CUCINA


L'arte culinaria ha permesso di accostare il gusto del buono, del bello e soprattutto la grande creatività di cui la mente umana è capace, alle necessità più materiali dell'alimentazione che, da pura necessità fisiologica, è diventata, nel corso dei secoli, una delle più grandi espressioni umane.

Il carattere dei cibi.

 

CUCINATE CON ME

Potrà sembrare esagerato, ma il rapporto col cibo, da sempre legato all'erotismo, si spinge, per molti, ben oltre, fino ad invadere aree che, apparentemente, hanno poco a che fare con i cibi in quanto tali.

TORTA MICHELA ALLE NOCCIOLE

RISO ALLE VERDURE IN CREMA

POLPETTE PUB

PASTA E SPINACI

LA BESCIAMELLA PREPARATA AD ARTE.

CARPACCIO DI BRESAOLA

INTRIGHI DI PRIMOSALE

E' possibile accostare ai cibi, un loro carattere, preciso e particolare. Il carattere si manifesta attraverso sensazioni estremamente sogget-tive, è vero, ma ricalcanti in un certo qual modo, un rapportarsi tipico dell'uomo, con le sue dinamiche, gli intrecci e i meccanismi psicologici.

Così un piatto di carne può essere burbero, una mousse può essere seduttrice o infantile, una pasta in bianco timida e gentile, arrossire al minimo complimento da parte di un sugo piuttosto insistente. Una pasta al forno può essere signorile, avvenente e sensuale, un pesce al cartoccio può essere un'artista scostante ma pieno di creatività. Gli esempi possono non finire mai, ma in ogni caso i cibi vanno in primo luogo vissuti, conosciuti, occorre prestare loro attenzione, solo così si rivelano a noi. È senz'altro importante sottolineare quanto mai la soggettività giochi un ruolo determinante. I gusti personali di ognuno influenzano pesantemente l'approccio stesso ai cibi, e cosi un piatto riservato può diventare antipatico, anziché timido…

Sul tavolo si avvicendano dunque un mondo variopinto di personaggi, che riflettono molto da vicino la nostra realtà più o meno consolidata, sulla tovaglia elevata a palcoscenico si preannuncia uno spettacolo sempre ricco e divertente, gli attori allegri e motivati, all'altezza della loro parte, lo scenario ci predispone dunque ad uno dei migliori momenti della nostra giornata, allorché allontanate le incombenze e al riparo dagli strali della quotidianità, possiamo vivere una parentesi interiore di grande ricchezza umana. Così, il nostro desinare diventa arte, e di riflesso tutta una parte della nostra vita…

 

Che ci crediate o no, un buon pranzo, deve la riuscita non solo alla scelta del menu, ma anche ad altri fattori non così evidenti ma altrettanto importanti. Il riferimento diretto è all'ambiente, al servizio, alla presentazione stessa dei cibi… al loro accostamento.

Primaverile, estivo, autunnale, per giornate di sole, per giornate di pioggia, per un pranzo serale, o una cena (il pasto di mezzogiorno, in verità, dovrebbe chiamarsi colazione, e la colazione, come tale, "prima colazione"…) infine le occasioni. Menù da compleanno, da cena d'affari, ritrovo tra amici.

Se scendiamo nei particolari si scivola inevitabilmente nel soggettivo, rischiando di condizionare la visione d'insieme. Diciamo che, anche in base alle considerazioni caratteriali dei cibi, una cena d'affari ha bisogno di cibi austeri, poco propensi a celiare tra di loro, leggermente superbi, discreti come presenza ma imponenti come leadership. questo cibo si deve presentare da solo e non deve ammettere obiezioni. Questo cibo ama essere servito ed esige spostarsi su di un tavolo tra gli inchini e gli ossequi della vettovaglieria. Non ama gli schiamazzi, ed ammette una musica appena percettibile in sottofondo. L'ambiente dev'essere un maggiordomo invisibile.

Una cena tra amici è accompagnata da cibi che fanno comunella, molto giocosi, intriganti nei sapori, un po' evasivi per stuzzicare. Soprattutto devono essere simpatici e stare allo scherzo. Una maionese non si deve mai arrabbiare se le fanno conoscere il cioccolato… Un menù del genere veste casual, danza su di una tovaglia dai colori vivi e non ama l'affollamento di posate attorno ai piatti ne bicchieri schizzinosi che si rompono al primo entusiasmo. I cibi per partecipare a questa cena pretendono colore e musica, fiori e palloncini colorati, senza limiti alla fantasia.

