LA VERA STORIA DI CAMUS
-Camus!!! Camus, dove sei? Ma dove sei finito?-
-...-
-Ah, ma sei qui!!! Ancora! Ma quante volte ti ho detto che la tua cameretta non è il frigo, ma quella stanza col letto al primo piano. Vieni qui che ti sbrino...-
-Gra... zie, mammina.- Camus riprese colore, mentre la madre, esasperata di avere un figlio che si credeva un surgelato, lo riscaldava vicino al camino.
-Allora: non so perchè il freddo ti attiri tanto, ma non puoi entrare nel frigorifero e restarci fino a che il sangue ti si ghiaccia. Non è una cosa normale. Forse dovrei portarti da uno psicologo.-
-Ma io voglio raggiungere lo Zero assoluto!!!-
-Ci risiamo. Dai, va a prepararti per la cena. A tuo padre non dirò nulla.-
-Va bene. Ma raggiungerò lo Zero assoluto un giorno.-
La sera proseguì. L' allegra famigliola cenò e poi tutti a guardare Sailor Moon, in TV.
-Sìiiii, io sono Sailor Mercury e ti colpirò con le mie bolle ad azione congelante!!!!-
-Emmmhh Camus, è ora di andare a dormire!-
-Sailor Mercury, ma come? Si crede quella?!?-
-Ma caro, i bambini sono bambini...-
-No dico, Sailor Mercury! Potrebbe puntare a Sailor Moon, lei sì che è un pezzo grosso, è il capo...-
-Haaa...i ragione...- la donna guardò il marito con un sorriso ebete per assecondarlo. Intanto Camus era andato nell'altra stanza, quella con l'acquario.
-Guarda!!! Mi vedi mamma, guarda qui!- Il bimbo aveva surgelato il pesce rosso.
-Oh povero aquarius (il pesce)! E va bene, dopo tutto domani è venerdì e si può mangiare del pesce. Dammelo!- La madre di Camus gli toccò la mano. -Ma sei gelato, corri a dormire, ma prima lavati i denti, poi vengo a metterti la borsa dell'acqua calda sotto le coperte. Corri!- e baciandogli la fronte le corse un brivido lungo la schiena.
-Vai al primo piano!!! Non nel frigo...-
Camus obbedì, e come promesso la madre gli mise la borsa dell'acqua calda, ma ovviamente la mattina seguente era un pezzo di ghiaccio.
-Hai visto mamma? L'ho congelata!!!! Evviva, sono il dio del ghiaccio!- Dopo questo la madre decise di portare il bambino da uno psicologo.
-Beh, vede signora, suo figlio crede di essere il dio del ghiaccio.-
-Emmhhh, questo lo so ank' io, ma cosa mi consiglia?-
-Deve fargli comprendere che non può essere il dio del ghiaccio, magari un... non so, un cavaliere dai poteri di ghiaccio, ma non il dio del ghiaccio, siccome quello lo sono io.-
-Ah...- e lei che lo stava pure a sentire. -Grazie dottore, vedrò, di convincerlo. Quant'è?- e si alzò in fretta.
-200.000L. Sa, le visite oggi giorno sono un po' care...-
-Acc... una visita sola... ve beh... arrivederci.- Intanto Camus lasciava dei candelotti di ghiaccio di quà e di là, sparsi per la macchina, per la strada, la situazione stava diventando un po' insostenibile.
Quella stessa notte, la donna fece un sogno: vide Camus, cresciuto, bello da far paura (aveva preso tutto da lei chiaramente) con un' armatura d'oro, e un tempio tutto per lui. La mattina seguente la donna capì, e guardando il figlio che faceva il ghiaccio da mettere nelle bibite, intuì tutto, e il sogno le parve chiaro. I suoi occhi brillarono di nuova luce.
-Camus per te si apre un grande futuro: venderemo le granite qui fuori!!! Grazie ai tuoi poteri, faremo soldi a palate! E poi magari una gelateria e... il commercio mondiale dei surgelati! Per cominciare il chiosco lo chiameremo "Il tempio del gelato" e tu ne sarai il custode...-
-Cosa dici mammina? Boh, vedi tu, ma io voglio solo raggiungere lo Zero assoluto.-
-Oh, ma lo raggiungerai, così le nostre granite saranno le più ambite del paese... Preparati Camus, si comincia!-
E così dal giorno dopo la famiglia cominciò a lavorare a questo progetto. Le granite andavano via come il pane, per non dire i gelati... Un giorno, però, al banco di Camus si avvicinò, una donna, dal candido sorriso, come le sue vesti, ingioiellata, capelli viola, e uno scettro d'oro (ma che gente gira!!! pensavano tutti vedendola camminare con passo solenne).
-Dimmi bambino, come ti chiami?-
-Io sono il dio del ghiaccio, no beh, il dio del ghiaccio esiste già, io sono il cavaliere dai poteri di ghiaccio! Cosa vuoi signora? Granita o gelato?-
-Non lo ascolti, è un bambino! Si chiama Camus. Ecco i nostri gusti...-
-Questo bambino è un predestinato, il suo posto è con me. Guardi, le compro l'attività, e il bambino lo adotto io.-
-Ma... ... non può... e quanto mi darebbe?- (la madre ormai era uscita di testa per il vil danaro.) Di lì a poco la ricca signora dai capelli viola aveva già sistemato tutto, e Camus diventò uno dei suoi tanti figli (si vociferava che già ne avesse più di 100)
-Ora Camus esaudirò il tuo desiderio: sei il cavaliere di Aquarius, un mio cavaliere, e hai il dono di governare le energie fredde. Ora vai ad allenarti. E senza MA!-
"Schiavista" pensò il ragazzo, che tutto sommato poteva finalmente esaudire il proprio desiderio e poteva farlo insieme a tanti altri ragazzi speciali. Fu investito dalla Sacra Armatura d'Oro del segno dell'Acquario, e si fece un po' male, ma poi capì che doveva indossarla e non sbatterci contro, e se ne servì per proteggere Athena, o meglio doveva, perchè poi arrivò Arles e bla bla bla...