IL PORTALE
Capitolo 003
Aveva paura! Aveva una paura folle. Se avesse accettato la sua vita sarebbe cambiata radicalmente. Sarebbe andata con quel Drako in un'altra dimensione e probabilmente ci avrebbe rimesso le penne. In fondo, cosa poteva mai fare lei? Era una bravissima karateka, ma cosa poteva fare lei contro interi eserciti. Per non parlare del potere magico di cui le aveva parlato quello strano e affascinate ragazzo…… già…… quel ragazzo……
Improvvisamente si ritrovò ad immaginarsi al suo fianco, durante un combattimento, e non poté fare a meno di gioirne…ma cosa andava a pensare in un momento come quello!
S'alzò di scatto dal divanetto su cui si era distesa e spense la radio accesa, che non era riuscita a distrarla come sperava. Si diresse nel bagno e aprì il rubinetto della vasca. Un bel bagno caldo era quello che faceva al caso suo. Aveva assoluto bisogno di calmarsi e ordinare le idee.
Quando fu comodamente sdraiata nella vasca piena d'acqua fumante e schiuma profumata, le sembrò che tutto perdesse importanza. Pian piano si rilasso, niente esisteva più, lei, la sua casa, la sua città, la sua dimensione, la dimensione in pericolo, la principessa Ailis, Drako……
Quando si svegliò improvvisamente si accorse che era molto tardi. Che scema! Addormentarsi in quel modo. Come diavolo aveva fatto? Fino a poco prima di entrare nella vasca se qualcuno la sfiorava avrebbe preso la scossa!
Erano le sei. Drako, prima di andarsene, le aveva detto che alle sette Clelia avrebbe chiuso il negozio di cartomanzia e se ne sarebbe andata, lui l'avrebbe aspettata lì per sapere la sua decisione. Doveva sbrigarsi. Oramai la decisione era presa.
Lungo la strada continuò a pensare a tutto quello che si perdeva. La borsa della palestra cominciava a pesarle, ma il negozio era vicino armai. Arrivata lì busso leggermente alla porta e quella si aprì quasi subito catapultandola in un ambiente oscuro ma allo stesso tempo pieno di colori. Non aveva mai visto nulla come quel negozio, sembrava che emanasse qualcosa di magico e arcano.
-Ben arrivata. Hai preso la tua decisione?
Drako interruppe il fluire dei suoi pensieri con la sua solita voce calma ma imperiosa e rispettabile. Melania rimase quasi sorpresa di ascoltarlo ancora. Aveva sperato che fosse solo un sogno…… o lo aveva temuto? ……non riusciva a distinguere tra le due cose.
-Si, ho deciso.
Melania si portò al centro della camera, proprio sotto la lampadina. Poggiò la borsa per terra con un tonfo, era piena d' attrezzi e armi, oltre che la sua tuta, l'importantissima, almeno per lei, cintura nera e qualche altra cosetta.
-Sai, mi dispiace……
L'espressione di Drako fece capire tutto il suo dolore e la sua frustrazione, stava per dire qualcosa, ma Melania continuò a parlare.
-…mi dispiace di non aver fatto in tempo a laurearmi, di non essermi mai iscritta a quel corso di kendo, di non aver avuto il tempo di salutare i pochi amici a cui mi ero affezionata e di averti fatto aspettare tutto il giorno. Vengo con te!
Dalla disperazione più cupa, il volto di Drako passò dalla sorpresa alla gioia. C'era riuscito. Aveva con se la guerriera prescelta dalla loro principessa. Con lei al suo fianco era sicuro che sarebbero riusciti a sconfiggere Noctis. Si, ci sarebbe riuscito!
-Allora? Cosa mi dici?
Melania aveva osservato tutti i cambiamenti d'espressione in quel bellissimo volto, ed era curiosa di ascoltare la sua reazione.
-Io… io non so come ringraziarti! Non immagini neanche cosa significhi questo per me e per tutto il mio mondo.
-Grazie, ma ti avviso che non ho la benché minima idea di come potrò esservi d'aiuto. Io sono cintura nera di karatè, so maneggiare molte la maggior parte delle antiche armi giapponesi, ma non ho mai combattuto sul serio.
-Non preoccuparti Melania…- che bello, era la prima volta che la chiamava per nome, e poi aveva uno sguardo talmente dolce -… so perfettamente come ti senti, ci sono passato anch'io agli inizi, ti starò accanto e alla fine sarai tu a dover insegnare a me.
-Non credo, ma spero tanto che si avveri.
Rimasero in silenzio guardandosi negli occhi con un misto di complicità e piacere. Furono catturati l'uno dagli occhi dell'altro e per un brevissimo istante Melania credette di trovarsi ancora nel suo sogno.
-Emm…… allora andiamo?
Drako aveva abbassato gli occhi e un breve, leggero rossore apparve sulle sue guance; ma fu troppo veloce per poter essere notato da Melania.
Si diressero in un'altra camera, molto più oscura e nera di quella precedente. Drako accese una candela e alla luce di quella sottile fiammella Melania intravide una cosa che le fece rimanere il respiro in gola. Un enorme portale di pietra si ergeva difronte a lei. Era letteralmente esterrefatta, nemmeno nei suoi più fantasiosi sogni, o incubi, avrebbe mai immaginato una tale bellezza in un manufatto. La porta era alta almeno due metri, ma con tutto il maestoso cornicione raggiungeva i tre. Nessuna parola era degna di descrivere una tale bellezza e maestosità e nulla che avesse mai visto incuteva tanto rispetto, neanche le antiche chiese gotiche che aveva spesso visitato.
Drako si avvicinò al portale e, semplicemente spingendo un'anta con la mano essa si spalancò. Melania rimase sorpresa della semplicità con cui l'enorme porta, che le sembrava ebano con decorazioni di oro, si era aperta. Ma rimase ancor più sorpresa di ciò che vide, o meglio, non vide una volta aperta. Nulla. Non c'era nulla al di là di quella porta. Eppure lei sapeva benissimo che c'era qualcosa. C'era la sua nuova vita, il suo nuovo destino.
Poteva andarsene! Non era obbligata a mantenere la sua parola, nessuno l'avrebbe biasimata, anzi, nessuno del suo mondo l'avrebbe mai saputo. Poteva ancora scappare. Si, scappare via, lontano, lontano. Tornare a casa sua, accendere la radio e distendersi placidamente sul suo divano, tra le sue cose, nel suo mondo. Poteva farlo! Poteva!
-Andiamo!
Drako le tese la mano. Aveva la candela nella mano destra, e le stava porgendo la destra. Aveva un sorriso stupendo e uno sguardo fiducioso. Tendendo la mano il nero mantello si era aperto, per la prima volta Melania scorse il suo corpo. Grande, possente e virile. Era semplicemente stupendo.
Quasi automaticamente, come se fosse comandata dalla volontà di qualcun altro, gli porse la mano e in pochi istanti si ritrovò accanto a lui, difronte all'immenso portale.
-Ho paura!
L'aveva detto con un filo di voce, ma avrebbe voluto urlarlo.
-Vieni qui!
La voce calda di Drako la rassicurò e un braccio del ragazzo le strinse le spalle contro il suo petto.
-Se hai paura è meglio che non guardi. Va bene?
Melania alzò il viso verso quello del giovane, era così vicino! Annuì e poi chiuse gli occhi e si strinse a lui. Così, in quella, tutto sommato piacevole, posizione aspetto che la sua vita cambiasse completamente. Aspettò un altro destino.