 

 

 

TORTA MICHELA ALLE NOCCIOLE

Questa torta molto friabile e soffice è adatta sia come accompagnamento al tè del pomeriggio sia con il latte a colazione o a merenda. È una torta signora, giovane e scherzosa, ma allo stesso tempo riservata nei sapori e nelle circostanze. Una signora di società, ama la compagnia di tutte le ore, ed accetta volentieri vino, latte e le compagnie più varie…Le nocciole possono essere sostituite dai pinoli o dalla scorza grattugiata di un limone. Generalmente uso la margarina, quella morbida, tipo vallè, il risultato è ottimo ed è facile da lavorare. Per quanto riguarda il lievito, sono favorevole al paneangeli perché ha meno reazioni acide. Come tortiera è preferibile una teglia sganciabile, di quelle col buco all’interno, per ciambelle, per intenderci, in quanto favorisce meglio la cottura. E meglio non usare gli ingredienti direttamente dal frigo, come uova e latte, ma lasciamoli un po’ a temperatura ambiente.

Ingredienti:

250 g. farina
250 g. fecola di patate o amido di mais
250 g. zucchero
150 g. burro o margarina
3 uova
1 bicchiere di latte
1 bustina di lievito per dolci
1 bustina vanillina
1 pizzico di sale
250 g. nocciole tostate

Iniziamo ad accendere il forno e portarlo a 150-180 gradi. Prepariamo gli ingredienti; ovvero a tostatura eventuale delle nocciole, a meno che non abbiamo acquistato già quelle tostate, se optiamo per la tostatura le lasceremo in una teglia in forno 5 o dieci minuti muovendole di tanto in tanto. Una volta estratte dal forno occorre pulirle dalla buccia, strofinandole con le mani, ad es. finché non restino nude e pulite. In seguito occorre tritarle grossolanamente. Prepariamo ora le farine. Indipendentemente dal fatto che optiamo per la fecola o l’amido di mais, questi ultimi vanno versati in una terrina in cui abbiamo già provveduto a versare la farina. Mettiamo ancora il lievito, la vanillina il sale e con un cucchiaio o altro attrezzo, mischiamo il tutto. Mettiamo lo zucchero nel frullatore, e lo frulliamo per qualche secondo finché non diventi quasi zucchero a velo. In questo modo sarà molto semplice impastarlo con la margarina o burro.

In una terrina, quindi, versiamo lo zucchero a velo e il burro o margarina. Impastiamo finché non si crei una crema omogenea. Incorporiamo uno alla volta le uova, girando sempre nello stesso senso. Usate, se ce l’avete, un frustino. In mancanza di questo va benissimo una forchetta o un cucchiaio. Sempre girando nello stesso senso, le uova andranno a consolidare la cremina. Incorporiamo ora, setacciandola con un colino – ad esempio –, la farina. Amalgamiamo il composto, aggiungendo il latte quando l’impasto si fa più duro, alternando magari farina e latte.. Finiti gli ingredienti, ungiamo accuratamente una teglia sganciabile, spolveriamo di farina, capovolgendola infine per eliminare la farina in eccesso e disponiamo una manciata o due di composto di nocciole sul fondo della teglia, distribuendolo uniformemente. Alla fine incorporiamo le restanti nocciole all’impasto e mescoliamo ancora. Versiamo il composto nella teglia, cacciamola in forno, e copriamola con un foglio di alluminio. Impostiamo il timer ad un’ora. quando mancano 5 – 10 minuti, apramo il forno, sfiliamo il foglio di alluminio e lasciamo cuocere ancora una decina di minuti, controllando che non arrostisca. alla fine spegniamo il forno e lasciamola al suo interno ancora cinque minuti. Estraendola, la capovolgeremo su di un piatto di portata. sganciamo subito la teglia e copriamo con un panno.

