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STORIA DI UN ALTRO MONDO

Capitolo 005

Fu Lexiure, il capo tribù degli elfi a parlare. Melania notò che tutti lo guardavano con ammirazione e profondo rispetto. Tutti tranne Alex. Quella ragazza non le aveva fatto una buona impressione, ma non era abituata a giudicare le persone a prima vista. Anche lei, credeva, se si fosse trovata in mezzo ad una guerra sarebbe stata sospettosa con tutti. Ma che diceva? Lei era nel mezzo di una guerra!


L'elfo aveva cominciato a parlare.


-La nostra è una terra antica, con una storia lunga e tormentata, ma non abbiamo la possibilità di metterti al corrente di tutto, ci vorrebbero troppe lune solo per narrare gli eventi principali di seimila anni di storia conosciuta e le leggende legate all'epoca arcaica.


Melania intuì che l'era arcaica doveva essere stata molto lunga ma allo stesso tempo molto sconosciuta. Le sarebbe piaciuto ascoltare quelle leggende, ma non era il momento… L'elfo stava continuando a parlare…


-Quello che hai bisogno di sapere è che fino una dozzina di anni fa il nostro pianeta era diviso da asprissime lotte interne tra le quattro regioni umane delle terre emerse: nord, sud, est e ovest…


Melania si ritrovò a cantare mentalmente i rappresentanti delle tribù umane che le erano stati presentati: Drako era il capo delle tribù dell'ovest; Alex era del nord e Ormuzd dell'est. Mancava il sud!


-e tra le varie razze non umane la lotta era ancora più dura e spietata. Tutto questo fino a quando una giovanissima donna non riuscì a prendere il potere alla corte del re dell'ovest. Era la nostra amata principessa Ailis, appena quattordicenne. Il suo potere era enorme e completamente assoggettato al bene. Nessuna azione malvagia le era consentita, e di questo ne eravamo tutti pienamente consapevoli. In breve tempo riuscì a riportare la pace tra gli umani, e, sempre da sola, fece lo stesso con le altre razze, tra cui noi elfi, i nani, gli gnomi e le fate…


Melania aveva rotto la promessa con se stessa ancora una volta. Era troppo sorpresa da quello che ascoltava. Un essere umano cui non era possibile compiere nulla di male era già strano per di se, ma che la stessa persona ad appena quattordici anni riuscisse a portare la pace in tutto il mondo era davvero incredibile. Poi i nomi delle razze che Lexiure nominava con tanta disinvoltura, per lei, fin ora, erano esistite solo nelle fiabe. Era straordinario.

-naturalmente non tutti accettarono il suo dominio, e alcune minoranze, come i vampiri, i Cimmeri o i demoni inferiori, ma essendo in notevole inferiorità numerica si ritirarono in parti sperdute dei continenti e da loro non abbiamo avuto più avuto problemi seri, fino ad ora.


Mentre l'elfo parlava, con una voce melodica eppur imponente, come un canto pieno d'orgoglio, Melania cadeva in una specie di trance. Le sembrava di essere tornata bambina e di ascoltare una fiaba dalla voce del padre. Non le era mai piaciuto ascoltare fiabe, ma quando non c'era stato più nessuno che gliele poteva raccontare, ne aveva capito la vera importanza.


-Alcuni mesi fa, ormai tre, una persona fidata del seguito della principessa ci ha traditi. Noctis, il suo nome, è un elfo, ma si è venduto all'oscurità, e i suoi poteri neri sono cresciuti a dismisura. Non eguagliano quelli della principessa, ma ella non può usarli per combattere, il suo voto alla bontà eterna e incondizionata non glielo permette.


-Aspetta un secondo. Vuoi dire che la vostra principessa ha questo enorme 'potere' e non lo può usare? Ma che ragionamento è?

-Vedi, quando era molto giovane la nostra principessa è cresciuta nel palazzo del re dell'ovest. Era di umili origini, ma la sua bellezza le aveva permesso di divenire dama di compagnia della regina Amata. E fu in quel periodo che conobbe la verità della guerra e del dolore, perché la regina non abbandonava mai il marito e lo seguiva perfino nei campi di battaglia. La regina era una grande guerriera, ma non combatteva, se non per difendersi. Fu lei a mostrare ad Ailis la grandiosità dei poteri votati al bene. E la nostra giovane principessa fece un voto alle stelle, nostre guide e protettrici: lei avrebbe ricevuto i poteri più grandi che la terra avesse mai visto e li avrebbe utilizzati unicamente per fare il bene. E il bene assoluto comprende il non difendersi, non puoi difenderti senza far del male al tuo aggressore, per questo la donna più potente di tutte le ere è anche la più indifesa e vulnerabile. Il suo voto fu accettato dalle stelle e lei divenne la principessa del mondo intero. Ai compreso ora?

