The kit was built
almost straight from the box. The cockpit was detailed with Eduard
photoetched parts and Verlinden Aces II resin seat. Panels were
scribed.
ITALIAN
TEXT of 1992 (please ask me for translation)
Non sempre capita di avere in
regalo ciò che si desidera di più :nel nostro caso ci siamo
trovati tra le mani un kit di A-10della Revell che sicuramente è il
meno popolare tra quelli disponibili in questa scala. Infatti questo
soggetto è presente anche nei cataloghi Monogram e Tamiya. Il primo
è come al solito con pannellatura in positivo, cosa che però non
è del tutto errata nel nostro caso, in compenso ha gran
parte delle rivettature, un buon abitacolo e degli ottimi
carrelli. E'inoltre compatibile con il detail set in resina e foto
incisioni della Verlinden e la conversione biposto,
sempre in resina,della Maintrack Models. Il giapponese, il più
caro, è inciso in negativo nella parte anteriore e nelle ali,
ed è completato da una notevole scelta di carichi bellici, non
molto realistici in verità . Il modello Revell si presenta con una
scatola un p•dimessa con la foto di un mediocre modello "in
volo" sulla copertina (forse per non spaventare i principianti)
ed una brevissima descrizione. Aprendo la confezione troviamo tre
stampate grigio chiaro ed una trasparente, per un totale di 85pezzi,
un minuscolo foglio decal (non manca nulla, ma che soggetto triste!)
ed un foglio istruzioni in 7 lingue ed abbastanza chiaro; lodevole
il fatto che quest'ultimo sia di piccolo formato, in modo da non
ingombrare il tavolo di lavoro. Tutte le pannellature sono in
positivo e sono prive,nella parte dorsale e posteriore della
fusoliera, delle rivettature dei pannelli corazzati, presenti invece
sui motori e sulle gondole dei carrelli.
L'ABITACOLO
La parte su cui più ci
siamo concentrati è stata l'abitacolo,che la Revell
"liquida" con quattro pezzi. L'informe seggiolino va
sostituito con un ACES II in resina e fotoincisione di Verlinden,
che però (a differenza del F-16) va completato coni rostri laterali
per lo sfondamento del canopy, da realizzare in plasticard molto
sottile. Le cinture sono state realizzate con lamierino preso
da un tubetto di dentifricio,facilmente plasmabile, ma
sufficientemente rigido. Gli strumenti del cruscotto e delle console
sono in rilievo, anche se un po' fantasiosi, e ci siamo limitati ad
approfondire con un trapanino i vani dei quadranti, dipingendone il
fondo di nero e le lancette di bianco, coprendoli con Kristal Klear
per simularne i vetri. Riprodotta ex-novo anche la cloche con
plastirod e sprue filato a caldo. Le console sono state unite al
cruscotto (in origine non raccordato) tramite foglietti di
plasticard, il labbro superiore dello stesso è stato intagliato per
inserire le tre manigliette di espulsione costruite con sprue filato
a caldo. Con filo di rame è stato rappresentato un cavetto
che passa tra il labbro del cruscotto e lo HUD. Con filo di ferro e
plasticard sono state realizzate le condutture e le bocchette di
aerazione ai lati dell'abitacolo, che provengono da dietro il
poggiatesta, da dove si dipartono altri tubetti che si infilano
dietro al seggiolino. La parte che si trova dietro al poggiatesta,
è stata invece profondamente ristrutturata; inizialmente vi era una
protuberanza, divisa a metà tra le semifusoliere, che nella parte
superiore rappresentava il braccio di sollevamento del canopy.
Abbiamo tagliato via questa "escrescenza"
e la sua parte superiore è stata utilizzata come base per
l'autocostruzione del suddetto braccio. E' stata quindi appiattita
tutta la superficie in questione, sulla quale sono stati ricavati
due fori quadrati per l'aerazione (uno per lato) ed un pozzetto
centrale, posizionato 4
mm dietro al poggiatesta, dove è stato inserito un martinetto
realizzato con plastirod, per il sollevamento del braccio.
Quest'ultimo è stato incollato ad una struttura a piramide tronca
realizzata in plasticard inserita tra il poggiatesta ed il pozzetto.
