trentina di chilometri a monte, piccolo padiglione di cui non restano che quattro colonne ed il portale, e lo speos, di Bet el Uali, dell'epoca di Ramses II.

Quest'ultimo si compone di santuario e vestibolo preceduti da un cortile le cui pareti sono ricoperte di rilievi delle campagne militari di Ramses II, contro libici e asiatici e contro le genti di Kush.


 

Wadi El Sebuia

 

Centoventi chilometri a sud di Asswan, in posizione più elevata rispetto alla sommersa Wadi el Sebuia, Nuova Sebuia è la località dove sono stati ricostruiti tre templi e quattro cappelle rupestri.

Il più importante dei templi, quello di Wadi el Sebu'a (letteralmente "la valle dei leoni") si deve a Ramses II ed era dedicato al dio Amon e alla divinità locale Harakkte. Il tempio di Ed Dakka era dedicato al dio Thoth, mentre quello di El Muharraqqa, il più piccolo, era consacrato al dio Serapis.

 

Hamada

 

Quaranta chilometri a sud di Nuova Sebuia, la località fu scelta per ricollocare altri importanti monumenti nubiani. Di gran lunga il più importante è il Tempio di Hamada, dedicato ad Amon-Ra e ad Harakkte.


 Di periodo faraonico, fu fatto costruire da Thutmosis III (1490-1438 a.C.) e decorare da suo figlio Amenophis II (1436-1413 a.C.).

Trovandosi a due chilometri e mezzo dall'attuale sito, e 65 metri più in basso, per "salvarlo" fu trasportato con carrelli che correvano lungo una rotaia appositamente costruita. Nelle vicinanze si trova anche il tempio di Ed Derr, anch'esso del periodo faraonico, voluto da Ramses II per onorare il dio solare Ra Harakkte. Proviene da Aniba (40 chilometri più a nord) la Tomba Rupestre di Pennut, amministratore della Nubia Meridionale per conto di Ramses VI, faraone della XX dinastia.