NEL NOME DEL PADRE
Titolo originale: In the name of the father
Nazione: Irlanda
Anno: 1993
Genere: Drammatico
Durata: 127 minuti
Regia: Jim Sheridan
Cast: Daniel Day-Lewis, Emma Thompson, Pete Postlethwaite, Mark Sheppard,
John Lynch, Corin Redgrave, Tom Wilkinson
Produzione: Jim Sheridan
Distribuzione: CIC Video
Tratto dalla storia vera di Gerry Conlon (Daniel Day Lewis)
Gerry, è un ragazzo irlandese che vive con la famiglia nell’Irlanda del Nord.
Scappa da un suo futuro molto probabile come membro attivo dell’ IRA (partito
indipendentista nord irlandese). Va a vivere a Londra dalla zia, dove si farà
una vita molto più leggera rispetto alle prospettive precedenti, entra infatti a
far parte di una comunità hippy. Rinnega le sue origini, usanze e i soldi di
famiglia. Si ritrova a vivere per trovare un tetto o due soldi per poter
mangiare. Nonostante talvolta ceda anche in piccole illegalità, non rinnegherà
mai la dignità di essere uomo civile, la generosità e il rispetto.
Mentre si trova a Londra, si consuma un attentato in un pub e in seguito a una
falsa testimonianza, vengono arrestati, lui e i suoi tre amici hippy e qui parte
la tragedia. Il padre si reca a Londra per tirarlo fuori dai guai, ma anche lui
e la zia e i cuginetti vengono arrestai per favoreggiamento.
L’attentato a Londra, pone sotto pressione la giustizia londinese che si ritrova
a dover assolutamente cercare una soluzione, per potersi prendere i meriti e
l’appoggio dell’opinione pubblica. Per l’arresto dei ragazzi, si avvale di una
nuova leggere stupida del tentato terrorismo. I ragazzi subiscono un
interrogatorio straziante contornato di violenze fisiche e morali, finchè si
trovano costretti a firmare una finta confessione pur di porre fine alla
tortura. Arriva il giorno del processo e i 4 non sanno nemmeno perché stanno li
tra gli accusati, comunque sia, tra finte testimonianze della polizia, prove
oscurate o create solo per facilitare la condanna, la causa viene vinta dalla
polizia e i 4 ragazzi sono condannati a 30 anni di prigione e assieme a loro, il
padre e la zia a 15 anni. Chiaramente per due irlandesi in una prigione a
Londra, la vita non è sicuramente facile se non che, viene arrestato il vero
attentatore che riesce tramite minacce a far rispettare gli irlandesi nel
carcere. La polizia però non può dichiarare di aver arrestato i ragazzi per
errore e quindi la cosa non si smuove.
In carcere, Giuseppe Conlon (Pete Pastethwaite), il padre di Gerry, continuerà a
portare avanti una protesta non violenta nonostante il figlio stesse cominciando
a prendere l'andazzo del carcere.
Un avvenimento in carcere, farà cambiare la mentalità di Gerry che arriverà ad
appoggiare il tanto odiato padre. La trama si scioglie con l’introduzione nella
vicenda dell’avvocato interpretato da Emma Thompson che per una serie di
coincidenze e voglia di portare a galla la verità, riuscirà a far riaprire il
caso dopo 15 anni.
Jim Sheridan non vuole mandare un messaggio sul conflitto tra inglesi e
irlandesi.
E' un film molto crudo e anche molto pesante, però coinvolgente...
Ho pianto dal nervoso che ti carica addosso e per l’ingiustizia palese
rappresentata... fa salire i nervi a fior di pelle.
Non ci sono particolari rilevanti nella direzione del film. Più che altro si
tratta di una storia vera riprodotta senza troppe acrobazie con la macchina da
presa. Giustamente si da risalto all'ottimo lavoro di interpretazione degli
attori e ai messaggi che vanno oltre ai fatti esposti.
Non è sicuramente un film che rientra tra i miei generi preferiti, però devo
dire che mi ha lasciato un segno indelebile dentro per le emozioni che mi ha
trasmesso... è forse l'unico film che mi ha fatto piangere
Voto: 9-- (non gli do 9 pieno perchè l’ho visto doppiato in italiano e quindi
non saprei come rendono le voci originali)
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