lettera a un amico che non c'è più.. |
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Ciao Bastiano, in mezzo a vecchie lettere ho trovato una cartolina. Me l’hai mandata tu qualche anno fa per il mio compleanno, ricordi? E in fondo, in un angolino, avevi scritto “scrivimi”. Lo so, è passato un po’ di tempo, ma ora ho proprio voglia di farlo. E anche se in ritardo sono certa che questa lettera ti farà ugualmente piacere. Nemmeno immagini quante volte ho iniziato a scriverla, questa lettera. Mezza frase e un foglio accartocciato nel cestino. È difficile trovare le parole giuste quando forse nemmeno esistono. È difficile riempire un foglio di pensieri, sensazioni, emozioni. Di lacrime..no questo è facile. Oggi ho saputo che non ci sei più. E ho pianto. Non subito però. Mi ci è voluto un po’ di tempo a cercare di capire, e ancora adesso non ci sono ben riuscita. Ho pianto molto. E anche ora una lacrimuccia ogni tanto mi scivola veloce sul viso. Scusa se sto bagnando tutto il foglio! E mi vieni in mente. Amicizia strana la nostra, vero? Non ricordo quando sia iniziata, né come. Un’amicizia fatta di saluti con la mano e qualche ciao urlato da lontano, di chiacchierate, a volte stupide, a volte no, di squilli sul cellulare e di rari messaggini: come va? noi stiamo bene. quando torni? ti aspettiamo. baci. È strano come in queste poche ore mi siano riaffiorati alla memoria tanti ricordi di te che nemmeno pensavo di avere. Ricordi semplici, gesti quotidiani. Un sorriso, una frase, un’espressione del viso. La prima volta che ti ho visto con la barba. Una battuta, un saluto, il tuo modo di camminare. E ciascuno di questi ricordi mi strappa un sorriso. Non meriti di essere ricordato con le lacrime. Già ne sono state versare tante in questi giorni.. il solo pensiero di salutare qualcuno che parte per sempre lascia un gran vuoto dentro. Specialmente se a questa persona si voleva molto bene. Penso a tua madre e a tuo padre, a tuo fratello e a tua sorella. Vorrei poter fare qualcosa ma non saprei cosa. Vorrei almeno poterli abbracciare. Forte. E vorrei abbracciare forte anche te, salutare degnamente la tua partenza con il solito ciao, o un arrivederci. Questa volta però non urlato da lontano. Te lo sussurrerei all’orecchio, come fosse uno dei segreti che non ci siamo mai confidati, come fosse una promessa. E ti direi forse le uniche parole giuste che si possono dire in questa situazione: ti voglio bene. Maryan
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c'è chi aspetta la pioggia per non piangere da solo f. de andrè
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