Fairchild - Republic A-10A

by Giovanni Galvan 

 

The 1/48 Revell kit

U.S. Air Force

 

A-10A

 

  

 

A-10A

 

 

 

Comments

The kit was built almost straight from the box. The cockpit was detailed with Eduard photoetched parts and Verlinden Aces II resin seat. Panels were scribed.

 

ITALIAN TEXT of 1992 (please ask me for translation)

Non sempre capita di avere in regalo ciò che si desidera di più :nel nostro caso ci siamo trovati tra le mani un kit di A-10della Revell che sicuramente è il meno popolare tra quelli disponibili in questa scala. Infatti questo soggetto è presente anche nei cataloghi Monogram e Tamiya. Il primo è come al solito con pannellatura in positivo, cosa che però non è del tutto errata nel nostro caso, in compenso ha gran  parte delle rivettature, un buon abitacolo e degli ottimi carrelli. E'inoltre compatibile con il detail set in resina e foto incisioni della Verlinden e la conversione biposto,  sempre in resina,della Maintrack Models. Il giapponese, il più  caro, è inciso in negativo nella parte anteriore e nelle ali, ed è completato da una notevole scelta di carichi bellici, non molto realistici in verità . Il modello Revell si presenta con una scatola un p•dimessa con la foto di un mediocre modello "in volo" sulla copertina (forse per non spaventare i principianti) ed una brevissima descrizione. Aprendo la confezione troviamo tre stampate grigio chiaro ed una trasparente, per un totale di 85pezzi, un minuscolo foglio decal (non manca nulla, ma che soggetto triste!) ed un foglio istruzioni in 7 lingue ed abbastanza chiaro; lodevole il fatto che quest'ultimo sia di piccolo formato, in modo da non ingombrare il tavolo di lavoro. Tutte le pannellature sono in positivo e sono prive,nella parte dorsale e posteriore della fusoliera, delle rivettature dei pannelli corazzati, presenti invece sui motori e sulle gondole dei carrelli. 

L'ABITACOLO

La parte su cui più  ci siamo concentrati è stata l'abitacolo,che la Revell "liquida" con quattro pezzi. L'informe seggiolino va sostituito con un ACES II in resina e fotoincisione di Verlinden, che però (a differenza del F-16) va completato coni rostri laterali per lo sfondamento del canopy, da realizzare in plasticard molto  sottile. Le cinture sono state realizzate con lamierino preso da un tubetto di dentifricio,facilmente plasmabile, ma sufficientemente rigido. Gli strumenti del cruscotto e delle console sono in rilievo, anche se un po' fantasiosi, e ci siamo limitati ad approfondire con un trapanino i vani dei quadranti, dipingendone il fondo di nero e le lancette di bianco, coprendoli con Kristal Klear per simularne i vetri. Riprodotta ex-novo anche la cloche con plastirod e sprue filato a caldo. Le console sono state unite al cruscotto (in origine non raccordato) tramite foglietti di plasticard, il labbro superiore dello stesso è stato intagliato per inserire le tre manigliette di espulsione costruite con sprue filato a caldo. Con filo di rame è  stato rappresentato un cavetto che passa tra il labbro del cruscotto e lo HUD. Con filo di ferro e plasticard sono state realizzate le condutture e le bocchette di aerazione ai lati dell'abitacolo, che provengono da dietro il poggiatesta, da dove si dipartono altri tubetti che si infilano dietro al seggiolino. La parte che si trova dietro al poggiatesta, è stata invece profondamente ristrutturata; inizialmente vi era una protuberanza, divisa a metà tra le semifusoliere, che nella parte superiore rappresentava il braccio di sollevamento del canopy. Abbiamo tagliato via questa "escrescenza"  e la sua parte superiore è stata utilizzata come base per l'autocostruzione del suddetto braccio. E' stata quindi appiattita tutta la superficie in questione, sulla quale sono stati ricavati due fori quadrati per l'aerazione (uno per lato) ed un pozzetto centrale,  posizionato 4 mm dietro al poggiatesta, dove è stato inserito un martinetto realizzato con plastirod, per il sollevamento del braccio. Quest'ultimo è stato incollato ad una struttura a piramide tronca realizzata in plasticard inserita tra il poggiatesta ed il pozzetto. L'altro capo del braccio va attaccato alla parte posteriore del canopy dove precedentemente avremo montato un pannello di plasticard conformato con la parte di coda del canopy stesso. Consigliamo di fare molte prove prima di montare il tutto, in quanto il braccio va incollato con colla cianoacrilica, che non consente "appello". L'interno del canopy è stato dipinto in in nero opaco e dettagliato con filo di ferro sottile, per rappresentare il tubicino che lo percorre per tutta la base a pochi cm dal bordo. Clamorosa la scelta della Revell di fornire il canopy in un solo pezzo con il parabrezza, lasciando però una scanalatura dove appoggiare il seghetto; l'operazione di taglio è rischiosa e delicata, con il pericolo di rottura  sempre in agguato. In tal caso  si dovrà procedere al ristampaggio con acetato riscaldato. I colori utilizzati sono: nero opaco per zone strumenti dei pannelli,parte posteriore del cockpit, zona sotto il parabrezza ed interno del canopy; Dark Gull Grey FS 36231 (Gunze Sangyo H317) per le parti in metallo del seggiolino, pannelli abitacolo e bocchette di aerazione. Per i colori del seggiolino si vedano le relative istruzioni di Verlinden

