THE ELEPHANT MAN

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Titolo originale:
The elephant man
Regia:
David Lynch
Sceneggiatura:
Eric Bergen, Christopher Devore, David Lynch
Fotografia:
Freddie Francis
Montaggio:
Anne V. Coates
Musica:
John Morris
Interpreti principali:
John Hurt, Anthony Hopkins, Anne Bancroft
Produzione:
Brooks Films
Origine:
Gran Bretagna, Usa
Durata:
125'
Colore:
Bianco e nero


John Merrick nasce affetto da una gravissima malattia che lo rende deforme, facendone un vero e proprio fenomeno da baraccone con il nome "L'uomo elefante".
Il dottor Frederick Treves (Anthony Hopkins) commosso dalla visione del ragazzo, decide di curarlo nel suo ospedale. L'uomo elefante, riacquisendo la possibilitą di parola riuscirą a trovare il coraggio di dire "Sono un uomo"
E' un film che parte apparentemente insolito per Lynch, ma pian piano tutti i caratteri Lynchiani vengono fuori. Inquadrature che vanno a prendere i caratteri che maggiormente legano coi pensieri dei personaggi. L'utilizzo del sogno come evasione piacevole dalla realtą. Musiche ipnotiche, monotone e oniriche. I personaggi che girano attorno al protagonista non si differenziano, ognuno ha le sue pecche, ognuno ha i suoi pregi, ragion per cui lo spettatore non si identifica in nessuno se non nella sola psicologia del protagonista.
Il film racconta una storia vera, ma oltre a quello vuole trattare un concetto ben pił profondo ovvero la dignitą umana. Il protagonista per metą del film viene trattato come un animale, solo perchč le persone lo vedono diverso. Addirittura Lynch non ce lo mostra per oltre 20 minuti dall'inizio del film, scaturendo nello spettatore la curiositą di dire "Come sarą mai questo uomo elefante?", proprio la stessa domanda che le persone si facevano e per curiositą pagavano per vederlo. E' proprio qui che viene messo in evidenza cosa distingue l'uomo dall'animale e nello stesso momento lo rende simile: l'uomo elefante grazie alla parola riesce a mostrare la sua intima essenza dell'uomo con la U maiuscola, le persone che invece lo hanno sempre giudicato come animale e mostro, non fanno altro che mettere da parte la dignitą umana comportandosi peggio delle bestie.
E' un film molto toccante, forse ai pił sensibili potrebbe far scappare qualche lacrimuccia. E' un concentrato di situazioni che danno sfogo definitivo nella scena dove l'uomo elefante si renderą pienamente conto del fatto che nonostante abbia vissuto tra amici che l'hanno voluto bene e reso felice, il resto delle persone lo reputa ancora un animale e esploderą con la frase "Non sono un animale... Sono un essere umano!", che farą ammutolire il gregge di persone attorno.
E' il viaggio di un individuo che scopre la meraviglia di reputarsi uomo, perchč gli era stata negata la possibilitą di esserlo.
Il film č bellissimo, girato ad arte in bianco e nero, da vedere wink.gif

 

 

 

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