Grandi Voci


 
Seminario
P.C. Racamier
presso CERP, Padova

(elaborato tratto dagli appunti del dr. A.M. Favero)







Lezione del 11/ 04/ 86


SPECIFICITA' DEL FUNZIONAMENTO PSICOTICO


Per la diagnosi è necessario che vi sia isomorfia ( congruenza ) tra:
  1. relazione con l'oggetto
  2. modi di difesa dell'Io
  3. funzionamento mentale del pensiero
Nelle psicosi croniche ( schizofrenia e paranoia ) c'è isomorfia, anzi, possiamo dire che c'è psicosi organizzata se c'è questa congruenza tra i vari registri. L'isomorfia è presente anche nelle nevrosi, ma non nei casi di psicosi acuta ( o fluttuante ). La presenza o meno di isomorfismo può, dunque permettere una diagnosi differenziale tra psicosi acuta e organizzata.

Funzionamento psicotico cronico:

Registro della relazione oggettuale.
Nella psicosi c'è angoscia di fronte all'oggetto, questo risulta pericoloso per il fatto stesso che esiste. Vi sono gradi diversi di pericolo:Il minore è quello omosessuale; il pericolo di essere penetrati omosessualmente. Al di là di questo aspetto ce n'è uno maggiore: la madre arcaica, primitiva, devastante.
La paura e l'angoscia psicotica riguardano l'essere posseduti dall'oggetto. Il pericolo è, quindi, interessarsi dell'oggetto: l'interesse è di per se stesso pericoloso (narcisismo e antinarcisismo ). Oltre ad essere dominati dall'oggetto, c'è pericolo di essere privati dall'oggetto.
Lo psicotico si trova sempre tra Scilla e Cariddi dell'eccessiva vicinanza dell'oggetto e dell'eccessiva distanza dello stesso. L'angoscia suscitata dall'eccessiva vicinanza o dall'eccessiva distanza del terapeuta è la stessa, per cui è difficile distinguerla: il paziente può sembrare angosciato e il terapeuta può pensare che sia perché non è abbastanza presente, e aumenta il numero delle sedute, ma il malato si angoscia di più perché sente il terapeuta troppo vicino e quindi troppo pericoloso. In alcuni casi sarebbe meglio che il terapeuta si mostri meno presente.
Questa duplice angoscia per cui l'oggetto è necessario e pericoloso si mostra in maniera categorica nello schizofrenico.

Transfert inanitario ( senza senso )

Nella normalità tutti gli oggetti dell'analisi sono oggetti derivati dall'infanzia, sono ripetizioni del primo investimento.
L'oggetto del transfert psicotico sembra essere un oggetto nuovo, nel senso che non deriva da oggetti infantili, da questo sorge la difficoltà di parlare di transfert psicotico ( essendo il transfert una riattualizzazione di un antico investimento ).
L'inanità è il vuoto , non la follia, ne' il non-senso, ne' l'annientamento.
Sicuramente nello psicotico il transfert è massiccio e tutto nella persona del terapeuta, ma non è investito ( c'è quindi differenza tra transfert e investimento ).
Nello psicotico c'è sempre l'angoscia di essere o non essere, e questa la ritroviamo nella relazione oggettuale. La diversità tra le psicosi deriva dalla diversità tra le relazioni oggettuali.
Vi sono tre reazioni de terapeuta al transfert inanitario:
  1. sentirsi deprivati e uscire dalla seduta pensando di non capire niente ( reazione depressiva )
  2. dare interpretazioni affrettate per giustificarsi di non sapere ( reazione di contrattacco )
  3. attendere che il pensiero torni e cercare di comprendere ed interpretare quello che succede col paziente.
Quest'ultima è sicuramente la reazione migliore.
In questo tipo di transfert c'è sempre una componente fortemente aggressiva rivolta all'aspetto mentale, non quindi distruzione totale.

