Dorando Pietri nacque a Mandrio, - frazione del comune di Correggio " (RÈ) il 17 maggio 1885. g II padre Desiderio Pietri doveva provvedere al sostentamento della numerosa famiglia: la moglie Teresa ed i figli Antonio, Ulpiano, Dorando ed Armando, con le scarse entrate che pervenivano dal lavoro della terra quale fittavolo. Nel 1897 emigrò con la famiglia nella vicina Carpi dove aprì un negozio di frutta e verdura. Nel 1903 il giovane Dorando, dopo una breve esperienza come ciclista, si iscriveva alla Società "La Patria" di Carpi iniziando quell'attività sportiva che lo avrebbe portato alla conquista di ambiti ed insperati traguardi. Dorando si occupò quale garzone presso una pasticceria di Carpi e il tempo libero lo dedicava alla preparazione come corridore di lunga distanza. L'attività agonistica intrapresa nel 1904 terminava con un bilancio nettamente positivo, infatti molte furono le affermazioni ed i piazzamenti che stavano a confermare le qualità del giovane podista. Nel 1905 lo sconosciuto Dorando Pietri partecipò alla maratona per dilettanti di Parigi e sbaragliò la coalizione straniera vincendo con quasi 6 minuti di vantaggio sul secondo arrivato, il francese Bonheure. Sempre nello stesso anno l'atleta carpigiano attaccò il primato italiano dell'ora ma l'inclemenza meteorologica e non buone condizioni di salute non gli permisero di portare a termine positivamente il tentativo. Anche militare continuò i. a vincere , Alla fine del 1905 il nostro podista fu assegnato al 25° Reggimento ria/ fanteria di stanza a Torino per " compiere i due anni di servizio " militare di leva. Pur non essendo dispensato dai normali servizi di caserma, Dorando continuò la preparazione allenandosi sulle strade adiacenti la caserma e nei due anni di servizio militare gareggiò per la Società Sportiva "Atalanta" di Torino. Nel 1906 fu organizzata una edizione straordinaria dei Giochi Olimpici ad Atene, manifestazione non riconosciuta ufficialmente, vi aderirono 22 nazioni fra le quali l'Italia. Dorando Pietri vinse la selezione della maratona a Roma il 3 aprile correndo la distanza in 2 ore, 42 minuti e 3/5. Sua Maestà il Rè d'Italia si congratulò personalmente con l'atleta soldato che fu iscritto alla maratona di Atene. Alla gara olimpica, disputata il 1° maggio sul percorso di Km. 41,860 da Maratona ad Atene parteciparono 34 concorrenti in rappresentanza di 13 nazioni. Dorando, assistito e seguito dal ciclista Francesco Verri, colto da forti dolori addominali si ritirò al 24° chilometro quando era in testa con oltre 3 minuti di vantaggio sul secondo concorrente. Vinse il canadese William Sherring in 2 ore, 51 minuti e 23 secondi. Nel 1907, ultimo periodo del servizio militare, Dorando partecipò a poche gare poiché la sua preparazione era alquanto carente e la possibilità di usufruire di permessi per gareggiare fuori Torino era molto limitata. Primo incontro con Fortunato Zanti Congedato il 7 settembre 1907 e ritornato alla vita civile, intensificò la preparazione e partecipò a numerose gare vincendole tutte: il giro di Mirandola, il doppio giro di Intra dove incontrò e vinse Fortunato Zanti competitore in molte gare, il doppio giro di Modena e tante altre competizioni. Ai campionati Emiliani a Bologna il 20 ottobre Dorando si aggiudicò due titoli: quello dei 1000 metri e quello dei 15 chilometri. In occasione dei campionati podistici italiani (Roma, piazza di Siena 17 e 18 novembre) il campione carpigiano vinse i 5000 metri in 16 minuti 27 secondi e 1/5, primato nazionale, ed i 20 mila metri superando nelle due gare il Fortunato Zanti di cui abbiamo detto sopra. Le sfide fra Dorando Pietri e famosi cavalli, gare ad handicap, tutte vinte dal podista carpigiano sono ancora oggi motivo d'interminabili discussioni e non sappiamo a qual punto la realtà si confonda con la leggenda. Una realtà che trova conferma nelle sue affermazioni è il valore di questo piccolo grande campione. La Società "La Patria", come la maggioranza delle Società sportive di quei tempi, non disponeva di mezzi