Un piccolo spicchio di luna fa capolino da dietro una grossa nube che con le sue compagne invade il cielo notturno oscurando ulteriormente la notte. La temperatura è più mite rispetto al solito tanto che potrebbe essere possibile per i più coraggiosi avventurarsi in balia delle intemperie del tempo senza troppi pensieri. Come la luna anche le stelle sono coperte da quella coltre di nuvole che non lasciano intravedere il cielo ed i suoi astri, l'aria che si respira è strana: pesante e pungente, cattivo auspicio per i più abili osservatori della natura. Il vento spinge manciate di sabbia tra i presenti rischiando di infastidire chi non presta le dovute attenzioni al luogo in cui si trova. |
Il vento continua a soffiare senza sosta sui pinnacoli e sulle dune desertiche che fanno da cornice a quella zona così distante per atmosfera, panorama e abitudini rispetto al cuore pulsante di quelle terre: il Gran Ducato. Suoni di TAMBURI e CORNI arrivano alle orecchie di chi sta nei pressi dell'ACCAMPAMENTO. Le note basse e cupe di una MARCIA riempiono l'aria mentre in lontananza, agli sguardi più allenati a scrutare la notte, potrebbe essere possibile scorgere un ammasso informe di SOLDATI che avanzano verso i PINNACOLI accompagnati dalle musiche di guerra. L'aria è carica di tensione e la cosa è ormai chiaramente percepibile, tutto sembra essere avvisaglia di un imminente scontro che avrà come scenario i pinnacoli del deserto, baluardo delle terre desolate del continente. |
Il suono dei TAMBURI continua ad essere guidato dal vento, raggiungendo l'udito di ormai TUTTI i Lottiani, nessuno escluso. La SCHIERA di SOLDATI si distende come una macchia scura sull'intera distesa desertica, divorando lentamente le distanze passo dopo passo: si inoltrano progressivamente nel perimetro dei PINNACOLI, sempre più incombenti. L'avanzata è scandita da un clangore continuo e ritmico delle ARMI, svariate e variegate, che impattano contro gli ampi SCUDI che rilasciano una forte eco metallica. La FORMAZIONE si allarga a rapidità notevole, predisponendosi come una sorta di RETTANGOLO. I SOLDATI delle prime DUE linee sembrano armati con delle PICCHE, lunghe ed affilate che puntano verso il cielo come a sfidare gli Dei. Le urla divengono nitide: sono feroci. Dalle fattezze fisiche sembrano tutti UMANI, in armatura completa. L'ALFIERE, in prima linea, tiene alto il VESSILLO variopinto che nell'oscurità si intravede piuttosto male. |
Le TRUPPE si profondono in ampie grida di guerra, battendo le armi sugli scudi ed avanzando ad un passo che, nonostante sia smorzato dalla sabbia sul terreno, non promette nulla di buono. Provengono da NORD, costeggiando a circa venti braccia di distanza la SPONDA OVEST del fiume ed è quindi impossibile attaccarli dal fianco sinistro. Sul lato destro la formazione tiene gli scudi verso l'esterno ed avanza compostamente verso sud insieme agli altri. Al rumore potente dei passi se ne unisce un altro, più leggero: dai declivi delle ALTURE compare una formazione disordinata di cavalleria, con uomini dotati di sciabole già impugnate che si discostano leggermente dalla fanteria senza però separarsene. Sono all'incirca una DECINA e si disperdono tra i pinnacoli, deviando il passo per evitare gli spuntoni di roccia e rimanendo a vigile guardia dei fianchi della truppa appiedata che si avvicina inesorabilmente al Campo. |
