Cenni storici
SULLE
ORIGINI DELLA GEOMETRIA
Erodoto,
scrittore del V sec. a. C., racconta che re Sesostri (Ramsete II, del XIII
sec. a. C.) distribuì le terre d’Egitto ai suoi sudditi, in appezzamenti
quadrati e rettangolari, su cui impose un tributo annuo.
Di
anno in anno il Nilo inonda le campagne, diffondendo il suo prezioso limo
apportatore di fertilità, distruggendo le divisioni dei campi accuratamente
tracciate. Quando l’inondazione è passata, innumerevoli agrimensori e
geometri si affrettano sui campi, piantano picchetti, li uniscono con corde
graduate e ricalcolano il tutto, fin quando in breve tempo ad ogni
proprietario vengono ridati i suoi campi..
Il
segreto per ottenere questo sta in mano ai geometri, che conoscono metodi
esatti per tracciare angoli retti; sanno che quando si costruisce con delle
funi un triangolo che abbia i lati di 3, 4, 5 unità e si fissano con dei
picchetti i punti di incrocio di queste funi, si ha sempre un angolo
rigorosamente retto all’intersezione dei lati 3 e 4.
Fu
merito di Pitagora l’aver generalizzato tale relazione ai triangoli
rettangoli qualsiasi e l’aver indicato la soluzione della equazione detta
<<pitagorica>> per numeri interi:
X²+Y²=Z² (teorema di Pitagora), nella forma:
x=2mn
y=m ²-n ²
z=m ²+n ²
dove
m n sono numeri interi, primi tra loro, di parità diversa ed m>n
Istituì
a Crotone nel 525 a. C. la sua celebre Scuola Italica a carattere di
grande segretezza e con orientamento filosofico e religioso.
Pitagora
ripartì la Matematica in quattro rami: aritmetica, musica, geometria,
astronomia detti quadrivio nel programma di tutte le scuole sino al
medio evo