Registro delle difese dell'Io
Secondo Freud, l'angoscia è motore di difesa dell'Io. Quando l'angoscia è particolarmente importante e le difese dell'Io sono eccessive si parla di nevrosi. Lo stesso vale per le psicosi, dove però, l'angoscia è di intensità estrema e non serve come segnale d'allarme. Lo psicotico non ha paura della morte, non ha paura di nulla ( per questo è più soggetto a rischi ), e chi gli sta vicino usa la sua angoscia per segnalargli il pericolo.
Il nevrotico regola i conflitti all'interno di se stesso, si parla , infatti di conflitti intrapsichici, per gli psicotici non è sempre così: in parte c'è la possibilità di una modalità di difesa anti-conflittuale che consisterebbe nella non sopportazione dei conflitti all'interno dell'Io. Si tratta di evacuare una parte del conflitto e l'ideazione persecutoria serve a questo: identificazione proiettiva
Lo psicotico ha la tendenza a buttarsi fuori nel mondo esterno, a penetrarlo.
RIMOZIONE: meccanismo di ordine nevrotica con aspetto conservativo, tende a separare la rappresentazione dall'affetto.
DINIEGO: meccanismo di ordine psicotica con aspetto distruttivo che annulla pensieri, rappresentazioni, percezioni e dati di realtà.

Registro del funzionamento del pensiero

Nella psicosi il pensiero è fortemente alterato, tutto il pensiero è interessato in modo costante, questo però non vuol dire che lo psicotico sia costantemente folle. Anche il paziente ossessivo è alterato nel suo pensiero: è un pensiero che torna sempre indietro, controlla sempre quello che ha pensato e penserà. Negli schizofrenici il pensiero può essere nel contempo molto pertinente o estremamente fuorviante; i paranoici hanno un pensiero estremamente ripetitivo e monotono; lo psicotico acuto ha un pensiero perturbato, confuso, fuorviante. Dal punto di vista psicoanalitico, l'alterazione del pensiero psicotico è effetto di una eccessiva sessualizzazione, ossia di un investimento sessuale ed aggressivo del pensiero: l'atto di pensare equivale ad un atto sessuale o ad un'azione di guerra. Quest'atto è per lo psicotico qualcosa di estremamente affascinate e nel contempo estremamente pericoloso. Il pazienta ha la tendenza a presentare un'iperfobia rispetto all'attività mentale. Il pensiero è quindi fonte di piacere, è un'arma ed è un pericolo interno. Il pensiero è pericoloso anche perché è una prova di esistenza propria e di autonomia, quindi può diventare un'infrazione e un tradimento di fronte all'oggetto materno. Perciò negli psicotici cronici si ha L'ATTACCO AL PENSIERO: lo psicotico è costretto ad attaccare
il pensiero o a trovare compromessi tra il pensare e il non pensare.Uno dei compromessi più durevoli è quello di pensare in modo folle. E' enorme la carica sessuale ed aggressiva del pensiero degli psicotici, mentre il nostro pensiero è costituito da componenti sessuali ed
aggressive moderate e ben temperate.
Nell'episodio psicotico acuto vi è angoscia libera e i tre registri non sono organizzati nello stesso modo (es. il pensiero è alterato, ma i modi di difesa non sono in rapporto con questa alterazione).


Diagnosi differenziale tra episodio acuto e struttura psicotica organizzata.

Nell'episodio acuto, l'angoscia libera rimane importante, mentre nella psicosi organizzata i meccanismi di difesa dall'angoscia cominciano a funzionare.
In un episodio acuto non c'è isomorfismo ed inoltre i sintomi non rappresentano nulla di decisivo. Vi sono talvolta soggetti di età compresa tra i diciassette e i ventitre anni che presentano sintomi paranoici, persecutori, angosce e deliri, ma questi sono, spesso episodi con manifestazioni deliranti senza contenuti paradossali: ciò esclude la struttura schizofrenica organizzata. L'alternanza del delirio che permette di vedere il terapeuta ora persecutore e ora salvatore, dimostra che non si tratta di una paranoia organizzata, ma esprime una mobilità della struttura psichica.
Alcuni terapeuti ritengono che occorra adattarsi agli episodi del paziente, per altri l'atteggiamento deve essere rigido e stabile. Per Racamier, occorre una certa elasticità da utilizzare con estrema accortezza perché si corre il rischio di premiare la malattia, per esempio aumentare le sedute se il paziente sta male fomenta il sintomo, specialmente nell'isteria. Per questo è preferibile un atteggiamento un po' classico.

Paura della morte nella psicosi

Gli psicotici hanno molta paura dell'annullamento e della non-esistenza, tuttavia, non hanno dei corrispondenti meccanismi d'allarme: temono l'annullamento psichico, ma non temono allo stesso modo i pericoli fisici. In molti casi, il suicidio serve per fermarsi di fronte ai pericoli di annullamento. Gli psicotici suicidali negano spesso l'esistenza della morte, a tal punto che la preoccupazione per la morte risulta essere un segno di progresso terapeutico.
I pazienti psicotici negano il fatto che il suicidio possa uccidere.


Editing LaTerraSanta



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