-Si, ma continua a non condividere. Comunque vai avanti, grazie per la spiegazione!


Lexiure rimase sorpreso da quel ringraziamento e dal dolce ma timido sorriso che la ragazza gli rivolse, in attesa che lui riprendesse. Era davvero una ragazza strana.


-Noctis faceva parte delle sue guardi personali, ed aveva la piena fiducia della principessa. Per questo in un giorno d'inverno rimase solo con lei nella torre sud del palazzo, allora fece scattare la trappola. Tutte le popolazioni ribelli si erano lentamente avvicinate alla regione ovest del nostro pianeta, e tutti noi fummo tanto ciechi da non accorgerci di nulla finché non fu troppo tardi. Attaccarono in massa il castello, ma avrebbero avuto la peggio se Noctis non fosse intervenuto con i suoi poteri neri. Fummo battuti e dovemmo fuggire dal nostro adorato palazzo per sopravvivere e aver la possibilità di salvare la nostra principessa. Da allora l'esercito di Noctis sta invadendo lentamente tutto il mondo, e siamo rimasti solo noi a combatterlo. La maggior parte della gente si è arresa e sottomessa a lui, anche se siamo tutti convinti che al primo segno di cedimento si ribelleranno e combatteranno con noi.


-ma come siete sicuri che la principessa sia ancora viva? Se ha tutto questo potere è possibile che sia già stata uccisa, rappresenta un pericolo per Noctis, o no?

-No, Noctis non l'ha uccisa e non lo farebbe mai per un suo spregevole obiettivo. Vuole un figlio. Siamo più che certi che stia cercando di avere un figlio dalla principessa Ailis. Un incontro tra i poteri di quei due genererebbe un essere potentissimo, e con i poteri sia del bene che del male, ma in mano a Noctis diverrebbero sicuramente interamente malvagi.


Melania chiuse gli occhi e pregò che nulla del genere accadesse. Non conosceva il potere di cui parlava l'elfo, ne tanto meno riusciva ad immaginarlo, ma la prospettiva che una giovane donna avesse un figlio, contro in suo volere, con un essere tanto spregevole solo per usare il piccolo per ottenere ancora più potere la disgustava profondamente.


-questa è la nostra situazione… - Drako era intervenuto dopo un minuto di totale silenzio da entrambe le parti - … ma sicuramente sarai anche curiosa di sapere il perché tu ci sia dentro, vero?

-Già. Perché proprio io? Cosa posso c'entrare io con tutto il vostro mondo e con questa orribile tragedia? Io non ho il potere di cui parlate tanto, e anche se sono una brava karatèka non ho mai combattuto sul serio, e non so se ne sarò capace. Perché proprio io?

-Non lo sappiamo! La nostra principessa ti è apparsa in sogno, vero?

-Si, la descrizione che mi ha dato Drako coincide con la donna che mi è apparsa in sogno, e che… è identica a me!

-Su questo avrei qualcosa da ridire!


Alex, con la sua voce dura e tagliente, era intervenuta per la prima volta.

-la nostra principessa è molto più femminile di te, ragazzina, ed è molto più coraggiosa. Se le avessero chiesto una cosa del genere non avrebbe chiesto spiegazioni, ma si sarebbe spezzata in due per di aiutarci. Altro che identica, sei il suo opposto!

-Basta, Alex!


Drako era intervenuto in difesa di Melania, ed era abbastanza arrabbiato. Non capì il perché, ma Melania si sentì molto lusingata da quel suo atteggiamento.


-sei troppo dura con lei. La somiglianza con la nostra principessa è innegabile, e poi è un suo diritto sapere perché si ritrova in mezzo ad una guerra. Gradirei maggior rispetto per la prescelta. Non dimenticare che la stessa principessa Ailis ci ha indicato lei, e la principessa non si è mai sbagliata.

-A me non sembra, visto che si è fidata di quel Noctis, e non si è accorta dell'avvicinarsi dei ribelli. Non, nel nord, certe cose le sentiamo nell'aria, non sarebbe mai accaduto nulla sei suo palazzo si fosse trovato nelle terre di noi vichinghi!


