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Il
maialino che sapeva volare
Un tempo viveva
un maialino che si chiamava Codino
Credetemi,
non era un maialino come tutti gli altri
ma era molto,
molto speciale: aveva le ali…
Quando nacque
con i suoi cinque fratellini, la sua mamma notò subito
che egli aveva
qualcosa di strano: ai lati della schiena, infatti,
spuntavano
due piccole ali rosa che sembravano quelle di un angelo tanto erano candide.
Non
si era mai visto un maialino così.
Tutti gli animali della fattoria
rimasero sbalorditi
alla vista
di quel paio d’ali
e si interrogavano
l’un l’altro senza venirne a capo.
Codino cresceva
a vista d’occhio ed era sempre allegro e spensierato,
correva tutto
il giorno e faceva dispetti a tutti.
Un mattino
si allontanò dalla fattoria all’insaputa della sua mamma
e raggiunse
lo stagno, attratto dal gracidare delle rane.
Specchiandosi
nell’acqua, notò subito ciò che portava sulla schiena
e che non
avevano invece i suoi fratelli.
“Ma
che sono queste strane cose?”
chiese Codino
alle ranocchie.
“Sono
ali e servono per volare”
gli risposero.
“Volare?
Ma da quando i maialini volano?
La mia mamma
non me lo ha mai detto."
"Io sapevo
che i gabbiani volano, i corvi, le aquile, le rondini"
Pensieroso
e incredulo, Codino tornò a specchiarsi stropicciandosi prima gli
occhietti:
no, non si
era trattato di un sogno, le ali erano ancora al loro posto.
“Ma
allora se ho le ali posso volare anche io!”.
Di corsa raggiunse
la collina dietro la fattoria e, prendendo la rincorsa,
si mise a
correre come un matto acquistando sempre più potenza in quelle tenere
ali che,
all’improvviso,
iniziarono a muoversi su e giù proprio come quelle di un volatile.
Codino chiuse
gli occhi, trattenne il fiato e… inizio' a volare davvero!
E più
sbatteva le ali più si alzava da terra e saliva in alto in alto:
la fattoria
diventò un puntino lontano e, poco a poco, raggiunse le nuvole in
cielo.
“Come
e' bello il paese visto da quassu'!”
esclamo'
felice
“da
qui posso osservare il mondo intero,
conoscere
posti nuovi, imparare e raccontare poi ai miei amici tante nuove cose”.
E vedeva scorrere
le montagne, i fiumi, i laghi, le pianure.. Era bellissimo!
Codino era
così assorto da queste nuove emozioni che si dimenticò del
tutto
che la sua
mamma lo stava sicuramente cercando.
La sua curiosità
era tale che i giorni trascorrevano veloci senza che se ne rendesse conto,
senza mai
pensare che alla fattoria la sua mamma l’aveva già cercato ovunque
e piangeva
la sua scomparsa.
Un pomeriggio
di sole, mentre stava riposando su una nuvoletta, sentì una strana
vocina:
“Hai
le ali e non sei un uccello, hai la pelle rosa ma non sei un angelo.
Dimmi, allora,
chi sei?”
Un po’ impaurito,
Codino si guardò intorno
cercando di
scoprire da dove provenisse quella voce.
“Sono
Codino, il maialino della fattoria del signor Arturo.
Sono nato
così, con le ali...
Ma dove sei
tu che mi chiami ?"
“Alza
lo sguardo, sono qui.. sulla tua testa”.
Codino alzò
il musetto in cielo e vide un bellissimo angelo con un paio d’ali
così
grandi e così luccicanti che le sue, a confronto, erano nulla.
“Ohhh
che meraviglia!!”
disse il maialino
sorridendo
“Con
quelle ali così grandi chissà quanti bei voli puoi fare !”
“Le
mie sono piccoline, si, ma ho già viaggiato tanto, ho visitato posti
che non conoscevo
e incontrato tanti nuovi amici”.
L’angelo rimase
in silenzio ad osservare
quel buffo
maialino un po’ sprovveduto,poi riprese:
“La
tua mamma dove è?”
Nel sentire
la parola “mamma”, Codino rimase di sasso:
nel suo frenetico
viaggiare si era completamente scordato
che a casa
la sua mamma e anche i suoi fratellini
sicuramente
lo stavano cercando in lungo e in largo
ed erano certamente
addolorati per la sua scomparsa.
Il maialino
scoppiò a piangere:
“Cosa
ho fatto! Cosa ho fatto!
La mia mamma
sarà disperata! Per il piacere di volare non ho pensato a lei
e ai miei
fratellini che mi vogliono tanto bene! Oh che guaio, che guaio!”.
L’angelo lo
rassicurò dicendogli:
“Ora
devi tornare subito da lei.
Ti insegnerò
io la via del ritorno. Vieni.. “.
E così
dicendo iniziarono a volare uno accanto all’altro,
diretti verso
la fattoria del signor Arturo.
Codino non
vedeva l’ora di riabbracciare la sua mamma.
Quando avvistarono
la grande collina, l’angelo lo salutò dicendo:
“Mi
raccomando, Codino, d’ora in poi comportati bene
e non allontanarti
più senza avvisare la tua mamma,
così
non starà più in pensiero per te. Buona fortuna!”.
Immaginate
gli animali della fattoria quando videro planare a terra il maialino!
Tutti gli
corsero incontro e, facendo un gran baccano,
gli fecero
mille feste e mille domande.
Ma Codino voleva
subito vedere la sua mamma.
“E’
nella stalla, piange dal giorno in cui sei partito”
gli disse
il cane Tobia.
“Su,
presto, vola da lei!”
Quando madre
e figlio si riabbracciarono, la gioia di tutti fu incontenibile:
“Mamma,
ti prometto che non succederà più.
D’ora in poi
userò le ali per riscaldarmi d’inverno
e rinfrescarmi
d’estate, mai più per allontanarmi da te”.
E così
fece: da quel giorno Codino abbandonò i suoi voli..
Insomma, qualche
breve scorribanda giù per la collina per far giocare i pulcini..
ma sempre
sotto l’occhio vigile della sua mamma,
compiaciuta
e felice per quel figlio speciale.
Greta Blu