LA FUSOLIERA, LE ALI, I MOTORI

Come dicevamo tutte le parti hanno pannellatura a rilievo e quindi la prima cosa è stata procedere all'incisione, da noi effettuata con la punta di un vecchio compasso e le apposite dime di Verlinden. Ricordiamo che il dorso della fusoliera posteriore, i motori, i piani di coda, le derive e parte del muso non vanno incisi, essendo composti di pannelli corazzati sovrapposti. Le  airscoop che sporgono dalla parte anteriore della fusoliera, sono rappresentate dalla Revell con sporgenze di plastica piena; quindi abbiamo preferito eliminarle, creando alloro posto dei fori che abbiamo ricoperto con lamierino di ottone sagomato opportunamente.   Poco da dire sul montaggio,che non presenta particolari problemi, essendo i pezzi robusti e precisi negli innesti. Poco lo stucco da utilizzare, tranne per la connessione ali-fusoliera. Consigliamo di montare i motori per ultimi per facilitare la carteggiatura delle giunzioni di ali e piani di coda. I motori potranno essere innestati sul dorso quasi senza stucco nella parte inferiore, utilizzando un pezzo di nastro adesivo  da mettere in tiraggio,con la colla ancora fresca, a cavallo della parte ventrale della fusoliera e con le estremità attaccate ai motori.Essendo molto pesante il complesso motori e piani di coda posteriori, è consigliabile appesantire il muso con abbondante uso di pallini di piombo  fissati con colla epossidica o Milliput, che dovranno riempire del tutto lo stretto vano fra il pozzetto anteriore del carrello e l'abitacolo. Nel caso non si volesse  ricorrere alla zavorra, la Revell fornisce in alternativa un supporto trasparente da montare nella coda. Una volta montata la fusoliera, abbiamo ripassatole incisioni sulle zone incollate e stuccate. Per dare un tocco di movimento, abbiamo tagliato e riposizionato gli alettoni. Molti problemi invece per incollare sotto il muso il pannello con il pozzetto del carrello anteriore ed il cannone,risolti con molto stucco e carta abrasiva "wet and dry"(ovvero adatta all'uso con acqua) di varie gradazioni, da280 a 1000

I CARRELLI

Discreti i carrelli forniti nel kit, da completare con abbondanti (doppie) tubazioni idrauliche per i freni. Da autocostruire con sprue filato, i supporti dei pannelli copri carrelli, non essendo utilizzabili quelli Revell per il loro spessore eccessivo.Ottima la pannellatura dei copri carrelli (molto  fini) e delle gondole alari. E' offerta anche la discutibile possibilità di rappresentare i carrelli retratti, ma non viene offerto un piedistallo!. Il pozzetto anteriore è dettagliato nelle pareti laterali, ma nulla è previsto per il fondo del vano che rimane vuoto; bisognerà allora chiuderlo con plasticard  e dettagliarlo con una serie di rod da 1,5 mm di sezione che lo attraversano trasversalmente. I fari di atterraggio del carrello anteriore sono stati scavati con una piccola mola,D


dipinti di alluminio e coperti con Kristal Klear. I vani, i carrelli ed i portelli sono  in Light Gull Grey FS 26440 (Gunze Sangyo H325); è un grigio molto chiaro, che in molte foto sembra bianco, ma confrontandolo con il bianco  latte del cerchio si nota la differenza.