Lo schieramento è compatto e unito su ogni fronte e ormai, quel RETTANGOLO armato, è fermo davanti all'accampamento pronto a fronteggiare chiunque si trovi fuori e dentro questo. Ad un tratto una voce si leva dal piccolo esercito superando i rumori dei propri compagni e dei difensori radunatisi innanzi a questi " la Corte dell'Ottava Stella è qui davanti a voi, pronta a prendersi ciò che gli spetta, consegnateci la pietra e avrete salva la vita oppure preparatevi a soccombere ! " lo schieramento si prepara: le PICCHE dei LANCIERI si abbassano dichiarando i loro obiettivi, quelle armi aguzze e letali minacciano da lontano l'ACCAMPAMENTO. I CAVALIERI stanno in fianco allo SCHIERAMENTO, come fossero due ali pronte a spiegarsi lanciandosi all'attacco. Il GRUPPO è circa a QUINDICI braccia dall'accampamento " HUITON è morto e con lui il segreto dell'artefatto finale che ora noi custodiamo .. perdete ogni speranza e consegnateci quel che vogliamo, avete una manciata di secondi per decidere se vivere o morire ". |
La SCHIERA di SOLDATI rimane immobile, avvolta nella calma prima della tempesta. La Luna si rende visibile a momenti tra le nubi animate da un moto lento e pigro, irradiando con il proprio candido bagliore le armature dei FANTI e dei CAVALIERI fermi al FIANCO DESTRO della FANTERIA: impassibili e disciplinati. Le grida sono cessate ed è calato un silenzio velato piuttosto surreale. Poi le parole di FILDNORD si ergono sopra a tutto, annunciando chiaramente la volontà generale dei Lottiani contro l'ARMATA della CORTE che viene percorsa da svariate affermazione generiche di disappunto: mormorii che vengono poi soffocati unicamente nello sferragliare delle ARMI che tornano in bella mostra, minacciose. Dall'ALA della CAVALLERIA un SOLDATO in particolare, dall'ELMO sul quale spicca una penna ROSSA, alza il BRACCIO DESTRO al cielo: stretto a pugno. "PRONTI!" |
Al GRIDO del CAVALLEGGERO i PICCHERI in prima fila dispongono le lance parallelamente al terreno, puntandole in avanti, mentre quelli in SECONDA le tengono a circa due braccia d'altezza da terra con la punta in avanti, in obliquo. "Prendete ciò che ha fatto cadere, Amid. In fretta." Scandisce chiaramente il COMANDANTE dal pennacchio rosso sull'elmo, ammiccando in avanti ad un CAVALIERE al suo fianco, che parte immediatamente a cercare di raggiungere il punto in cui era FILDNORD. Chiunque si trovi a GALOPPARE sulla sabbia avrà serie difficoltà di controllo dell'equino proprio per l'instabilità del terreno, finchè si trovano nella parte più a Sud dei pinnacoli. "AVAN-ZARE!" Il comando è diviso in due tempi e proviene dalla stessa figura che aveva già parlato e che abbassa il braccio in avanti, facendo muovere le truppe dietro all'uomo a cavallo più avanzato. |
Ad EST della formazione c'è uno stretto CORRIDOIO di terra e poi il FIUME, ostacolo naturale a chiunque decida di avventurarsi tra le sue acque in quella nottata invernale. Lo SCHIERAMENTO avanza verso il l'ACCAMPAMENTO mentre il CAVALIERE si avvicina al suo obiettivo cominciando a cercare con gli occhi la pietra lasciata cadere poco prima dallo stesso FILDNORD, ma alle parole di questo l'uomo a cavallo si ferma guardandosi attorno spaesato mentre ormai il gruppo di SOLDATI è a circa CINQUE braccia dall'accampamento quando la battaglia sembra essere vicina ed inevitabile, le nuvole continuano a coprire il cielo aprendo così il sipario su quella notte di sangue e spade. |
STENTCORONA insieme ai suoi LEONI non si trova per nulla dietro la formazione, che ha avanzato senza che nessuno potesse aggirarla o almeno tentasse di farlo. Dietro di loro, non visti, ci sono solo i DRAGONI ancora a nord e piuttosto distanti dalla zona. |