RISO ALLE VERDURE IN CREMA

Questa ricetta può apparire a prima vista una semplice ricetta per risotti. Invece si tratta di un modo di cucinare il riso in cui l'ingrediente principale non sono le verdure o il riso stesso, ma la pazienza…

Ingredienti:

250 g. riso
1 patata media o due piccole
2 carote
1 cipolla
1 spicchio di aglio
parmigiano

Iniziamo col far bollire un paio di litri d'acqua salata. Poi prendiamo una buona pentola, di quelle con il triplo fondo o in terracotta, comunque pentole che non "attacchino" Affettiamo la cipolla e puliamo l'aglio, facciamo soffriggere il tutto con due cucchiai di olio. Dopo qualche minuto, il tempo di sentire nell'aria l'odore di soffritto incorporiamo le patate tagliate a spicchi, listerelle o rotelline, in ogni caso piuttosto fini, facendo seguire tale sorte anche alla carota. Anche in questo caso facciamo soffriggere per qualche minuto le verdure, poi se avete altro es. sedano o zucchini possiamo inserire anche quelli. La fiamma non dev'essere tanto alta, le verdure non devono caramellare ne bruciare. Versiamo nel composto un bicchiere d'acqua circa, oppure se vogliamo il piatto più saporito, con del brodo o un mezzo dado disciolto nell'acqua calda, come meglio crediamo. Tale procedura è per nulla critica. Facciamo stufare, a questo punto, le verdure fino a che non siamo diventate morbide mescolando di tanto in tanto. Tipicamente una ventina di minuti. Giunti fin qui, versiamo il riso nella pentola e impastiamo velocemente, lasciamo assorbire il brodino per circa un minuto o due, e sempre a fiamma bassa cominciamo ad aggiungere l'acqua calda salata o brodo. mescolando continuamente, facciamo assorbire il liquido e aggiungiamone dell'altro, sempre caldo. continuiamo cosi, mantenendo il riso con una buona consistenza. Il grado di cottura è soggettivo, quindi dopo una ventina di minuti assaggiamo per controllare il grado di cottura. A cottura ultimata incorporiamo il parmigiano mescoliamo e serviamo ai nostri affamati ospiti…

POLPETTE PUB

Semplici, veloci e soprattutto buone. Poche parole per un piatto ottimo e con molto carisma, ma dotato al tempo stesso di una certa frivola seduzione…

Ingredienti:

400 g. carne tritata
1 patata lessa
prezzemolo
1 uovo
1 pagnotta con molta mollica
parmigiano
prezzemolo
capperi.
pane pesto
latte
un bicchiere di birra
farina di grano

La preparazione inizia con il mettere la carne in una terrina. Incorporiamo l'uovo, la patata, il parmigiano e schiacciamo con la forchetta. Puliamo il prezzemolo e mettiamolo nel trita-verdura, assieme ai capperi, alla mollica di pane e un cucchiaio d'aceto, Incorporiamo il tutto alla carne, con un po' di pane pesto e latte. aggiustiamo di sale e prepariamo le polpette. In una piatto sbattiamo farina e birra, in modo che si formi una pastella abbastanza liquida. Un po' di aromi per arrosto può contribuire ad insaporire ulteriormente il piatto. Immergiamo le polpette nella pastella e successivamente nel panpesto. Le polpette possono essere fritte in padella con abbondante olio oppure lasciate in forno per una ventina di minuti. E' possibile servirle accomodate su fresche foglie di insalata, oppure accompagnate da patatine fritte.

PASTA E SPINACI

E' un piatto semplice e allo stesso tempo consistente, sia come apporto calorico che come struttura. È un piatto rude, e scherzoso. Una donna che sa il fatto suo.

Ingredienti:

500 g. pasta
100 g. spinaci freschi o surgelati
una noce di burro o margarina
uno spicchio d'aglio
3 o 4 cucchiai di parmigiano o grana

Iniziamo col cuocere la pasta, il cui grado di cottura è lasciato a vostro completo gradimento. Mentre la pasta cuoce, noi prepariamo gli spinaci. Il modo più sbrigativo è usare quelli surgelati, il metodo più artistico e denso di soddisfazione è cucinarli appena colti dall'orto. in poca acqua li si fa bollire o scongelare, per qualche minuto. li scoliamo, strizziamo e poniamo su di un tagliere. Con la mezzaluna, o un coltello da cucina, diamo loro una tritata grossolana. Non consiglio il trita-verdura o il frullatore perché, ameno che non si sia avvezzi a tale elettrodomestico, è difficile dosarne il grado di sminuzzamento, e si rischia una poltiglia. Scoliamo la pasta, rimettiamola nella pentola, incorporiamo gli spinaci, il formaggio grattugiato, il burro o margarina. Facciamo saltare sul fuoco vivo per un minuto e serviamola, con una spolveratina finale di parmigiano.