economici per assistere Dorando Pietri nelle sue vittoriose trasferte nel biennio 1907-1908, pertanto contrasse debiti cambiar! con la locale Cassa di Risparmio per complessive lire 810, in 5 effetti a firma del segretario Umberto Forti, del cassiere Pasquale Melli e del presidente Mario Marri, Roma 2 giugno, vinse il titolo dei 20 chilometri in 1 ora, 10 minuti, 54 secondi e 3/5, primato italiano sulla distanza. Nel campionato italiano di maratona 3 giugno si ritirò al 33° chilometro pe insolazione quando era in prima posizione assieme ad Umberto Blasi II 7 luglio a Carpi, su un percorso di 40 chilometri, scrupolosamente misurato con cronometristi ufficiali, Dorando Pietri stabilì il primato italiano in 2 ore e 38 minuti, guadagnandosi l'iscrizione alla gara di maratona ai Giochi Olimpici di Londra. Qui iniziò il trionfo che si trasformò in "Via Crucis" II 9 luglio l'atleta partiva da Carpi per Torino dove era fissato il \ raduno degli atleti italiani in partenza per l'avventura londinese. I II 24 luglio, penultimo giorno dei Giochi Olimpici, era un venerdì caldo ed afoso, indubbiamente il clima era poco propizio per una corsa di maratona. Adunati nel piazzale antistante il castello di Windsor 55 atleti attendevano il segnale di partenza per gareggiare su un percorso di 26 miglia e 385 yards (km. 42,195), fino al traguardo posto allo stadio di Sheperd's Bush. Dorando Pietri, maglietta bianca e calzoncini scarlatti, con il numero 19 sul petto, doveva essere il grande e sfortunato protagonista della memorabile gara. Alle 14,33 il "via", gli inglesi Jack, Lord e Price presero la testa alternandosi al comando dalla gara fino al 14°miglio poi scomparvero dalla competizione. A quel punto passò in testa il sud-africano Hefferon mentre uno de favoriti, l'atleta Longboat, si ritirava. Pietri,dopo essersi mantenuto fra il terzo ed il quarto posto, al 18° miglio iniziò la sua offensiva passando al secondo posto. L'ultima segnalazione da Wimbledon dava primo Hefferon con circa 800 yards di vantaggio su Dorando Pietri, che aveva superato e poi distaccato di circa 100 yards l'americano Hayes. Le 26 miglia (km. 41,841 ) furono compiute dall'italiano in 2 ore 45 minuti; alle ore 17,18, preceduto dallo sventolio di bandiere, dal sottopassaggio che immetteva nella pista apparve, irriconoscibile, il nostro campione. Dorando avanzava con azione scomposta, barcollava ed inconsciamente muoveva le gambe che piegate e doloranti stentavano a sostenerlo, solo il miraggio della vittoria lo faceva avanzare. Il nostro campione all'ingresso dello stadio cadde, si rialzò, proseguì per poi ricadere ancora quattro volte, a pochi metri dal traguardo cadde per la quinta volta e qui un megafonista generoso lo sostenne e gli fece tagliare il traguardo. Per percorrere gli ultimi 325 metri, che poi Dorando definì la sua "via crucis", aveva impiegato 9 minuti e 46 secondi. Oltre il traguardo svenne, una barella lo raccolse, mentre la folla temette che il cuore del generoso atleta avesse ceduto per l'immane fatica ripetendo dopo 24 secoli il sacrificio di Fidippide. Tutti lo ritennero il vincitore morale, "Dorando era l'atleta che aveva vinto la gara senza ottenere la vittoria". Lo statunitense Hayes, giunto secondo dopo aver superato Hefferon, presentò reclamo contro l'italiano che fu squalificato per l'aiuto ricevuto, aiuto non richiesto e non voluto. L'episodio procurò materia per i giornali e per lunghe critiche e discussioni. La regina Alexandra d'Inghilterra che aveva assistito all'epilogo della gara, saputo della squalifica di Pietri comunicò che il giorno seguente avrebbe premiato personalmente lo sfortunato atleta con una coppa. La coppa d'argento dorato, conservata presso la sede della Società "La Patria" di Carpi, che conteneva la bandiera inglese, e non sterline come qualcuno andava dicendo, sul piedistallo portava inciso: To Pietri Dorando In Remembrance of thè Marathon Pace From Windsor to thè Stadium July. 24. 1908 Queen Alexandra .
Tratto da -I leggendari azzurri modenesi- di Fernando Ponzoni