L'ARMATURA DEL MANTELLO
Capitolo 020
Vuoi spiegarci qualcosa, invece di stare lì al finestrino immobile?
Ikki si era infuriato. Non sopportava di non sapere i progetti di Rix. Infondo anche lui era lì, e aveva il diritto di sapere.
Come?
Rix sembrò risvegliarsi ora da un sogno, non si era accorta delle parole di Ikki.
Calmati Ikki! Rix mio fratello ha ragione. Perché stiamo andando a Ramnunte? Meritiamo una spiegazione.
Si, è vero, scusate. Sono stata presa dai miei pensieri e non mi sono accorta di voi. Cosa volete sapere?
Perché stiamo andando a proteggere chi.
Stiamo andando a proteggere gli allievi del tempio di Ramnunte, perché quei quattro piccoli bambini sono gli ultimi dell'esercito della dea Nemesi. Tutti gli altri sono stati sterminati da Ares. Se loro morissero non rimarrebbe nessuno a proteggere il tempio e gli ordini sacri del pianeta. Se così fosse per Ares sarebbe molto più facile attaccare il pianeta.
E poi?
C'è un allievo che deve superare l'ultima prova, cioè deve battersi con me. Se riuscirà a richiamare l'armatura durante il combattimento potrà partire per divenire maestro. In caso contrario gli allievi diventerebbero tre……
Perché ti fa tanto male? Hai pianto oggi, e non era certo per la sorte di Mime.
Perché Brizio, questo ragazzo, è un mio allievo. Non sopporterei la sua morte, in quattro anni che ci conosciamo è diventato il mio fratellino. In oltre dovranno partire anche gli altri, e io so cosa dovranno subire nelle terre d'addestramento. E non crediate di saperlo anche voi, non disprezzo minimamente il vostro, ma l'addestramento dei cavalieri di Nemesi è molto più duro e difficile, soprattutto dal punto di vista psicologico.
Non credo…
Il tuo è un caso a parte Ikki!
Il viaggio continuò e Rix dette precise istruzioni sull'arrivo. Nessuno doveva sapere che lei era lì perché doveva attaccare Brizio di sorpresa.
Arrivarono nel tardo pomeriggio, tutti eseguirono le istruzioni di Rix e non si fecero vedere in giro. Per non destare l'attenzione. S'andarono a piazzare sopra un colle vicino al tempio, indicatogli da Rix per poter seguire lo scontro.
Appena scesi dall'aereo Rix sparì, non la rividero per un bel pezzo.
Nel giardino del tempio:
Brizio! Dove sei?
Dimmi Fay, che c'è?
Non senti nulla di strano? Sembra che qualcuno s'avvicini!
Lo so, sento dei cosmi avvicinarsi. Non sembrano ostili, e poi non si dirigono al tempio.
Non dicevo quelli! Non senti questo cosmo caldo e freddo nello stesso tempo? Si avvicina a noi!
Cosa dici? Io non lo sento!
E fai male a non sentirlo!
Una guerriera si stagliava contro il cielo, ormai, stellato da un ramo degli alberi del giardino sacro. Doveva essere una guerriera d'Atena, perché indossava la maschera e portava i capelli chiusi in bende. Non portava nessun'armatura, indossava un manto grigio scuro che impediva di vederne il corpo.
Tu chi sei?
Zitto, misero allievo. Sono qui per sfidare la sacerdotessa.
Dovrai accontentarti di me. La sacerdotessa Bellatrix non si scomodo per stupidaggini.
Tu contro di me? Stupido moccioso, non reggerai un minuto
Meno parole, se sei qui per batterti fallo!
Come vuoi!
La ragazza saltò giù dall'albero, durante il volo getto lontano il manto scoprendo il suo bellissimo corpo, ora coperto solo da una canotta grezza di tela marrone e da un pantalone nero.
Sei sicuro di non voler scappare? Sei ancora in tempo marmocchio!
Smetti di parlare e combatti!
La misteriosa guerriera si mise in posizione d'attacco, Brizio invece assunse una strano posa con le mani all'altezza della spalla destra, come se tenesse in mano qualcosa.
E quella cosa sarebbe? Un dei tuoi giochetti piccolo?
Brizio non rispose. Chiuse gli occhi e si concentrò come Rix gli aveva insegnato a fare, all'improvviso nelle sue mani si materializzo uno strumento. Un violino!
E tu vorresti batterti con quello? D'accordo, come preferisci marmocchio!
Partì all'attacco. Brizio aprì gli occhi e iniziò a suonare. La musica si propagò nell'aria, la guerriera dovette rallentare la sua corsa a causa dell'effetto mentale del suono di quel violino, ma non si fermò e portò a termine l'attacco scaraventando a terra l'allievo.
Come diavolo……
Credevi che bastasse un po’ di musica a fermarmi. Ora sentirai il vero potere della musica.
L'aria cominciò ad agitarsi intorno a loro, la guerriera fu avvolta da un luce rosso intenso, puntò gli occhi al cielo, si concentrò pochi attimi e ripartì all'attacco.
