Molti e molti
anni fa’, quando ancora esseri fantastici camminavano su questa terra,
esisteva un
regno esteso e fiorente di vita, il regno della principessa Evelina.
La principessina
trascorreva le giornate nel suo palazzo fantastico e guardava il mondo
dall’alto
della sua
imponente torre.
Vedeva la felicità
del suo popolo che viveva in pace ma lei non riusciva ad essere felice:
un oracolo
le aveva predetto anni addietro che, al compimento del suo ventesimo compleanno,
il suo regno
sarebbe caduto in disgrazia a causa di un mostro orrendo e dal nome
innominabile
che viveva nutrendosi delle paure degli uomini.
Così
avvenne, ed al compimento del suo ventesimo anno di età il
mostro apparve e
comincio la
sua opera di distruzione verso il regno di Evelina.
La principessa
piangeva dalla disperazione, non poteva sopportare tale destino per il
suo popolo.
Ma una voce
interruppe il rumore del suo pianto dicendo “Per quale motivo piangi Evelina?”
Evelina alzò
lo sguardo e vide un essere strano, sicuramente antico; non si capiva se
fosse
uomo o donna,
ne’ dalla voce ne’ dall’aspetto, essendo completamente avvolto dal
suo
mantello scuro.
“Chi sei tu?
Come conosci il mio nome?” rispose Evelina.
“Se mi conosci
saprai anche che un mostro sta distruggendo il mio regno”.
L’essere rispose..
“Io non sono che un’ombra, portata in questo mondo dal tuo desiderio di
salvare il
tuo popolo dal destino che già un tempo ti era stato annunciato”
E continuò
dicendo “Domani al tramonto il mostro verrà da te, hai tempo fino
ad allora
per trovare
un’arma con la quale sconfiggerlo…ma non cercarla lontano…cercala in te
stessa”
Scomparve così
nel nulla ed Evelina cominciò a cercare di capire il senso di quelle
parole,
ma invano.
Il tempo passava
e prima che la principessa potesse rendersene conto, fu il momento di
affrontare
il mostro che si presentò di fronte a lei proprio al tramonto.
La sua mole
era imponente, stando in piedi di fronte alla torre del castello arrivava
con il capo
all’altezza del balcone sul quale Evelina si trovava.
Era il momento
in cui si decidevano le sorti del suo regno e del suo popolo.
Due lacrime
rigarono il viso della principessa cadendo sul mostro,che di dissolse
al contatto
con esse, sotto lo sguardo incredulo della principessa.
La voce dell’ombra
risuonò nella mente di Evelina: “Brava principessa,
che il tuo
regno possa essere di pace e serenità…”
La notte stava
calando, ed ora tutta la paura della gente si era trasformata in una sola
certezza,
l’indomani
sarebbe stata una giornata di pace.
Hellen & Guido