Timidezza

 

 

Timidezza
Comportamento evitante

La timidezza è un comportamento evitante: il timido evita di unirsi al gruppo e preferisce rimanere in disparte, evita di prendere la parola e tende a non esprimere quello che prova, è sfuggente, timoroso e imbarazzato. La timidezza è caratterizzata anche da una sintomatologia fisica: rossore, sudorazione, aumento del battito e reazioni gastroenteriche.

Emozioni
L'ansia da prestazione

Il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disordini Mentali (4a edizione) descrive le principali emozioni di cui è preda il timido: egli teme un giudizio sul proprio valore, specie se espresso da un estraneo. Vive con ansia le sue prestazioni, anche quelle che non prevedono una valutazione della prova : anche un gruppo di amici finisce per configurarsi come un contesto giudicante.

Il timido evita i contatti sociali perché fonte di ansia e quando vi si trova escogita i modi per fuggirne. Le sue paure e insicurezze investono sia le qualità interiori che l'aspetto esteriore: egli si sente continuamente osservato e giudicato.

Comportamenti
Strategie evitanti

Il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disordini Mentali (4a edizione) descrive i principali comportamenti messi in atto dal timido: egli rifiuta le professioni che comportino un contatto diretto con il pubblico e anche quando non lo prevedono non si sente all'altezza del compito ed è preoccupato per le critiche che è convinto di ricevere. Nella vita privata trova difficoltà a intrattenere relazioni intime perché teme l'umiliazione e la ridicolizzazione.

Cause
Giudizi, critiche, aspettative

La timidezza si sviluppa nel contesto educativo in cui si cresce. I conflitti generano insicurezza, le critiche abbassano l'autostima, le aspettative eccessive generano la paura di fallire.

Lo stile educativo più equilibrato offre invece un supporto empatico ("scaffolding"), evita sia l'ipercritica che l' iperprotettività, rassicura il bambino che dopo un insuccesso il suo valore non risulta intaccato e la quota di affetto a lui destinata non risulta decurtata.

 Affrontando un compito o una situazione nuova, il bambino o l'adulto non devono temere che dall'esito della prova dipenda il loro valore come persona (ansia da prestazione).

Cure
Ristrutturazione cognitiva, sicurezza e stima

La cura da una timidezza patologia, quella che impedisce una vita normale, implica una "ristrutturazione cognitiva", che consiste nell' estirpare il corteo di pensieri ansiosi e negativi che insorgono prima di entrare in un contesto sociale e inducono ad evitarlo. La cura consiste nel vivere i contesti sociali, fonte di ansia per il timido, in modo non competitivo, senza l'obbligo di piacere a tutti e senza il timore di un rifiuto.

Per liberarsi dall'ansia da valutazione, occorre acquisire sicurezza in sé e scindere le proprie qualità interiori dai loro risultati esteriori (voti scolastici, vittorie in gare sportive,ecc) che possono corrispondere, ma anche non corrispondere all'effettivo valore della persona.

 

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