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Storia
di Gioele
orso golosone
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Gioele
era un grosso orso, molto goloso e altrettanto pigro.
Abitava
nella pineta Lungomare e trascorreva i suoi pomeriggi sparapanzato al sole,
il grande cappello di paglia calato sul naso.
La
sua vera passione, pero', era il miele: come e dove riuscisse sempre a
trovarne, nessuno sapeva dire, benche' le sue scorpacciate fossero proverbiali.
Un
giorno, mentre Gioele sonnecchiava sulla spiaggia, passo' di li'
la formica Carolina.
-
Ciao, Gioele -
saluto'
con la sua vocina tintinnante.
-
Oh, ciao Carolina, da quanto tempo non ti si vede -
sbadiglio'
il vocione di Gioele.
-
Non sai che sono stata in montagna? -
Gioele
sgrano' tanto d'occhi solo al pensiero di una simile fatica, ma, per non
essere scortese, domando':
-
E ti sei divertita?-
-
Ah, molto, molto, carissimo! E soprattutto ho fatto una scoperta sensazionale!
Pensa: ho trovato il favoloso Miele delle Alte Cime!!!
Carolina
batte' le mani tutta soddisfatta.
Gioele,invece,
sembrava aver preso la scossa: era balzato in piedi e saltellava come un
matto attorno alla formichina, che si affretto' a dare altre spiegazioni.
-
E' davvero il miele piu' buono del piu' buono che tu possa mai aver mangiato!
Le
api, lassu', hanno a disposizione fiori rarissimi e tanto profumati da
far girare la testa! Sembra questo il segreto del Miele delle Alte Cime:
e, se non ci credi, ti consiglio di verificare di persona...
Ehi,
Gioele, ma... dove sei?!?...-
Incredibile
a dirsi: il pigro Gioele non aveva nemmeno aspettato che Carolina terminasse
il suo discorso: era corso verso la sua tana, aveva preparato zaino, scarponi
e borraccia e si era avviato su per il Sentiero Boscoso.
Il
sole non era ancora tramontato (del resto era cosi' stupito dell'avvenimento
che aveva deciso di ritardare il suo sonno per vedere cosa sarebbe successo
!!!), quando Gioele raggiunse i Pascoli Alti, tutti in fiore.
Era
stanco e tutto sudato, ma sembrava non accorgersene e non si fermo' finche',
ben disposti in un angolo del prato, scorse gli Ultimi Alveari, dove le
Api Montanare producevano il miele tanto decantato da Carolina.
Gli
occhi fuori dalle orbite e la lingua penzoloni, Gioele compi' il misfatto:
usando la sua zampona come un mestolo ripuli' gli alveari da cima a fondo,
frugandoli e rifrugandoli in lungo e in largo per essere sicuro di non
dimenticare nemmeno una microscopica goccina.
<
Una meraviglia...un miracolo...un paradiso...>
continuava
a ripetere tra un boccone e un altro.
Poi,
sazio e felice, si sdraio' sotto il Grande Abete al centro del prato e
piombo' in un sonno profondissimo.
Sveglia,
sveglia, Gioele !! Nella foga non ti sei accorto di quelle due piccole
api, comparse mentre eri intento al tuo... spuntino !
Hanno
visto tutto e adesso sono corse via, di sicuro a chiamare soccorsi !
E
adesso ??!! Sveglia, sveglia, Gioele !!
Non
ti accorgi che un plotone di api con i pungiglioni ben affilati e luccicanti
sta puntando proprio contro di te ??!!!
TROPPO
TARDI!!! Le Api Soldato avevano scelto come bersaglio il nasone di Gioele,
che spuntava da sotto l'immancabile cappello e...ZAC!!!... lo colpirono
con grande precisione.
-
AAAAAAAAHHHHHIIIIIIIIAAAAAAAA !!!!!!!!! -
L'urlo
di Gioele spavento' tutti i merli nascosti tra le fronde dell'abete e tutti
gli scoiattoli che abitavano nel suo tronco nodoso, ma non spavento' affatto
l'Ape Regina, che, sopraggiunta proprio in quel momento, fu molto severa.
-BZZZZ
BZZZZ...
Tu
devi essere il GOLOSISSIMO Gioele, se non sbaglio.
EBBENE:
sai quello che ci hai combinato?
In
un solo attimo hai distrutto il raccolto di un'intera stagione.
Non
sei davvero un bravo orso ! -
Gioele,
a meta' tra il dolorante e il mortificato, taceva, ma sapeva che
avrebbe dovuto fare qualcosa per rimediare al guaio...gli venne in mente
la sua amica Carolina, che magari, in quel momento, stava trasportando
verso il formicaio un pesante chicco di grano per le scorte invernali....
-
EHI !!! - un'idea la aveva folgorato -
signorine
Api, perdonatemi, ma forse posso fare qualcosa...si', credo proprio che
sia una buona...un'ottima trovata !!
Venite
qui e sentite: se io, che sono grosso grosso ...
Le
Api, un po' stupite, un po' divertite, non perdevano una parola e, quando
Gioele ebbe finito di spiegarsi, lanciarono un potente BZZZZZZZZZ
BZZZZZZZ di approvazione !
Poi,
agli ordini dell'Ape Regina, si disposero in mille file... proprio sopra
Gioele !
-
Qui, sulla zampa destra, le Api destinate ai Rododendri timidi; da questa
parte...bzzz bzzz..., spalla sinistra, per le Genziane Azzurre; questo
morbido pancione...bzzz bzzz... vi portera' alle Nigritelle Superbe e infine,
ben ancorate alla tesa del cappello, le Api in partenza per le Stelle Alpine
! Ecco, Gioele, siamo pronte !!-
l'Ape
Regina si era comodamente sistemata sul nasone ancora un po' gonfio del
golosone e sembrava in vigile che dirige il traffico-
Puoi
dare inizio al viaggio !!!
Cosi'
Gioele divento' il primo Orso-Taxi delle Alte Cime e, finche' le Api non
ebbero nuovamente riempito i loro Alveari, svolse il suo servizio con rara
puntualita'!
E,
per la verita', ancora adesso, se vi capita di vedere un orso che corre
ad ampie falcate per i Pascoli Alti di montagna, sappiate che si tratta
di Gioele, che sta portando le sue amiche Api ai fiori piu' lontani, piu'
nascosti, piu' belli.
Emanuela
piccoloalbero@yahoo.it