Questo Amore
Con
alcuni fratelli e sorelle stavo seguendo uno studio biblico condotto, dal
Pastore Giovanni Chinnici, incentrato sulla certezza dei credenti d’esser
diventati figliuoli di Dio per lo Spirito Santo col quale il Signore li ha
suggellati.
Mentre
stavo gustando l’esplicazione della Parola di Dio, un sussulto di gioia ha
colpito il cuore di tutti, quando il fratello Giovanni – guidato dallo Spirito
Santo – ha esposto il grande Amore di Dio attraverso la lettera alla Chiesa di
Laodicea contenuta in Apocalisse capitolo 3.
In
questo passo, il Signore parla di una Chiesa che, un tempo innamorata di Dio e
fervente nello Spirito, man mano era divenuta tiepida, formale, orgogliosa e
abbagliata dalla sua asserita sapienza.
Una
chiesa che aveva lasciato spazio alle apparenze e, pian piano, come un castello
costruito con piccoli mattoni accatastati uno sull’altro, aveva messo su
peccatucci sopra peccatucci, non temendo Iddio e permettendo alla mondanità di
estromettere il Signore dal proprio mezzo.
Una
Chiesa siffatta, era divenuta vomitevole agli occhi di Dio.
Il
Pastore Giovanni, sosteneva giustamente che se il Signore avesse “amato”
gli uomini con il cuore degli uomini stessi, certamente nessuno di noi sarebbe
ancora presente nella terra dei viventi, poiché l’essere umano non comprende le
debolezze del suo prossimo, né apprezza fino in fondo la vita altrui, mentre il
Signore fino alla fine, sebbene pronto a decretare la giusta punizione, incita
continuamente la Sua Chiesa ad aprire la porta del proprio cuore alla dolce
Voce d’Amore del Salvatore:
Apocalisse 3: 16, 19, 20:
Così, perché sei tiepido, e non sei né freddo né fervente, io
ti vomiterò dalla mia bocca…Tutti quelli che amo, io li riprendo e li castigo;
abbi dunque zelo e ravvediti…Ecco, Io sto alla porta e picchio: se uno ode la
mia voce ed apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli meco.
Il
Signore non è disposto a perdere nessuno di noi, per questo motivo Egli ci
scuote e ci ammonisce a recuperare il tempo perduto e a riacquistare quel
primiero Amore che rendeva ferventi, zelanti e timorati alla Voce di Dio…già,
“la Voce di Dio”.
La
Chiesa di Laodicea attendeva di udire la Voce di Dio mentre – giorno dopo
giorno – ignorava i richiami del Signore fatti attraverso i Suoi Predicatori,
attraverso i Suoi Profeti, attraverso i Suoi Conduttori.
Così
facendo, Laodicea non guardò più al messaggio di Dio, ma ai messaggeri
compiacenti e non sentì più il bisogno di ascoltare la Verità dello Spirito, ma
quella falsa verità che acconsentiva a tutti i suoi “piaceri carno-spirituals”.
Ladicea
non volle più sentire le ammonizioni dello Spirito, ma solo gli applausi della
sua assemblea.
Così
facendo, si ritenne compiuta e appagata dalle sue ricchezze; si ritenne vestita
di vesti preziose e non bisognevole di nulla:
Apocalisse 3: 17:
Poiché tu dici: Io son ricco, e mi sono arricchito, e non ho
bisogno di nulla…
Una
Chiesa che ragiona in questo modo ha tutto: Ha belle costruzioni e bei tappeti
nel pavimento; ha molte intraprendenze sociali; riscuote ampi successi tramite
i “mass-media”; ha influenze politiche e i suoi predicatori sono
rispettati in ogni luogo, perfino dai portabandiera delle mondanità.
Questa
Chiesa ha migliaia e migliaia di seguaci, poiché a loro viene detto che “tutto
è consentito…tanto Iddio guarda al cuore”.
Tutto
è apparentemente bello, c’è pace e non v’è persecuzione o vituperi, perché
sembra che il nemico abbia perso il suo interesse a contrastarla e a
distruggerla.
Un
uomo tradito da sua moglie o, viceversa, una donna tradita da suo marito crede
sia giusto lasciare la compagna, o il compagno e, nel nome di questa sua
giustizia, il matrimonio muore miseramente.
Il
Signore Gesù Cristo non è disposto a perdere la Sua Chiesa “distratta da
altri pretendenti”, e non è disposto a rimanere fuori dalla sua porta.
Egli
è lì e bussa, e bussa, e bussa…
Questo
Amore mi intenerisce e mi commuove.
Questo
Amore penetra fin dentro le mie midolla e ribalta il concetto che ho di me
stesso.
Questo
Amore incommensurabile stravolge il mio orgoglio e rende attento “l’orecchio”
del mio cuore.
Questo
Amore mi chiama ancora, Lo sento…questo Amore mi prende per mano e mi
rialza, me ne accorgo…questo Amore mi attrae, mi avvolge, mi riveste…questo
Amore mi perdona, e mi santifica…questo Santo Amore è mio…Dio me
lo ha dato…mi appartiene.
I°
Giovanni 4: 13
Da questo conosciamo che dimoriamo in Lui ed Egli in noi:
ch'Egli ci ha dato del suo Spirito.
Il
Signore ti dia grazia, caro lettore, di esperimentare questo caldo, eterno,
santo Amore.
E’
questo Amore che ti porterà nel cielo col Signore, ricordalo sempre.
Dio
ti benedica.
SdD