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Pace e le sue sorelle

Quando il mondo iniziò ad esistere, quando il grande sole giallo riscaldava la terra e di notte la bianca luna tutto illuminava, nacquero in una tiepida mattina  d’autunno Pace e le sue sorelle. 
Adagiate su una foglia di ninfea che faceva loro da culla, le piccole creature del bene si guardavano intorno incuriosite da tanta bellezza: prati verdeggianti, animali liberi, un cielo azzurro e pulito, cascate limpide e cristalline. 

Quando Felicità svolazzava nei prati, era solita fare a gara con le farfalle a chi raggiungeva prima la grande quercia. 
E dove passava lei era felicità ovunque.

Armonia, poi, amava dondolarsi pigramente su un’altalena di liane, canticchiando dolci melodie ai suoi amici animali che, catturati da tanta soavità, rimanevano ore ed ore ad ascoltare quella meravigliosa voce. 
E quando cantava lei era armonia ovunque.

Di notte Silenzio raggiungeva a piedi nudi la collina e, seduta sull’erba baciata dalla rugiada, rimirava quel paesaggio incantevole rischiarato da luna e stelle e ne assaporava la quiete. 
E quando il sonno la rapiva, era silenzio ovunque.

Amore e Amicizia insegnavano agli abitanti di quel paradiso ad ascoltare il proprio cuore e ad essere sempre pronti ad aiutarsi a vicenda. 
E quando parlavano loro, tutti si volevano bene ovunque. 

Pace, dal canto suo, regnava sovrana ed era tanto felice nel vedere che era facile mantenere quell’equilibrio così ben costruito da Madre Natura. 
E fino a che lei regnò vi fu pace su tutta la Terra.

Poi arrivò l’uomo. Era un essere umile e buono, rispettoso e gentile verso i suoi simili: ma non fu così a lungo. 

L’uomo iniziò a coltivare dentro di sé il seme della gelosia e dell’invidia, voleva possedere sempre più cose per essere il padrone indiscusso su tutto.

Gelosia, Invidia e Potere, creature del male senza fissa dimora, giunsero nel regno di Pace e tutto distrussero.
E al loro passaggio vi fu desolazione ovunque.

Infine arrivò Guerra, e dopo lei Tristezza. Il mondo si tinse dei toni del nero, gli animali cercavano riparo nei boschi, l’uomo si scagliava contro i suoi fratelli, disseminando dolore ovunque.

Pace e le sue sorelle piansero per giorni e giorni, non trovando il modo per rimettere ordine sulla Terra. 
In disparte, in un cantuccio, se ne stavano silenziose le due sorelline più piccole, Uguaglianza e Fratellanza,  timide e un po’ impaurite. 
Pace fissò a lungo i loro occhi e, avvicinandosi, disse: “E’ giunto il tempo di far sentire la vostra voce. 

Il mondo così sta morendo: l’uomo lo sta rovinando con le sue stesse mani e noi dobbiamo fermarlo. 
A me sta a cuore il futuro dei bambini che così non avranno più case, patiranno la fame e non giocheranno più. 
Il loro mestiere è quello di fare i bambini, non vivere tra lo scempio delle guerre dei grandi”.
Uguaglianza e Fratellanza partirono subito. 
Anche Amore si unì alle due sorelle. 

Dall’alto, lo scenario era tanto triste: guerra e dolore ovunque. 
“Dove saranno i bambini?” si domandavano. 

Poi li videro: chiusi nelle case con le loro mamme, senza sorriso, spaventati. “Ci pensiamo noi, piccoli.

Venite, seguiteci, fate presto e non abbiate paura!” disse a gran voce Amore. 
E così, poco a poco, si formò una catena di bambini che via via diventava sempre più forte e sempre più lunga: un vero e proprio esercito di chiassosi bimbi. 
Al loro passaggio, come per magia, la terra si ricopriva di profumati fiori: fiori ovunque. 
Fiori che uscivano dai fucili, dalle macchine da guerra. 
Fiori nelle stanze dei bottoni, fiori che cadevano dagli aerei in volo come una pioggia colorata. 

Gli uomini così non poterono più fare la guerra e finalmente capirono e si vergognarono tanto per ciò che avevano fatto. 
Riposero le armi e la cattiveria e ritornarono nelle loro case, dalle loro famiglie. 

Pace tornò così a regnare sulla Terra. 
“La guerra è stata vinta dai bambini!” dissero le tre sorelle al loro ritorno. 

Pace le accolse con gioia e disse : “Durante la vostra assenza è venuta alla luce un’altra sorellina. Venite, vuole abbracciarvi”. 

Mai i colori della Terra furono meravigliosi come in quel giorno, un giorno da ricordare. 

Era nata la Speranza.
 


Greta Blu

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