Bokken |
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.Kendō (剣道), arte marziale (scherma) di origine giapponese, evolutasi come versione sportiva delle tecniche di combattimento con la katana anticamente utilizzate dai samurai nel kenjutsu. Kendō significa letteralmente "La via (dō) della spada (ken)". Si pratica indossando un'armatura (bogu) costituita da men (a copertura di testa, viso, spalle, gola), do (corpetto rigido), tare (intorno ai fianchi), kote (guanti rigidi). La classica sciabola (katana) è stata sostituita dal bokutō (da alcuni chiamato erroneamente bokken: "bokutō" indica una spada di legno sagomata come una katana, "bokken" una qualsiasi spada di legno), usato solo per una serie di dieci esercizi, i kata, che racchiudono l'essenza del Kendo, e dalla Shinai, una spada costituita da quattro listelli di bambù uniti dal manico di pelle (tsuka), che è usata per il combattimento vero e proprio (jigeiko, che significa "esprimersi"). In un combattimento, è lecito colpire men, kote, do, tsuki (gola), e la vittoria è data al primo che realizza due colpi, validati dai tre arbitri. Complessi sono gli influssi religiosi e le tradizioni giapponesi nella pratica e nella gestualità: il Kendo non è visto come una tecnica di combattimento, ma come un percorso di crescita personale; in questo senso, si dice che il Kendoka (colui che pratica il Kendo) deve essere grato al compagno che lo colpisce perché gli mostra i suoi punti deboli, e deve colpire con spirito di generosità. |
La pratica si svolge all'interno
di un dojo, un'ampia stanza con pavimento ricoperto di parquet; si
inizia e finisce sempre con il triplice saluto (al dojo, ai compagni e al
maestro), c'è un breve riscaldamento che coinvolge tutte le catene muscolari
e poi si passa allo studio delle tecniche vere e proprie. Alla fine arriva
il momento liberatorio del jigeiko. Vi sono gare di Kendo, dirette da tre arbitri che assegnano i colpi secondo la filosofia del ki ken tai ichi: spirito, spada e corpo deve essere un tutt'uno nel colpo, affinché questo sia valido. Allo scopo di valutare la presenza del ki, dello spirito, nel colpo, è stata introdotta la regola che impone a chi colpisce il kiai, il grido, al momento del colpo. Vi sono campionati italiani, europei, mondiali, ma non è sport olimpico, poiché la federazione giapponese non ha ancora preso decisioni in tal senso, anche se ci sono alcune federazioni che spingono perché il kendo diventi sport olimpico. Il Kendo, insieme allo Iaido ed al Jodo afferisce alla Zen Nippon Kendo Renmei, associazione giapponese che ne promuove lo sviluppo a livello mondiale. In Italia il kendo è promosso dalla C.I.K. Confederazione Italiana Kendo (www.kendo-cik.it).
Kendō. (8 ottobre 2006). Wikipedia, L'enciclopedia libera. Tratto il 8 novembre 2006, 22:50 da http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Kend%C5%8D&oldid=4956266.
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