L'altro capo del braccio va attaccato alla parte posteriore del
canopy dove precedentemente avremo montato un pannello di plasticard
conformato con la parte di coda del canopy stesso. Consigliamo di
fare molte prove prima di montare il tutto, in quanto il braccio va
incollato con colla cianoacrilica, che non consente
"appello". L'interno del canopy è stato dipinto in in
nero opaco e dettagliato con filo di ferro sottile, per
rappresentare il tubicino che lo percorre per tutta la base a pochi
cm dal bordo. Clamorosa la scelta della Revell di fornire il canopy
in un solo pezzo con il parabrezza, lasciando però una scanalatura
dove appoggiare il seghetto; l'operazione di taglio è rischiosa e
delicata, con il pericolo di rottura
sempre in agguato. In tal caso
si dovrà procedere al ristampaggio con acetato riscaldato. I
colori utilizzati sono: nero opaco per zone strumenti dei
pannelli,parte posteriore del cockpit, zona sotto il parabrezza ed
interno del canopy; Dark Gull Grey FS 36231 (Gunze Sangyo H317) per
le parti in metallo del seggiolino, pannelli abitacolo e bocchette
di aerazione. Per i colori del seggiolino si vedano le relative
istruzioni di Verlinden
LA FUSOLIERA, LE ALI, I
MOTORI
Come dicevamo tutte le parti
hanno pannellatura a rilievo e quindi la prima cosa è stata
procedere all'incisione, da noi effettuata con la punta di un
vecchio compasso e le apposite dime di Verlinden. Ricordiamo che il
dorso della fusoliera posteriore, i motori, i piani di coda, le
derive e parte del muso non vanno incisi, essendo composti di
pannelli corazzati sovrapposti. Le airscoop che sporgono dalla
parte anteriore della fusoliera, sono rappresentate dalla Revell con
sporgenze di plastica piena; quindi abbiamo preferito eliminarle,
creando alloro posto dei fori che abbiamo ricoperto con lamierino di
ottone sagomato opportunamente.
Poco da dire sul montaggio,che non presenta particolari
problemi, essendo i pezzi robusti e precisi negli innesti. Poco lo
stucco da utilizzare, tranne per la connessione ali-fusoliera.
Consigliamo di montare i motori per ultimi per facilitare la
carteggiatura delle giunzioni di ali e piani di coda. I motori
potranno essere innestati sul dorso quasi senza stucco nella parte
inferiore, utilizzando un pezzo di nastro adesivo da mettere in tiraggio,con la colla ancora fresca, a cavallo
della parte ventrale della fusoliera e con le estremità attaccate
ai motori.Essendo molto pesante il complesso motori e piani di coda
posteriori, è consigliabile appesantire il muso con abbondante uso
di pallini di piombo fissati
con colla epossidica o Milliput, che dovranno riempire del tutto lo
stretto vano fra il pozzetto anteriore del carrello e l'abitacolo.
Nel caso non si volesse ricorrere
alla zavorra, la Revell fornisce in alternativa un supporto
trasparente da montare nella coda. Una volta montata la fusoliera,
abbiamo ripassatole incisioni sulle zone incollate e stuccate. Per
dare un tocco di movimento, abbiamo tagliato e riposizionato gli
alettoni. Molti problemi invece per incollare sotto il muso il
pannello con il pozzetto del carrello anteriore ed il
cannone,risolti con molto stucco e carta abrasiva "wet and
dry"(ovvero adatta all'uso con acqua) di varie gradazioni,
da280 a 1000
I CARRELLI
Discreti i carrelli forniti
nel kit, da completare con abbondanti (doppie) tubazioni idrauliche
per i freni. Da autocostruire con sprue filato, i supporti dei
pannelli copri carrelli, non essendo utilizzabili quelli Revell per
il loro spessore eccessivo.Ottima la pannellatura dei copri carrelli
(molto fini) e delle
gondole alari. E' offerta anche la discutibile possibilità di
rappresentare i carrelli retratti, ma non viene offerto un
piedistallo!. Il pozzetto anteriore è dettagliato nelle pareti
laterali, ma nulla è previsto per il fondo del vano che rimane
vuoto; bisognerà allora chiuderlo con plasticard
e dettagliarlo con una serie di rod da 1,5 mm di sezione che
lo attraversano trasversalmente. I fari di atterraggio del carrello
anteriore sono stati scavati con una piccola mola,D
dipinti di
alluminio e coperti con Kristal Klear. I vani, i carrelli ed i
portelli sono in Light
Gull Grey FS 26440 (Gunze Sangyo H325); è un grigio molto chiaro,
che in molte foto sembra bianco, ma confrontandolo con il bianco
latte del cerchio si nota la differenza.
