Dopo
due mesi di inutili attese, con l'affievolirsi della speranza di ritrovare
Bali, si fece strada la decisione di prendere un'altro cucciolo. Un giro di
telefonate e meno di un mese dopo eravamo in viaggio. Lì per lì,
appena arrivati all'allevamento, non capii: in una confusione di cuccioli
meravigliosi non ebbi modo di capire. E in realtà non capii nemmeno
dopo, quando lasciammo l'allevamento e ripartimmo per casa, la cucciola in
braccio a me. Ma bastarono pochi altri minuti, il tempo di accorgermi che
Galatea tremava. Non piangeva e non si muoveva. Solo tremava.
Mi fece una tenerezza infinita. E allora cominciai a capire: quella cucciola
non doveva andare via con i miei, lontana da me per la maggior parte della
settimana. Galatea doveva rimanere con me, vicino, nel mio appartamentino
da universitaria. Ne avevo bisogno io, e ne aveva bisogno anche lei. Così
iniziò il tira e molla.. un po' con me, un po' con i miei genitori..
e con il passare del tempo sempre più con me. Fino a febbraio, quando
una telefonata ci riempì di grandissima gioia.