SOGNI E RICORDI: STORIA DI UNA CANZONE E DI UN' INFANZIA LONTANA
Capitolo 006
Che strano ritrovarsi con una chitarra in mano. Non ne usava una da quando…… già……da quando? Da quando era partita da Asgard? O da quando Mime era morto? No…… ma che diceva, lei non era mai andata via da Asgard e che stramba e assurda l'idea che Mime, il suo Mime fosse morto. Era lì accanto a lei.
Ma la cosa più strana era la canzone che stavano cantando. La conosceva, ma non ne afferrava il significato.
La canzone era finita ed erano andati a bere qualcosa, ci si stanca a cantare per tutta la sera!
bella la canzone che hai scritto per me!
Per te? Mime che dici? Io non ho mai scritto canzoni!
Ma era vero? Non se lo ricordava più. Come era tutto strano……
come non hai mai scritto? E cosa stavamo cantando prima?
Tu non l'hai mai sentita, come facevi a cantarla?
Ma che diceva; neanche lei l'aveva mai sentita prima, eppure lui aveva ragione. L'avevano cantata.
aspetta, te la faccio risentire.
Ma……
Prese la sua cetra e iniziò a suonare e a cantare.
Che stana melodia; si, le era familiare.
Ora ricordava l'aveva sentita una sera in inverno. Una ragazza aveva in mano una chitarra e stava piangendo, ad un certo punto ha iniziato a cantare, e le note della melodia sono venute da sole.
Non riusciva a vedere chi fosse la ragazza, ma quelle note la commossero.
La melodia non lo diceva, ma lei sapeva cosa era successo alla ragazza. Il suo migliore amico era morto, era stato ucciso e lei non aveva fatto nulla, pur potendolo salvare.
Iniziò a camminare, voleva vederla; voleva capire chi fosse la ragazza che le ispirava tanta commozione e tanta nostalgia. Ma nostalgia di cosa?
Camminava e camminava, ma non riusciva a vederla in viso, lei si girava. Anche se non sapeva di non essere sola.
Mime, aiutami, non riesco a capire chi è!
Perché non guardi te, invece di cercare lei?
Cosa vuoi dire. Io non la conosco, non l'ho mai vista!
Sei sicura?
No, non lo era, ma allora perché non lo ricordava.
Perché non vuoi ricordare, Trix sei tu quella ragazza, la sera che sono
morto.
Ma tu sei qui!
No, non ci sono più.
Mime…… no non andare via ……MIME!!!!!!!!!
Grido più forte che poté ma lui era andato via.
Allora si giro verso la ragazza e prima che lei si potesse voltare l'afferro per la spalla e …… era vero…… era lei!
no…… NO!!!!!
RIX, RIX sveglia, stai sognando
Apri gli occhi e si ritrovo nel letto, al suo fianco c'era Hyoga, accorso dopo le sue urla.
Rix, stavi sognando!
Scoppio in lacrime. Era tutto vero. Mime era morto, e lei aveva composto quella canzone per lui. Credeva di essere riuscita a superare quella tristezza, ma il ritorno ad Asgard aveva risvegliato in lei quei sentimenti soffocati per due lunghissimi anni.
L'unica cosa che poteva fare ora era piangere. Piangere anche sapendo che domani tutto sarebbe finito.
Voleva solo piangere.
Rix, perché piangi? Era un sogno, era solo un sogno……
No, non era solo un sogno.
Tu non ci hai raccontato tutto. Vero?
Come faceva quel ragazzo a capirla cosi bene? Non lo vedeva da quando erano piccolissimi, eppure lui la capiva ancora come una volta.
Hyoga. Devo raccontarti tutto…… non posso più negartelo è un tuo diritto…… io ……
Tu sei Rilis …. io e te ci conoscevamo già quando eravamo piccoli……
…… come ……
Alla fine mi sono ricordato da chi avevo sentito il tuo nome. La mamma. Tua madre era un'amica della mia
…e siamo cresciuti insieme finche non sono partita per diventare una sacerdotessa-guerriera.
……si…… ma dopo? Era questo che volevo sapere.
Dopo sono venuta qui ad Asgard e sono diventata quello per cui ero destinata.
Ma……
Ma, che?
Coraggio, ora che mi ricordo di te non hai scampo, non puoi mentirmi più.
Non ti ho mai mentito, ho solo… omesso
Scoppiarono a ridere più che per allentare la tensione che per altro. Cosi Rix inizio a raccontare la sua infanzia.
All'inizio della sua storia c'era una bambina d'origine italiana e una mamma scandinava. La piccola non era sua figlia, lo sapevano entrambe, ma non ne parlavano mai, per ora a loro andava bene cosi. Erano partite per un viaggio per andare da un'amica della donna. Arrivarono in Russia un pomeriggio di giugno, nonostante questo faceva molto freddo, ma la piccola non lo soffriva, dicevano che era perché aveva dentro il sole dell'Italia. Andarono a vivere in una casupola, non era molto grande, ma ci si stava bene. Tutti i giorni andavano a trovare la signora Natassia che abitava alcuni isolati più avanti con il figlioletto Hyoga. Aveva la stessa età della bambina e i due divennero subito amici. Per anni la loro amicizia crebbe e si sviluppo fino a diventare, all'insaputa dei due, qualcosa di più profondo. Ma non era destino che i due bambini rimanessero insieme a lungo. Quel giorno era il 15 febbraio ed era il compleanno della bambina. Non aveva avuto una festa perché erano troppo poveri, ma lei era contenta lo stesso; ora aveva cinque anni! I piccoli rimasero fuori fino a tardi, era ormai buio ma non se n'erano accorti impegnati com'erano a giocare.
"sai Rilis, non ti ho fatto il regalo perché no sapevo cosa prenderti……"
"non fa niente Ioio. Non voglio regali"
"ma voglio darti lo stesso qualcosa…."
Il piccolo si avvicino e le diede un bacio sulla guancia. Poi divenne tutto rosso e scappo via.
ehehehe ! ero già un piccolo rubacuori!
Non dire cavolate eri un piccolo scorfano ed ebbi pietà di te!
Oh questa è bella!
Comunque eri molto tenero
Ero?
Non ho ancora abbastanza elementi per valutarti ora
A queste parole Hyoga alzò gli occhi dalla coperta che stava fissando, era buio e riusciva a vedere poco, ma sapeva che lei sorrideva, di quel sorriso contagioso che sfodera raramente, ma una volta che lo vedi non lo dimentichi. Si avvicino e la baciò. Divenne rosso, ma questa volta non scappo……
non ti faccio scappare una seconda volta Rilis……
e perché dovrei scappare?
Queste furono le ultime parole che si sentirono nella gelida notte di Asgard.
Il mattino li sorprese ancora assieme sotto le coperte, stretti l'uno all'altro.