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DRAKO E IL RACCONTO

Capitolo 002

Quando si riprese, Melania si ritrovò stesa su di un lettino con una coperta grezza ma molto colorata che la copriva. Ricordava perfettamente la sua decisione di uscire di notte, la sala colorata e la seduta con la cartomante, ma dopo tutto diventava buio e paura.

-finalmente ti sei svegliata!

Era la giovane cartomante. Aveva un bellissimo sorriso, molto cortese ma allo stesso tempo molto preoccupato.

-cosa… cos'è successo? Perché sono qui?

-Non ricordi? Devo farti le mie scuse per prima, presa dall'entusiasmo credo di averti fatto paura. Comunque devo presentarti una persona che potrà aiutarti a comprendere il tuo sogno.

-Il mio sogno?

Melania si era alzata a sedere, lasciando cadere la colorata coperta sulle gambe e strofinandosi il viso, ancora insonnolito, con una mano. Improvvisamente quello accaduto poco prima le ritornò in mente come in un film. La cartomante la trascina in una camera buia e la morte tenta di prenderla con sé… la morte…


Mentre il ricordo affiorava nella sua mente, l'immagine, questa volta reale, della certa della morte le apparì difronte agli occhi. Questa volta non urlò, e non svenne. Era rimasta semplicemente ammutolita dal terrore. Solo allora notò qualcosa di strano.


nelle carte la morte era raffigurata con una grossa falce in mano, e lo scheletro celato dal lugubre manto era ben visibile. Quello che aveva difronte era un manto completamente chiuso, con il cappuccio calato, che non lasciava intravedere assolutamente nulla. In oltre la terribile falce non era presente.


Improvvisamente dal manto si levò una voce, che, al contrario delle aspettative della ragazza, si rivelò la calda e sensuale voce di un uomo.

-Perdonami se ti o spaventato prima, non devo incutere molta fiducia con questo manto.

Dicendo questo il ragazzo fece cadere sulle spalle il largo cappuccio. Da questo, invece del macabro teschi che si era immaginata, Melania vide uscire la giovane testa di un bellissimo ragazzo. Aveva due occhi neri e profondi, incorniciati da folti capelli scuri come la notte, che però assumevano riflessi bluastri sotto la lampada appesa al soffitto. I lineamenti del viso sembravano strappati ai versi di un poeta. Era semplicemente stupendo, il cuore della giovane se ne innamorò subito, anche se la sua mente non se ne accorse, o non volle accorgersene.


-Comunque - riprese lui - sono lieto di conoscere colei che ha ricevuto la visita della nostra principessa. Io sono…

-Aspetta… aspetta un attimo… chi è questa "principessa"? io non ho ricevuto la visita di nessuno del genere, forse avete sbagliato persona.

Parlando Melania si era alzata dal lettino, avvicinandosi alla porta, dietro il ragazzo.

-È vero, scusami. Tu non sai ancora tutto!

-A dir la verità non so ancora nulla, ma visto che non sono io quella che cercate…


Andò con passo deciso verso la porta, ma qualcosa la bloccò. Il ragazzo si era mosso molto velocemente, e ora la tratteneva per un braccio.

-Ti prego, aspetta. Abbiamo bisogno del tuo aiuto, senza di te…

Non finì la frase. Melania lo guardò nei profondi occhi neri, e ci vide tanta tristezza, tanto dolore, tanta sofferenza. Improvvisamente tutto il resto era scomparso, esistevano solo lei e quello strano ragazzo. Anzi no… lei non esisteva. Sentiva che quel ragazzo racchiudeva tutto in sé, lei non c'era più, c'erano solo quei bellissimi occhi neri in cui si era smarrita del tutto.


Lasciò ricadere il braccio, e disse quasi automaticamente, come se una volontà superiore parlasse al posto suo

-d’accordo! Allora spiegami, poi deciderò.

-Ti ringraziamo - intervenne la giovane cartomante - ma non potete parlare qui, sono quasi le otto, sei rimasta svenuta per tutta la notte, tra poco cominceranno ad arrivare persone. È meglio che nessuno vi veda insieme.

Si, Clelia ha ragione. Conosci un posto dove potremo parlare con calma?