- -Adesso basta!

Omicron, il capo tribù dei nani, parlo con voce imperiosa che non ammette repliche.

-non dimenticare che queste distinzioni tra umani sono state abolite molto tempo fa. I vichinghi non esistono più, siete tutti umani e avete tutti le stesse debolezze, e le stesse qualità. E poi non è questo il momento per discussioni del genere, la nostra ospite ha il diritto di conoscere il suo destino e dobbiamo anche sbrigarci. Potremmo essere attaccati molto presto e abbiamo bisogno di lei. Ci sarà tempo quando avremo salvato la principessa per discutere delle colpe e dei meriti.

-Sono d'accordo!


Lexiure si era schierato con il nano, e con un semplice movimento del capo anche Ormuzd fece capire che anche lui la pensava così. Drako si risedette e Alex ritorno ad appoggiarsi alla porta. Nella furia delle sue affermazioni, infatti, si era avvicinata al cerchio dove erano seduti gli altri.


-Melania!

L'elfo richiamò la su attenzione

-potresti raccontarci con precisione il tuo sogno? Poterebbe aiutarci a comprendere precisamente il tuo compito in questa guerra.


Melania obbedì, raccontando il buoi iniziale, la luce, comparsa con l'arrivo della donna, le sue suppliche, e, infine, l'uomo insanguinato che le chiedeva aiuto nella cattedrale.


Dopo aver riflettuto alcuni istanti Lexiure parlò.

-sicuramente la giovane donna era la principessa Ailis, e le sue parole ci confermano che tu sei la prescelta, ma non riesco a capire chi possa essere l'altra visione del tuo sogno.

-Io…- Drako era intervenuto nelle riflessioni del compagno - ho pensato alla sala grande dell'antico palazzo del sud. È l'unico ambiente che potrebbe vagamente corrispondere alla visione di Melania, ma non ho idea di chi possa essere l'uomo.

-Forse… - per la prima volta parlò Pharsalos - potrebbe esse il signore del sud!

Lexiure gli rispose

-Ma perché dovrebbe chiedere aiuto alla prescelta! Egli è del male.

-Potrebbe essere una tattica del suo sire, Noctis, per cercare di portare Melania dalla sua parte.

Drako era rimasto a riflettere, e quando il suo amico terminò la sua ipotesi, egli espose la sua.

-Forse non è stato voluto! Spesso la mente di coloro che hanno poteri del bene, tramutati in poteri malefici, torna ad essere bianca, e in quei pochi istanti chiede disperatamente aiuto. Forse il signore del sud non sa neanche di aver contattato la prescelta.


Tutti quei concetti risultavano altamente incomprensibili a Melania, e la testa cominciava a dolerle. Si portò una mano alle tempie, strofinando per tentare di alleviare il fastidio, e il suo gesto mise all'erta l'elfo.


-Forse è meglio riprendere più in avanti la discussione. La nostra giovane ospite ha avuto abbastanza informazioni per oggi. Diamole il tempo di smaltirle e poi riprenderemo. Siete d'accordo?


Tutti accettarono e uscirono uno dopo l'altro della camera. Melania fu accompagnata fuori da Drako. Solo quando scese dall'albero si accorse di portare gli occhiali da sole.

-Scusa Drako? Mi spieghi perché ho dovuto mettere gli occhiali in quella camera? Mi sono dimenticata di chiedertelo prima!

-È vero! Scusa. Quella camera è costruita con un legno magico particolare. Si auto illumina e a volte la luce che emana è molto fastidiosa per chi non è abituato. Ma tra pochi giorni non avrai più bisogno degli occhiali… sempre che tu decida di restare


Le ultime parole furono quasi sussurrate. Perché? Temeva forse che lei avrebbe rifiutato di aiutarli? Corse subito a rassicurarlo, non voleva che pensasse che lei non avesse coraggio. Non voleva che Drako la pensasse come Alex.


-Certo che resterò. Cosa credevi? Ho rinunciato a tutto per venire qui, e ora che ci sono voglio aiutarvi, anche se non ho ancora capito come, ma prometto che m' impegnerò…se mi darai una mano


Lo guardò negli occhi con un timido sorriso appena abbozzato. Drako gli sorrise a sua volta e, prendendola per un braccio molto delicatamente, la portò un po’ in giro per l'accampamento.


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