UN CIECO CHE NON VOLEVA
VEDERE
Fai già parte di una
famiglia Cristiana? Sei sposato/a con una figlio/a di
Dio? Sei uno stretto parente di un Pastore evangelico?
Anche se dovessi ripondere di si, ricordati, che se non farai una esperienza personale con GESU’, Colui che è
Ho voluto iniziare così la
mia testimonianza, proprio perché questa era la mia condizione, prima di
conoscere il mio Salvatore: Un cieco che non voleva vedere.
Ero membro di una famiglia
Cattolica, e da fanciullo ricordo di aver detto: “sono felice, cosa mi manca!” Pensavo di
avere tutto, ma non sapevo di avere accanto, invece, qualcuno che voleva, non
la mia felicità, bensì la mia afflizione e la mia totale distruzione. Costui è
Satana che odia a morte tutti gli uomini.
A 16 anni cominciai a far
parte di compagnie di ragazzi in cui ero sempre bene accolto; mi piaceva spesso
frequentare discoteche, pubs, sale giochi e altri
posti dove mi permettevano di mettermi in mostra, secondo le mie capacità e le
mie passioni carnali. Così, benché fossi poco più di un bambino, bevevo bevande
alcoliche, mi facevo qualche canna (spinello) e, cercavo di conquistare quante
più ragazze potevo. Ero convinto di essere il numero
uno nell’ambito della mia comitiva.
A 17 anni incontrai una
ragazza, anzi una figlia di Dio, nonché nipote del
Pastore Antonino Chinnici che avevo visto qualche
volta in tv. Dico questo per farvi comprendere che ero
entrato a far parte di una famiglia timorata di Dio che non perdeva
occasione per potermi parlare di Gesù, eppure non
volevo saperne nulla di questo Nome anzi, quando sentivo parlare di “pastori” e di “pecore” del Signore, non facevo altro che riderci sopra. Favevo male!
Quello stesso anno, il
diavolo voleva assolutamente abbattermi, nonostante gli appartenessi; così
colpì a morte mia madre con la leucemia e, in un anno circa, la perdetti.
In quei giorni pensavo di
potere usare il Signore all’occorrenza, così come si usa
un telecomando; in tal modo, benché fossi restìo alla
Voce amorevole di Dio, Lo pregavo e Lo supplicavo di guarire mia madre.
Ora comprendo di essermi
comportato con Lui in modo completamente assurdo!!
Nel profondo dolore,
continuavo a sprofondare nelle tenebre e il diavolo che vive
bene nelle tenebre, voleva convincermi che, in fondo, il mio modo di
vivere fosse giusto e luminoso, mentre fra me dicevo, sbagliando: “…che c’è di male, tanto non stò ammazzando nessuno”. In questo modo, Satana mi
teneva nelle tenebre.
Iniziai a lavorare nel campo
dell’abbigliamento e a frequentare “giri”
più grandi di me; conobbi tante persone malavitose e infaticabili nel truffare
la povera gente, nel rubare e nel saziare, con l’adulterio, ogni insana
passione della carne.
Ero entrato in un vortice di
“belle persone” che mi trascinava
verso l’abisso, senza che io potessi far nulla per uscirne dato
che Satana sapeva bene come sedurmi; del resto io non comprendevo la sue
strategie. Egli metteva a frutto il suo odio, i suoi inganni, e la sua
micidiale lotta con gli uomini che dura da ben seimila
anni.
Trascorso qualche tempo,
morì anche mia nonna materna che aveva vissuto sempre con me. Fu allora che
divenni furibondo come un cane rabbioso senza guinzaglio. Avevo perso perfino
la mia lucidità, così uscivo da casa e, recandomi a destinazione, non ricordavo
nemmeno la strada che avevo fatto.
Eppure, i mali per me non
erano ancora finiti perché conobbi una persona che mi
tirò nel “giro” della cocaina.
Pensavo di avere tutto e di poter fare tutto ciò che mi passava per la mente;
tutti mi adulavano per il ruolo che esercitavo dato
che ero io ad organizzare le belle serate e tante altre cose disdicevoli.
Tutti mi cercavano con
apparente amicizia; tutti si congratulavano con me, ma tutto ciò ERA SOLO
IPOCRISIA! TUTTO ERA FALSO. IO STESSO E AGLI ALTRI ERAVAMO DELLE PERSONE FALSE!
E IO CONTINUAVO A STARE SEMPRE PIU’
MALE, SEMPRE DI PIU’.
Mi ubriacavo, mi facevo le
canne e vomitavo tremendamente, mentre ingannavo me
stesso, sostenendo che quella sarebbe stata l’ultima volta. Stavo male davvero.
Oggi, ringrazio il Signore
per avermi dato una Sua figliola che, dopo nove anni di fidanzamento e tre anni
di matrimonio trascorsi con grandi e dure prove, ma con tanta perseverante
preghiera, ha fatto sì che io mi allontanassi da tutte le mie amicizie “buone e cattive”.
Tutto quanto, evidentemente,
non seguiva una logica razionale, ma un piano divino e benevolo verso di me.
Avendo cominciato a lavorare
come rappresentante nel campo della pelletteria, il Signore mi mise in cuore di
regalare una sciarpa ad un Suo servo, cioè il Profeta W. Frisby che conobbi tramite mia
moglie. Dio si usò proprio degli articoli che vendevo per avvicinarmi a Lui e,
così, cominciai a frequentare il profeta.
Fu Egli che, nelle mani del
Signore che è davvero ricco d’Amore di Misericordia, mi parlò della Salvezza
dell’anima mia. L’Unzione dello Spirito Santo era visibile in lui, tanto che –
mentre stavamo cenando a casa mia, insieme ad altri
servitori del Sud Africa - non riuscivo nemmeno a guardarlo in faccia, eppure
eravamo seduti uno di fronte all’altro. Egli aveva
Quella sera, il mio sguardo si incrociò con quello del profeta; tutti i miei peccati
furono svelati nello Spirito, proprio in quel momento e - senza che gli altri
commensali capissero ciò che stava avvenendo, mentre continuavano a mangiare -
il Signore parlò al mio cuore attraverso gli occhi di quell’uomo
di Dio.
Da quel giorno tutto cambiò
in me, mentre continuavo a chiedere al profeta di parlarmi di Gesù e andavo continuamente in chiesa. Cominciai a fare opere
buone, ma soprattutto, cominciai a ricercare il battesimo dello Spirito Santo
che ricevetti, circa un anno e mezzo dopo, nella comunità di Aversa dove mi ero recato per cercare di servire il
Signore. Lì, fui immerso nel “fiume”
spirituale della Santità di Dio che ringrazio per ogni
cosa e, soprattutto, per esserSi compiaciuto di me, misera polvere, chiamato
oggi a predicare il Suo Evangelo nella comunità di Caccamo.
Caro lettore, possa Iddio
benedirti e incoraggiarti con questa breve mia testimonianza.
Fratello in Cristo Gesù
Silvio De Rosalia