Melania ci rifletté sopra un momento, poi disse

-Potremmo andare a casa mia, se a voi va bene! Abito da sola, e nessuno ci disturberà

-Si, è un'idea. Ma io non potrò venire, devo tenere aperto il negozio e sorvegliare il portale.

-Verrò io… se a te sta bene.- riprese il ragazzo - Altrimenti potremmo…

-No! - Melania l'interruppe.

Sapeva già cosa avrebbe detto, altrimenti sarebbe dovuta tornare quella sera, e lei voleva sapere tutto, subito.

-Va bene! Verrai tu a casa mia. Dobbiamo sbrigarci se non vogliamo che nessuno ci veda.

-No, è più sicuro che io ti raggiunga. - il ragazzo si stava rimettendo il cappuccio, e Melania si accorse di provare dispiacere.

-Io abito…… - stava per dare il suo indirizzo, quando con un cenno della mano lui l'interruppe.

-So il tuo indirizzo. Vai a casa, ti raggiungerò tra un'oretta.


Uscirono dalla cameretta, e Melania vide i raggi del sole penetrare dalla porta principale. Le sembrava di essere uscita da un sogno, uno dei tanti che al mattino si dimenticano, ma una voce alle sue spalle le ricordò che quella era la realtà.

-Perdonami, non mi sono neanche presentato. Io sono Drako.

-Piacere! Melania.


Si lasciarono così, con una presentazione. Melania era contenta di poter tornare nella sua città, sotto i raggi caldi del sole; ma aveva la strana sensazione di essere un'estranea. Le sembrava che quel mondo in cui era nata e cresciuta non le appartenesse più, che tutto le rifiutasse, facendole notare che quello non era il suo posto.


Arrivata a casa sperò che quella spiacevole sensazione l'abbandonasse, ma non fu così. Anzi si acuì, tanto da farle dubitare di essere sul serio a casa sua. Si mise difronte allo specchio, e si osservò attentamente. Era lei, la Melania di sempre. Perché quell'odiosa sensazione?


Ci stava riflettendo su quando il campanello squillò e il cappuccio scuro di Drako comparve nella telecamerina del citofono. Ora avrebbe saputo, avrebbe saputo tutto.


Il ragazzo salì velocemente le scale, e suonò alla porta dell'appartamento. La porta si aprì facendolo entrare in un luminoso corridoio.

-Ben arrivato! Scusa il disordine, ma anch'io sono arrivata da poco…

-Non preoccuparti, piuttosto arriviamo subito al dunque, non ho molto tempo.

-Si, d'accordo. Vieni a sederti di qua.

Aprì una porta in legno che dava in un piccolo ma confortevole salottino. Questa era la camera che Melania preferiva. Qui aveva la sua fornitissima libreria, con gli scaffali strapieni di voluminosi libri, soprattutto di storia antica. Sempre qui si trovava il suo adorato stereo, la televisione e l'unica foto che le era rimasta dei genitori.


Nel mezzo della camera si trovavano due bassi divanetti e un tavolino in legno. Qui si accomodarono, dopo aver aperto l'ampia finestra.

-Allora, dimmi tutto.

-Da dove vuoi che cominci?

-Dal sogno. Ci ho riflettuto tantissimo, ma…

Drako si sfilò il cappuccio, scoprendo nuovamente il maestoso capo, e con voce dolce ma imperiosa cominciò a parlare.


-devi sapere che non esiste un solo mondo. O meglio, non esiste una sola dimensione.

-Non capisco…

-Qualche libro o film della tua dimensione ha ipotizzato situazioni del genere. Esistono molteplici dimensioni, ma un solo mondo. Alcune sono più evolute, altre sono più arretrate, ma in tutte gli esseri umani abitano la terra. Non è molto facile da afferrare come concetto, vero?

-Infatti! Comunque va avanti, forse riuscirò a capire qualcosa più in là.

-Io non sono originario del tuo piano dimensionale…

-Vuoi dire che sei un alieno?

-No, sono un essere umano come te, ma provengo da una di queste dimensioni di cui ti ho parlato.


Melania cominciava a non capirci più nulla. Esistevano altre dimensioni, ma in tutte solo la terra era abitata, quel misterioso e bellissimo ragazzo proveniva da una di esse e lei…lei… cosa?… Non riusciva a capire più nulla…

Intanto Drako aveva ripreso a parlare.


