La casa sommersa dal Diluvio universale
I resti di un’antica costruzione, fatta di
canne e fango, risalente a circa 7500 anni fa, e altri manufatti, sono stati
rinvenuti a decine di metri di profondità sotto il Mar Nero. La scoperta confermerebbe
l’ipotesi di un’inondazione simile al Diluvio universale dalla quale si salvò
Noè. Autore della scoperta Robert Ballard, il celebre archeologo che identificò
il relitto del Titanic.
La scoperta ha un
valore eccezionale e i manufatti del sito sono tutti in ottime condizioni. La
spedizione Ballard era partita alla ricerca delle prove archeologiche di una
teoria portata avanti da due geologi della Columbia University, William Ryan e
Walter Pitman.
Secondo i due
studiosi, si tratta della prima, importantissima conferma, che il Mar Nero
straripò e che sulla costa c’erano insediamenti umani: alla base delle
tantissime leggende che parlano di un diluvio universale, vi sarebbe un evento
reale. Migliaia di anni fa il clima terrestre avrebbe iniziato a riscaldarsi,
provocando lo scioglimento dei ghiacciai. La conseguenza fu un veloce
innalzamento dei livelli dei mari e degli oceani, che sommersero molte zone
abitate.
Il fenomeno
seminò devastazione e morte, costringendo moltissime popolazioni a emigrare
altrove portando con sé il ricordo del terribile diluvio, elemento presente
nelle culture, nei miti e nelle religioni di tutto il pianeta.
Alcuni studiosi
sostengono che, il popolare racconto della Genesi fu scritto tra i 2500 e i
2900 anni fa, cinque millenni dopo la presunta inondazione del mar Nero. Ryan a
quest’obiezione ha già replicato, ricordando che l’esodo dalle spiagge del Mar
Rosso fu così sconvolgente da entrare per sempre nella memoria collettiva
dell’umanità sotto forma di una varietà infinita di miti.
Sembra sostenere
l’ipotesi della gigantesca inondazione, anche l’assenza nelle acque del Mar
Nero di ossigeno, al di sotto della superficie. Cosa che lo rende
particolarmente sterile, ma che offre una convincente spiegazione, di come le strutture
di legno e altro materiale deperibile, siano riuscite a conservarsi a distanza
di migliaia d’anni in ottime condizioni.