LE MODIFICHE
Anche
se il livello non eccelso di questo kit lo avrebbe sconsigliato, ci
siamo comunque divertiti a personalizzarlo anche in altre piccole
cose, oltre alla doverosa modifica dell'abitacolo. Sulla gondola
carrelli dell'ala sinistra abbiamo tagliato l'estremità anteriore
facendone un coperchio ogivale e abbiamo ricavato, tramite
autocostruzione in plasticard, , la piastra forata interna del
coperchio stesso, il bocchettone edil pannello comandi del rifornimento
carburante a terra.Abbiamo fissato il coperchio in posizione aperta
con fili di rame inseriti a caldo. La volata del cannone fornito nel
kit ci è sembrata troppo massiccia; è infatti caratteristico che
attraverso le forature di raffreddamento si intravedano quelle della
parte opposta. Per ottenere questo effetto abbiamo costruito un
anello della stessa sezione con il solito lamierino da dentifricio,
lo abbiamo forato ed abbiamo incollato col ciano-acrilico la parte
anteriore del cannone presente nella scatola, con i fori di uscita
forati a caldo con uno
spillo. Il tutto è stato inserito nella sede forando col trapano la
piastra per dare maggiore profondità a tutta l'installazione; il
pezzo originale andava solo
appoggiato nell'apposita sede.
LA
COLORAZIONE E LE DECAL
Abbiamo
escluso di rappresentare l'esemplare proposto dalla Revell in quanto
ci è sembrato un po' banale, privo di badge di qualsiasi tipo, pur
essendoci sembrate di buona qualità le decal. Come al solito invece
ci siamo rivolti al ricco catalogo SuperScale che ultimamente ha
prodotto numerosi fogli su esemplari utilizzati nel Kuwait. La
nostra scelta è però caduta suln.48-135 nel quale abbiamo
selezionato il più spettacolare, dotato di vistosa "sharkmouth",
basato a England AFB nel marzo '81 del 23^ TFW 74^ TFS e dotato di
uno stemma di reparto con una bella tigre alata. La mimetica è
l'attuale Lizard o
European Ia tre colori: Olive Green FS 34102 (Gunze Sangyo H303),
Dark Green FS 34092 (H302), Dark Gray FS 36081 (H301). Il portello
del vano della scaletta è decorato anch'esso con la tigre alata in
campo azzurro di cui il foglio decal è dotato.Qualche problema ci
ha dato la sharkmouth in due pezzi che non si congiunge sul davanti
e va completata a pennello con un paio di denti proprio sul muso.
Indispensabili gli appositi liquidi fissativi della Superscale:
Super Set e Super Sol. Prima di applicare gli adesivi, il modello è
stato lucidato con Super Gloss, ripassato anche
successivamente al posizionamento delle decal, mentre alla
fine è stato reso leggermente opaco con Super Flat. Non abbiamo
proceduto ad invecchiamenti delle superfici né a sporcature dato
che i velivoli U.S.A.F. basati in America, sono di solito ben tenuti
e ricoverati in hangar quando a terra;inoltre il nostro esemplare
all'epoca era quasi nuovo. I carrelli in particolare sono stati solo
leggermente sporcati con colore ad olio Bruno Vandyke, giusto per
farne risaltare i particolari, in quanto sono sempre tenuti molto
puliti per rilevare eventuali perdite d'olio. La scaletta, di solito
scrostata dal passaggio del personale, è stata dipinta a pennello
per darle un aspetto "sofferto" e sono state lumeggiate in
grigio chiaro le parti in nero opaco dell'abitacolo.A‚In
conclusione, il tema fondamentale di questo modello è stato il tentativo di far sembrare un vero modello quello
che si presentava come un bel "giocattolone"; speriamo di
esserci riusciti cercando di rendere abbastanza bene le linee di
questo celeberrimo "Tank Killer".
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