Narcisimo

 

 

Narciso
Dal mito al tipo psicologico

 Narciso era un giovane di rara bellezza e amato dalle ninfe, ma le ricambiava con cinica indifferenza. La dea Nemesi lo punì, non per la sua vanità (non ostentava le sue doti), ma per la sua insensibilità e durezza d'animo. Lo fece innamorare della sua immagine riflessa in un lago: per abbracciarla, Narciso si tuffò e annegò. Secondo una versione del mito, egli non sapeva che quella fosse la sua immagine. Sul lago crebbe un fiore col capo chino, che da lui prese il nome.

Il compiacimento di sé
L'ostentazione di forza che cela fragilità

Il narciso si compiace di sé stesso, è convinto di avere doti superiori alla norma, le esibisce orgogliosamente, esponendosi all'ammirazione altrui. Il narcisismo si riferisce soprattutto alle doti estetiche, mentre la convinzione della propria superiorità intellettiva è la superbia, anche se le dinamiche psicologiche sono assimilabili.

 Il narciso ha bisogno dell'approvazione e dei riconoscimenti degli altri, è interamente rimesso al loro verdetto. Ostenta vanità e sicurezza, ma intimamente teme un giudizio negativo, e ne soffrirebbe. Manca di autonomia e il suo sé non è solido e strutturato, ma fragile e insicuro.

 

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