Brizio si era alzato. Le ferite non erano gravi. Una strana musica invase l'aria e la mente di Brizio, era una musica strana, rabbiosa, vitale. Non aveva mai sentito nulla di simile, o forse si, una volta……
Non ebbe il tempo di fermarsi a pensare, la guerriera aveva cominciato a cantare con lo stesso tono forte e determinato della musica. Doveva riscuotessi e chiamare a se tutte le sue forze. Doveva richiamare il suo cosmo da cavaliere!
Si concentrò, anche con quella musica che gli martellava il cervello e che stava penetrando le sue difese, il violino ricomparve nelle sue mani. Ricominciò a suonare, ma con più determinazione e più rabbia di prima. Era troppo forte per lui, n'era ormai certo. Solo un cavaliere come Rix avrebbe potuto sconfiggerla, ma Rix non c'era. Toccava a lui difendere il tempio e i suoi abitanti. La sacerdotessa, la sua maestra, la sua amica fraterna gli aveva affidato questo compito con un unico e breve messaggio mentale prima di sparire per chiedere aiuto. Lui non l'avrebbe delusa, avrebbe sacrificato la vita per il tempio, per la dea Nemesi, e per i suoi amici!
La sua determinazione e il suo coraggio crebbero di pari passo con il suo cosmo. Quasi non s'accorse di cercare con esso la sua armatura, quella che gli spettava di diritto e che ora, per la prima volta, aveva risposto alla sua chiamata.
Era lì, era con lui. L'armatura del martello era finalmente con lui.
Aumentò l'intensità della musica, aumentò il suo cosmo e finalmente bucò la difese della guerriera scaraventandola molti metri lontano. Non era finita, ma lei s'alzò con le mani alzate, come a chiedere qualcosa……
Che c'è adesso? Hai paura di batterti ora che sono difeso dalla mia armatura?
No. Semplicemente non mi è mai piaciuto combattere con la maschera!
Dicendo questo si portò una mano sul viso togliendosi la maschera e lasciando liberi i lunghissimi capelli castani.
Brizio non poteva credere ai suoi occhi, la guerriera che lo aveva attaccato, insultato, colpito ora gli sorrideva con sguardo fraterno con il viso di……
Ciao Brizio!
Le corse in contro e l'abbracciò. Era lei, era Rix!
Perché? Perché?
Perché ora sei cavaliere!
Già, non se n'era reso ancora conto. L'armatura era sul suo corpo, era il nuovo cavaliere del martello!
Ma……
Te l'avevo detto che l'ultima prova l'avresti disputata con me, no!
Ecco perché la tua musica mi era familiare!
Potrei ritenermi offesa, sai! Non mi hai mai riconosciuto!
Risero insieme, il ragazzo le arrivava malapena alle spalle, ma la sua espressione la diceva lunga sulla sua maturità e determinazione.
ora fammi un favore. Vai sulla collina qui affianco e chiama i cavalieri che sono lì. Sono nostri amici.
Come vuoi.
Brizio corse via e Rix rientrò, finalmente, nel suo tempio.
Gli altri allievi si erano chiusi nelle loro stanze, ma ora non poteva andare da loro. Doveva prima salutare lei.
Entrò nel salone dal portone principale, era tutto buio, ma lei non aveva bisogno di luce per camminare verso la sua meta, conosceva quel tempio a memoria. S'avvicinò all'altare, e prima di salire i tre gradini che rialzavano l'altare, la statua della dea Nemesi e il seggio di meditazione, fece un inchino reverente. Stava per dirigersi alla statua quando Brizio e gli altri cavalieri entrarono accendendo le luci.
siamo arrivati, sacerdotessa!
Grazie Brizio.
È bellissimo……
Cosa Shun?
Il tempio.
Ed era realmente molto bello, tutt'un fregio con colori soffice morbidi che inducevano a rilassarsi. Molte statue e altrettanti dipinti si trovavano nella sala centrale, e tutti riportavano una scena importantissima per gli ordini sacri del pianeta. Ritrovarono perfino un dipinto della dea Atena che cede al cavaliere del Capricorn la sacra Excalibur.
sacerdotessa!
Ragazzi!
Glia altri allievi erano finalmente usciti dalle loro stanze, e raggiunta la sala grande avevano ritrovato la loro amata sacerdotessa. Le si erano avvicinati correndo. Erano tutti bambinetti e Rix per abbracciarli dovette inginocchiarsi.
Cosa ci fate qui? Andate a letto, forza, è tardi e domani avete l'allenamento.
Disse questo, anche se lei era la prima a volerli lì. Obbedirono tutti, anche se a malincuore.
Ehi voi. Il mio ordine vale per tutti!
I cavalieri dovettero sottostare, anche se avrebbero preferito restare lì ad ammirare tutte le stupende opere contenute nel tempio. Rix gli mostrò le loro camere e poi sparì nelle sue stanze. Tutti come posarono il capo sul cuscino s'addormentarono profondamente, quasi per magia. O per potere oscuro.
Tutti tranne Rix.