LE MODIFICHE

Anche se il livello non eccelso di questo kit lo avrebbe sconsigliato, ci siamo comunque divertiti a personalizzarlo anche in altre piccole cose, oltre alla doverosa modifica dell'abitacolo. Sulla gondola carrelli dell'ala sinistra abbiamo tagliato l'estremità anteriore facendone un coperchio ogivale e abbiamo ricavato, tramite autocostruzione in plasticard, , la piastra forata interna del coperchio stesso, il bocchettone edil pannello comandi del rifornimento carburante a terra.Abbiamo fissato il coperchio in posizione aperta con fili di rame inseriti a caldo. La volata del cannone fornito nel kit ci è sembrata troppo massiccia; è infatti caratteristico che attraverso le forature di raffreddamento si intravedano quelle della parte opposta. Per ottenere questo effetto abbiamo costruito un anello della stessa sezione con il solito lamierino da dentifricio, lo abbiamo forato ed abbiamo incollato col ciano-acrilico la parte anteriore del cannone presente nella scatola, con i fori di uscita forati  a caldo con uno spillo. Il tutto è stato inserito nella sede forando col trapano la piastra per dare maggiore profondità a tutta l'installazione; il pezzo originale andava  solo appoggiato nell'apposita sede.

LA COLORAZIONE E LE DECAL

Abbiamo escluso di rappresentare l'esemplare proposto dalla Revell in quanto ci è sembrato un po' banale, privo di badge di qualsiasi tipo, pur essendoci sembrate di buona qualità le decal. Come al solito invece ci siamo rivolti al ricco catalogo SuperScale che ultimamente ha prodotto numerosi fogli su esemplari utilizzati nel Kuwait. La nostra scelta è però caduta suln.48-135 nel quale abbiamo selezionato il più spettacolare, dotato di vistosa "sharkmouth", basato a England AFB nel marzo '81 del 23^ TFW 74^ TFS e dotato di uno stemma di reparto con una bella tigre alata. La mimetica è l'attuale  Lizard o European Ia tre colori: Olive Green FS 34102 (Gunze Sangyo H303), Dark Green FS 34092 (H302), Dark Gray FS 36081 (H301). Il portello del vano della scaletta è decorato anch'esso con la tigre alata in campo azzurro di cui il foglio decal è dotato.Qualche problema ci ha dato la sharkmouth in due pezzi che non si congiunge sul davanti e va completata a pennello con un paio di denti proprio sul muso. Indispensabili gli appositi liquidi fissativi della Superscale: Super Set e Super Sol. Prima di applicare gli adesivi, il modello è stato lucidato con Super Gloss, ripassato anche  successivamente al posizionamento delle decal, mentre alla fine è stato reso leggermente opaco con Super Flat. Non abbiamo proceduto ad invecchiamenti delle superfici né a sporcature dato che i velivoli U.S.A.F. basati in America, sono di solito ben tenuti e ricoverati in hangar quando a terra;inoltre il nostro esemplare all'epoca era quasi nuovo. I carrelli in particolare sono stati solo leggermente sporcati con colore ad olio Bruno Vandyke, giusto per farne risaltare i particolari, in quanto sono sempre tenuti molto puliti per rilevare eventuali perdite d'olio. La scaletta, di solito scrostata dal passaggio del personale, è stata dipinta a pennello per darle un aspetto "sofferto" e sono state lumeggiate in grigio chiaro le parti in nero opaco dell'abitacolo.A‚In conclusione, il tema fondamentale di questo modello  è stato il tentativo di far sembrare un vero modello quello che si presentava come un bel "giocattolone"; speriamo di esserci riusciti cercando di rendere abbastanza bene le linee di questo celeberrimo "Tank Killer".

 

 

 

A-10A

 

Model, Images and Text by Giovanni Galvan

Model built in 1992