Usa, il museo della creazione
ma è la storia secondo la Bibbia
Un gruppo di paleontologi ha visitato la mostra in Kentucky, rimanendo
senza parole. La terra e l'universo hanno appena 6000 anni e sono stati creati
da Dio in sei giorni. Nonostante ciò è boom di visitatori di SARA FICOCELLI
I PALEONTOLOGI che lo hanno visitato giorni fa sono rimasti senza parole:
dal museo della
Creazione del Kentucky sapevano di doversi aspettare qualcosa di speciale, ma non immaginavano
quanto. Tra queste mura i libri di scienza che hanno studiato non vengono presi
in considerazione, la terra e l'universo hanno appena 6000 anni e sono stati
creati da Dio in sei giorni. Coerentemente, nel museo americano sono riprodotti
solo dinosauri morti intorno al 2348 a. C., fatta eccezione per una cinquantina
di specie che salirono a bordo dell'Arca di Noè ma si estinsero in seguito per
ragioni ignote. Per permettere a chi ha una concezione creazionista della
nascita della vita di visitare un museo di scienza naturale, la cittadina di
Petersburg ha allestito un museo molto ben organizzato, con ricostruzioni
tridimensionali e parchi acquatici, tutto nel segno di ciò che dice la Bibbia.
A giudicare dal successo dell'iniziativa - 750mila visitatori a due anni dall'apertura
- gli americani sembrano apprezzare, ma il verdetto più interessante era
naturalmente quello dei paleontologi, che non si sono fatti attendere. La
direzione museale, d'accordo con l'università locale, ha invitato scienziati
provenienti dai laboratori più prestigiosi del mondo, dalla University of
Pennsylvania al Museo di Storia Naturale di Londra, chiedendogli di guardare un
filmato e commentare personalmente la visita.
"L'esposizione dei dinosauri mi ha lasciato confuso. Ma ero davvero
curioso di vedere il museo", ha detto al New York Times il geologo
giapponese Tamaki Sato, della Tokyo Gakugei University. I cartelli sparsi nelle
sale descrivono infatti dinosauri appartenenti a ere geologiche diverse, dal
tardo al basso giurassico, ma per tutti la data di scomparsa è la stessa: 2348
a. C.
"Stessi i fatti, diverse le conclusioni", recita la brochure del
museo, lasciando intuire che a chi ha allestito la mostra non interessa far
riferimento ai libri di storia e scienza, ma solo alla Bibbia. Secondo
l'interpretazione creazionista la vita sulla terra venne resettata circa 4400
anni fa dal diluvio universale, che ripulì il pianeta dai propri mali e dagli
esseri viventi, ad eccezione di quelli salvati da Noè a brodo dell'Arca.
Questo approccio si scontra con quello della paleontologia accademica, ma la
visita di qualche giorno fa ha messo dignitosamente a confronto i due mondi:
ospiti della University of Cincinnati, i 70 studiosi della North American
Paleontological Convention sono saliti a bordo di alcuni autobus scolastici per
attraversare l'Ohio River e dare un'occhiata al Creation Museum.
"Incuriosito e affascinato - si è detto il paleo-zoologo Stefan Bengtson,
del Museo Svedese di Storia Naturale - anche noi abbiamo una cosa simile in
Svezia". Arnold I. Miller, docente di geologia all'università di
Cincinnati e organizzatore della visita al museo, pensa che l'incontro sia
stato utilissimo: "Spesso gli accademici ignorano il mondo che li
circonda, e questo è sbagliato".
Il creazionismo non comunque è qualcosa da riferire solo alla religione
cristiano-cattolica: praticamente tutte le civiltà antiche hanno, nella loro
mitologia, un racconto che spiega l'origine del mondo in questi termini e
benché l'interpretazione in termini allegorici di questi racconti sia molto
antica, fino al XVIII secolo quella letterale è stata prevalente, soprattutto a
livello popolare. "Non ci aspettiamo certo di far cambiare idea a chi
crede in qualcosa di diverso - ha precisato la ricercatrice del museo Terry
Mortenson - ma abbiamo dato a tutti la possibilità di vedere, farsi un'idea con
i propri occhi".
Subito dopo l'entrata, l'esposizione comincia con una rappresentazione
tridimensionale di una donna che da da mangiare una carota a uno scoiattolo,
circondata da dinosauri. La didascalia di questa scena è insomma lontana anni
luce da quelle dei musei di storia naturale di tutto il mondo, che spiegano che
i primi uomini sono vissuti 65milioni di anni dopo gli ultimi dinosauri. Ma
molto vicina alla Bibbia.
La Repubblica (4 luglio 2009)