LA BESCIAMELLA

È una salsa sensuale. Gioca con tutti i cibi, non si stanca mai, sempre pronta ad accompagnare carne o verdure, brodi o primi. Si apparta con i sughi, gioca con altri intingoli. E lei, che si fonde coi primi e seduce le carni…

Ingredienti:

una noce di burro, margarina vegetale o due cucchiai d'olio
due cucchiai di farina
mezzo litro di latte
sale, noce moscata

La preparazione non è difficile, ma necessita di alcuni accorgimenti niente affatto banali. Innanzitutto, poiché c'è di mezzo la farina, bisogna accertarsi che la stessa venga cotta, in caso contrario se ne sentirà il sapore. In secondo luogo, occorre tenere presente che le reazioni a caldo e freddo sono da ridurre al minimo, per evitare la formazione dei tanto famigerati grumi.

Iniziamo a far scaldare il latte, quando è ben caldo prendiamo una pentola con un triplo fondo, o comunque che "non attacchi", facciamo sciogliere una noce di burro o margarina o due cucchiai di olio. a burro fuso (non deve friggere) incorporiamo la farina. e facciamo andare per qualche minuto, a fuoco lento. A questo punto togliamo la pentola dal fuoco, sempre rimestando versiamo due o tre cucchiai di latte. Rimestiamo velocemente. Appena il latte si è amalgamato con il composto ne aggiungiamo altri quattro - cinque cucchiai. Rimestiamo ancora e rimettiamo sul fuoco, a fiamma bassissima. Aggiungiamo poco per volta il latte e continuiamo a rimestare, sempre, velocemente. È importante che non mettere troppo latte tutto assieme, altrimenti la salsa si disfa e si formano i grumi. quando il latte è finito rimestiamo ancora, finche inizia a sobbollire. Continuiamo ancora per qualche minuto, la besciamella diventa più densa. spegniamo il fuoco, saliamo e con una bella grattugiata di noce moscata completiamo l'opera…

CARPACCIO DI BREASAOLA

È un piatto robusto, sia nel sapore che nella presenza. Gioca e a tratti litiga col formaggio, ma la sua brillantezza cattura ogni sorta di intenditore.

Ingredienti:

7-8 fette di bresaola,
sedano
olio, limone, pepe e sale
parmigiano in scaglie.

E' un antipasto estremamente veloce. La preparazione consiste nel disporre su di un piatto di portata la bresaola, ed irrorarla con una salsina composta da olio, limone, pepe e poco sale. Inseguito si lava e si taglia a fettine sottili il sedano e lo si sparge sulle fettine. Tocco finale, una buona guarnizione di scaglie di parmigiano. E' possibile preparare questo piatto in anticipo e tenerlo in frigorifero fino all'ora di servire.

INTRIGHI DI PRIMOSALE

È un antipasto sornione... La sua candida freschezza, la semplicità, predispone il commensale ad avvicinarsi con disinvoltura ad esso. Tuttavia, nasconde, nei suoi sapori, un degno carattere che si spinge nel surreale, quasi mistico. Lago-teoria, come direbbe Franciuga, secondo la quale non bisogna mai dare tutto per scontato...

Ingredienti:

5-6 foglie di tenera insalata,
primosale,
olio, limone, sale
curry e senape dolce
alcune noci

Laviamo le foglie di insalata e disponiamole su di un piatto di portata. Tagliamo il primosale a dadini e disponiamolo sopra le foglie. Prepariamo la salsina: in una tazzina sbattiamo velocemente olio, limone, sale e curry. Incorporiamo un mezzo cucchiaino di senape, amalgamandolo ben bene. Irroriamo il formaggio con la salsina e guarniamolo per ultimo con le noci. Piatto da servire subito, poiché l'insalata sopporta poco l'acido del limone.