La Liberazione che Dio ci ha dato

 

Il primo gennaio del 2006, durante un culto serale, il Signore – per bocca del profeta FRISBY - mi disse che avrei attraversato una tragedia familiare, e che Egli mi stava parlando, affinché io fossi fortificato nella Fede, per non rimanere sconvolto dal grande dolore che avrei provato. Quella stessa notte feci un sogno che confermò quella profezia: “sognai di trovarmi insieme con mia moglie nel porto di Palermo e di camminare con lei sulla banchina, proprio vicino al mare. D’un tratto, però, lei cadde nelle acque e io cercavo disperatamente di salvarla tentando di farle risalire il muretto, ma la corrente del mare l’allontanava sempre più e io non sapevo proprio cosa fare anche se mi accorgevo che mia moglie era tranquilla, mentre io gridavo aiuto, mentre non c’era nessuno. Non potetti far nulla per la mia compagna e la vidi sparire dalla mia vista”.

A quel punto mi svegliai e chiesi subito al Signore il significato di quel sogno ed Egli mi diede discernimento di comprendere che la persona di cui aveva parlato il profeta intorno alla tragedia che avrei vissuto era proprio mia moglie: “il Signore stava per prenderla”.

Da quel giorno cominciai a supplicare Dio, giorno e notte, affinché questo non accadesse e dicevo: “Padre, se è possibile, allontana dalla mia famiglia questa tragedia”.

Solo nove giorni dopo, precisamente l’11 gennaio alle 22.40, avevo appena finito di inviare un messaggio telefonico di conforto ad un fratello che si trovava nella prova e di chiudere la mia Bibbia che andai in bagno, mentre la mia compagna sbrigava le ultime faccende della giornata prima di andare a letto. D’un tratto, sentii che mi chiamava; compresi subito che la sua voce era molto strana; compresi immediatamente che c’era qualcosa che non andava, corsi preoccupato in cucina e la vidi venir meno, mentre con l’ultimo flebile alito mi sussurrava: “sto male…sto morendo”.

Le dicevo spaventato: “Maria, cos’hai? Cosa ti senti?” ma, stavo ancora parlando che il suo volto divenne molto scuro, come se il sangue le fosse salito tutto in capo. Mia moglie non rispondeva più, e compresi che era sopraggiunta la morte.

Sono stati momenti davvero terribili e convulsi; ricordo che ebbi la forza di chiamare il 118 con la rianimazione, mentre con i miei figli gridavamo al Signore con tutta la nostra fede. Ricordo che il cuore del mio piccolo Andrea stava scoppiando per il terrore e la disperazione, mentre anche lui gridava: “Signore Gesù, ridammi mia madre”.

In quei momenti pensai che Dio è buono e misericordioso, e che nulla è impossibile per Lui, così alzai le mani e Lo implorai promettendoGli di servirLo con mia moglie per tutta la nostra vita.

Fu allora che lo Spirito Santo mi disse che : ”Gesù Cristo è la Resurrezione e la Vita” ; fu allora che ebbi la certezza di avere afferrato la mano di Dio e fu allora che, ripieno della Sua Unzione, imposi le mani su quel corpo morto e sgridai lo spirito di morte dicendogli che ”Gesù Cristo è la Resurrezione”. Continuai a implorare il Signore ed a cacciare quello spirito e anche i miei bambini pregavano con me. Fu allora che il miracolo avvenne!! Mia moglie cominciò a riprendere colore, a respirare e ad aprire gli occhi. Fu allora che la morte fu sconfitta e cacciata per la presenza del Signore e la sua potenza; fu allora che Dio diede nuovamente il Suo alito di vita a mia moglie ed ecco, lei ora è qui insieme a me per servire il Signore.

Dopo l’intervento del Signore, i soccorsi arrivarono, ma i medici non dovettero far altro che rendersi conto che Dio aveva operato; a loro raccontammo tutto quel che avevamo appena vissuto, come il Signore s’era compiaciuto di ascoltare il nostro grido e di operare salvezza nella mia casa. Quel giorno abbiamo dato Gloria a Dio ricordandoci di ciò che è scritto nel Salmo 50 al verso 15 “…invocaMi nel giorno della distretta, Io te ne trarrò fuori, e tu mi glorificherai”.

Mia moglie mi ha raccontato quella sua esperienza gloriosa, perché mentre il suo corpo giaceva esanime, il suo spirito vivente si trovava attorniato da una Luce immensa, come se si trovasse in braccio al Signore Gesù, e mentre udiva le nostre suppliche e ciò che il piccolo Andrea diceva: “Signore Gesù, ridammi mia madre”, lei stessa chiedeva al Signore di essere ridata ai suoi cari dicendoGli: “Signore, lasciami ancora, per i miei figli e per mio marito”.

Il Signore è stato misericordioso con noi, davvero come un Padre eccelso.

Diamo a Lui onore e gloria, perché – giorno dopo giorno – ci fa sperimentare la Sua potenza e la Sua ricchezza.

Cari lettori, nei gravi momenti che ho vissuto, non ho trovato altro soccorso e altro conforto se non in Cristo Gesù; guardando a Lui ho trovato Grazia e gioia, guardando a Lui solo che, sopra tutto, è l’Iddio vivente benedetto in eterno. Amen.

in Cristo

Mimmo e Maria MATTARELLI