Ho conosciuto un fungo…
racconto semi-serio per bambini grandi

Camminavo nel bosco insieme a papa'… 
e respiravo a piu' non posso quell'aria fresca del mattino vagamente autunnale. 

L'idea era quella di cercare funghi ma, in cuor mio, stavo attenta a dove mettevo i piedi e non vedevo l'ora di tornare a casa.
Con il mio cestino sotto braccio, sbuffando e rimpiangendo le comodita' della vita, mi arrampicavo rassegnata tra stretti sentieri senza mai perdere di vista la figura di mio padre in lontananza.

"Ehi, non ho piu' fiato!
gli dissi, cercando in qualche modo di commuoverlo e farlo tornare indietro. 

L'odore del sottobosco mi pungeva le narici. 
Sorridevo alla vista di un rivolo d'acqua, di un passero che, al nostro avanzare, svolazzava impaurito da un ramo all'altro e dello scricchiolio di foglie secche calpestate.

La pace e la bellezza di quel posto mi facevano dimenticare la fatica. 

Poi, finalmente, lo vidi, pochi metri avanti a me.
Era piccolo, pareva invisibile tanto era coperto di foglie e muschio ingiallito.
Poiche' la mia vista e' decisamente super e non mi inganna, puntai lo sguardo dritto nella sua direzione e, chinando un po' la schiena, mi avvicinai per osservarlo meglio, lungi da me l'idea di raccoglierlo, pur sapendo di fare un dispetto a papa'.

Era il fungo piu' straordinario che avessi mai visto, nonostante io sia per nulla ferrata in materia.
Gli ero ad un palmo di naso quando . puff . si ritrasse nella terra. 

"Non e' possibile
mi dissi, stropicciando gli occhi 
"Che scherzo e' questo ? Siamo in pieno bosco, ore 8 di mattina, altro che storie". 
Adagiai accanto a me il cestino ed iniziai a scavare la terra tutto intorno, piano piano, 
pure sorridendo e dicendomi 
"Greta, a forza di scrivere finirai con il non distinguere piu' la realta' dalla fantasia". 

Fu cosi' che lo rividi, tutto rannicchiato, quasi impaurito: mi fece tanta tenerezza al punto che mi sentii in colpa per averlo disturbato. 

Mi portai una mano alla fronte e 
"Scusa" gli domandai 
"Fammi capire: appartieni ad una nuova specie di funghi ?
Te lo chiedo perche' mi sembra proprio siano orecchie, quelle, giusto?" . 

"Sono orecchie, sicuro: c'e' qualche problema ?"
ribatte' il fungo con tono autoritario.

"Pure parlante: fantastico
pensai, e aggiunsi:
"Problema? Assolutamente no. 
Ormai mi aspetto di tutto, spiegazione compresa". 

"Io sto qui, zitto zitto e ascolto. 
Sono timido e riservato, ma non mi sfugge nulla.
Ogni rumore, ogni novita' del sottobosco, ogni fruscio vengono captati da questi piccoli padiglioni auricolari che tanto mi fanno comodo.
E alla prima mano lesta che ha l'ardire di raccogliermi o al primo pericolo che fiuto nell'aria. Zacchete ! 
Io mi nascondo in terra. Ho reso l'idea ?". 

Quanto sentivo la mancanza delle mura domestiche ! 
Quelle solide, protettive se pur a volte monotone mura domestiche.

"Papa' mi riposo un attimo!
dissi a voce alta, mentre lentamente mi sedevo accanto a tale indiscussa rarita'.

"Ma sei nato cosi', tu ?
domandai curiosa. 
"Mi spiego: sei cresciuto con le orecchie o si sono sviluppate in seguito a non so quale meraviglioso meccanismo di madre natura ?".

"E' una pacifica ed indolore arma di difesa che ho elaborato con il passare del tempo, utilizzando un po' di ingegno ed intelligenza. 
E' il mio personalissimo ed aggraziato modo di dire alle insidie del bosco e, dicendotela tutta, pure il genere umano non scherza.. 
Ma vi credete i padroni del mondo? 
Arrivate qui schiamazzando, facendo man bassa di tutto quello che trovate (funghi compresi). 
Avete decisamente poco rispetto per questo meraviglioso microcosmo che chiede solo silenzio e quiete". 

E cosi' dicendo, timidamente riemerse dal suo nascondiglio, avendo acquistato una certa fiducia nei miei confronti.

"Bhe', fortunatamente non sono tutte cosi' le persone. da noi si dice "
dissi solleticandogli il mento.

"Nel nostro vocabolario non esiste la parola "rumore": per noi tutto e' musica" riprese. 
"Il sussurro del vento, la danza della pioggia tra gli alberi, le capriole dei frutti che si lasciano cadere a terra. 
Tutto ci ricorda l'evolversi delle stagioni, il camminare dei giorni, la meravigliosa ed incessante opera della vita di cui noi siamo parte."

Quelle parole mi riscaldarono il cuore. 
Mi vennero in mente i bambini, la loro solare e disarmante ingenuita'.
Sarebbero rimasti estasiati alla vista di questo fungo, incantati al suono delle sue parole e non 
avrebbero avuto la benche' minima difficolta' a comprenderne il senso fino in fondo.
E neppure si sarebbero meravigliati di fronte a tale stranezza, l'avrebbero vissuta come un dono del cielo, tanto e' puro il loro cuore.

Mi guardai intorno.
Il bosco era al massimo della fioritura ed il sole abbracciava tutta la valle intorno, quasi per rendergli omaggio. 
Respirai forte il profumo dei germogli che a primavera e' inebriante, invita a sognare ad occhi aperti.
Appoggiai il capo al tronco d'albero che mi sorreggeva e dissi: 
"Anche noi abbiamo le orecchie ma il trucco non funziona.E' un vero peccato, se ci pensi bene. 
Sarebbe mica male scomparire di fronte a doveri e responsabilita'.
Bollette da pagare? Il capo urla in ufficio? Opla': sotto terra! La sveglia alle 7 di mattina per la scuola ? E chi la sente ! Eh si, sarebbe niente male.. 
Tutti dei bei funghetti con le orecchie . orecchie da mercante ." .

Lo osservai mentre stava velocemente scarabocchiando qualcosa su un piccolo notes tirato fuori da non so dove . 
"Ma che stai facendo???
domandai, sobbalzando. 

"Prendo appunti
mi rispose 
"Tutto serve nella vita.".

Ci guardammo negli occhi (si fa per dire) e scoppiammo in una fragorosa risata che, per un attimo, riempi' di gioia il silenzio del bosco. 

Si, si, so benissimo cosa state per dire, vi leggo nel pensiero: non credete a quello che vi ho raccontato.. 

Ah! Dimenticavo: se vi capita di incontrarlo, vi prego, non siate banali, non fategli le stesse mie domande, temo di innervosisca. 
Avvicinatevi a passi lievi e siate gentili: parlate del tempo, di chi vincera' il campionato, del piu' e del meno, insomma . 

E se, dopo tutto, c'e' ancora qualche scettico tra voi, vi posso mostrare quello che mi ha donato per ricordo: una minuscola guida tascabile dal titolo "Le meraviglie del mare".

Buffo, vero? Ma e' una tattica pure questa, per depistare e dirottare il "traffico" verso altre spiagge . 


Greta Blu
da un’idea di Maurizio 

 

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