-nella mia dimensione tutte le terre emerse sono regnate da una principessa sovrana, e da vari regnanti, che si occupano delle quattro zone principali: nord, sud, est ed ovest. Ma questi non hanno grandi poteri, è la principessa a trattenerli tutti. Le nostre due dimensioni sono molto vicine e spesso entrano in contatto.

-In che modo?

-Lo hai sperimentato anche tu! Tramite i sogni! Per questo molte cose che nella mia dimensione sono reali, qui diventano prodotti della fantasia umana. Ad esempio i maghi, gli elfi, i silfi…

-Cosa, cosa, cosa? Nella tua dimensione esistono realmente gli elfi e i demoni?

-Si, e per la maggior parte dei casi convivono pacificamente con noi umani.


Melania si lasciò ricadere contro il morbido schienale del divanetto, chiudendo gli occhi. Era completamente inebetita! Tutti i personaggi dei libri, dei miti, delle leggende a cui si era interessata per tutta la vita esistevano realmente. Era semplicemente incredibile!


-tutto bene? Se preferisci continuiamo dopo! Non vorrei…

-no! Grazie, non preoccuparti. Ora che abbiamo cominciato, voglio assolutamente andare in fondo a questa storia. Stando a quello che ho capito, ben poco in realtà, il mio sogno sarebbe un'interferenza con la tua dimensione!

-In un certo senso. Purtroppo da molti anni oramai le forze del male si sono risvegliate nel nostro mondo, ma fino a poco tempo fa, il potere benevolo della nostra adorata principessa Ailis le aveva tenute a bada, proteggendoci. Il mese scorso, però, una persona insospettabile ha tradito la nostra unica speranza. Un elfo della corte della principessa si è venduto al male e ha rinchiuso lei e tutta la corte nel dorato palazzo di Heraklion.

-Heraklion? Era una città dell'antico impero egiziano, cosa centra con voi?

-Molte delle vostre città scomparse si ritrovano nel nostro mondo, qui la mitica città di Heraklion è stata sommersa dal sacro Nilo oltre duemila anni fa, mentre da noi ha continuato a vivere e a prosperare, diventando in breve tempo la capitale di tutto il nostro impero. Comunque, ti stavo dicendo, che questo elfo ha rinchiuso tutta la corte nel palazzo e ha preso il dominio, fiancheggiato da due crudeli regnanti. La nostra povera principessa non può utilizzare i suoi poteri per far del male, perché essi sono interamente votati al bene, e quindi non può liberarsi, pur avendo un potere enorme. Tuttavia è riuscita a chiedere aiuto. Ha contattato me e mi ha informato della presenza di una donna, in un'altra dimensione, con grandissimi poteri. Solo lei può aiutarci a salvare il nostro mondo dalla distruzione.


Melania aveva, stranamente, l'impressione di aver già sentito quella storia, e di saper già tutto, pur non sapendo ancora come sarebbe finita. Che strano……


-la principessa ha il potere i influenzare i sogni, così è riuscita ad informarmi, e allo stesso modo ha contattato te, l'unica che ci può salvare.

Lo sguardo di Drako si era fatto supplicante, pur mantenendo tutto il suo onore e fascino.

-io… io… non so cosa dirti… ho la stranissima sensazione di conoscere già questa storia, ma…

perché? Perché ne stava parlando con lui? Si fidava ciecamente di quel ragazzo, pur conoscendolo da qualche ora. Le sembrava di conoscerlo da una vita.

-…ma non posso decidere ora. Devi lasciarmi il tempo per pensare.

-Si… come preferisci. Ma ti prego di fare in fretta, non abbiamo molto tempo, e se tu non ci vuoi aiutare, dovrò tornare solo nella mia dimensione e cercare di difendere la nostra libertà. Anche se la battaglia è persa in partenza.


Si congedarono in fretta. Quando Melania gli chiuse la porta dietro le spalle, sempre avvolte dall'oscuro manto, si sentì sollevata. Non sapeva cosa fare, non sapeva cosa pensare. Aveva tante strane sensazioni, e tutte la portavano ad un'unica conclusione.


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