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Storia di Saltapicchio
 grillo salterino 
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Nel bosco si possono incontrare molte specie di animali, ma i più curiosi sono senz’altro gli insetti. 

Infatti sono così piccoli che spesso ci sfuggono, e così furbi che sanno nascondersi a pochi centimetri dal nostro naso.
Se però impariamo a conoscerli, scopriamo in loro doti veramente straordinarie.

E’ il caso di Saltapicchio, grillo a dir poco olimpionico: è normale che i grilli sappiano saltare, ma Saltapicchio batteva tutti i primati.

Con un salto raggiungeva i rami inferiori del Larice Gigante, 
oppure superava senza fatica la Pozzanghera Blu, 
dove gli scoiattoli facevano volentieri il bagno dopo i temporali estivi.

Non c’è da stupirsi se nessuno meglio di lui conosceva ogni angolo del bosco e se nessuno come lui diventava indispensabile nei momenti difficili.
Velocissimo ed instancabile, Saltapicchio faceva tesoro di quanto vedeva e udiva e riusciva a trovare la soluzione migliore per ogni problema.
Ad esempi quello delle Coccinacce Sbiadite.

Si chiamavano così perché non erano rosse come tutte le coccinelle, ma un po’ più chiare, quasi arancioni. Inoltre non avevano i sette puntini che ogni coccinella come si deve porta sulla schiena, ma qualche volta di più, qualche volta di meno, ogni tanto addirittura niente.


E, soprattutto...
 erano decisamente antipatiche.

Il loro più grande divertimento consisteva nel fare un mucchio di brutti scherzi a tutti gli animali che incontravano: 

soffiavano negli occhi alle formiche,
tiravano le ali alle farfalle 
pizzicavano le antenne dei cervi volanti.

E poi si rifugiavano nei Cespugli Spinosi, 
dove nessuno osava addentrarsi, per paura di finire punzecchiato.

Una mattina Saltapicchio girellava qua e là un po’ annoiato, 
quando gli sembrò di udire un insolito brusio. 

Spiando al di là della Macchia di Fragole, 
nel Grande Prato in cui si tenevano le feste e le Assemblee del Bosco, 
vide una gran quantità di bestiole riunite, 
che discutevano e si agitavano tutte insieme. 

Saltapicchio si avvicinò a piccoli balzi, le antenne ben dritte e gli occhi attenti.
I discorsi si intrecciavano.

- Scacciarle non è possibile, dovremmo imprigionarle !
- Non riusciremo mai ad entrare nei Cespugli Spinosi …
- Se provassimo a farle ragionare…
- Impossibile, non si ascoltano neppure tra di loro…
- Maleducate ed ignoranti !
- Hanno persino preso in giro la Lumachina, chiamandola Polentona…
- …ed è ancora lì che piange…


Ed infatti la Lumachina stava piangendo, proprio lì, 
dietro una grossa foglia di felce.
Saltapicchio le si avvicinò piano.


- Ehi, Lumachina, che ti succede ?

- Oh, Saltapicchio, come sono felice di vederti ! 
Mi sento tanto a terra . 
Le Coccinacce Sbiadite mi hanno preso in giro perché sono lenta…

- Tutto qui ? Non vorrai dare importanza ad una simile sciocchezza ! 
Sarebbe come prendere in giro la pioggia perché bagna o il vento perché soffia sempre ! 
Una trovata davvero poco intelligente.

- Già, ma non è tutto qui ! 
Hanno anche organizzato una gara di velocità tra me e Zampacorta, il loro capo. 
Domenica, qui nel Grande Prato ci saranno anche i Calabrutti e le Zanzarone a ridere della mia sconfitta.

 E chissà chi altro avranno invitato !

Saltapicchio era davvero furente: quelle Coccinacce meritavano una bella lezione, una volta per tutte.

- Senti, Lumachina…non muoverti di qui…mi sono venute un paio di idee…torno presto, non aver paura. 
E soprattutto non piangere: vedrai che non ce ne sarà più bisogno…

Ehi, Saltapicchio, ma dove corri così in fretta
Questo non è il sentiero che porta dai Ragni Tessitori ?

Cosa puoi mai volere da loro ?
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E ora…chi stai cercando ?
Qui abitano le Libellule Giganti…

si direbbero molto divertite dalle tue parole
……………………………………………………

Insomma, si può sapere cosa stai tramando ??
Con aria di mistero, Saltapicchio tornò dalla Lumachina, le bisbigliò qualcosa all’orecchio, lasciandosi scappare una risatina qua e là, poi la salutò con un buffetto sull’antenna…

Nel bosco si diffuse ben presto un curioso messaggio:
TUTTI AL GRANDE PRATO, DOMENICA MATTINA, 
AL SORGERE DEL SOLE …

Non vi dico l’eccitazione generale: solo le Coccinacce, troppo convinte del loro successo, non si accorsero di nulla.

La domenica mattina, alle prime luci dell’alba, qualcuno si muove cauto nel Grande Prato…ma…è Saltapicchio…con la Lumachina…

E là ecco i Ragni Tessitori, che confabulano con le Libellule Giganti: hanno portato un grosso gomitolo di Filo di Ragnatela, talmente sottile da non riuscire a vederlo, ma forte come una fune.

E ora che fanno ?


Lo srotolano e lo legano saldamente al corpo della Libellula più forte, che si alza in volo fino alle prime fronde dei sorbi; a terra, invece, lo fissano al guscio della Lumachina, mentre Saltapicchio controlla i nodi con aria molto esperta…

ATTENZIONE… VIA TUTTI  !!

Stanno arrivando le Coccinacce, sicure di essere le prime, 
a preparare la pista con tanto di striscioni:

<PARTENZA>    <ARRIVO>

<ZAMPACORTA CAMPIONE>

<LUMACHINA POLENTONA>

In un attimo il Grande Prato brulica di animali, 
pronti a fare il tifo per i loro beniamini…

Zampacorta e la Lumachina si preparano in attesa del segnale…

PRONTI  ??
VIAAAAAA

……………………………………………………

Ehi … ma … che succede ???? 
Le Coccinacce non ridono più…

La Lumachina sembra volare 
e guadagna il traguardo con un netto anticipo sull’avversario, 
tra il fragore degli applausi e delle ovazioni.
...

Svelto svelto 
Saltapicchio taglia il Filo di Ragnatela 
che nessuno ha visto.
 

Appena in tempo: 

Zampacorta si avvicina minacciosa !

- Tutto questo è assurdo!!!

- Assurdo come pretendere che un ruscello non scorra 
o che una lumaca voli, mi pare ! 
Se credi nell’assurdo, devi credere che anche questo è possibile !
Il tono di Saltapicchio non ammetteva repliche.

Tra i fischi e le risate del pubblico, le Coccinacce si ritirarono in buon ordine e vi assicuro che, da quel giorno, nessuno si lamentò più dei loro scherzi !

E Saltapicchio


Inutile dire che fu portato in trionfo per tutto il bosco, 
insieme ai Ragni Tessitori, 
alle Libellule Giganti e alla Lumachina, 
ancora un po’ stordita per l’accaduto.

Si fece una grande festa, e ancora adesso se ne parla.

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Emanuela

piccoloalbero@yahoo.it


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