(1) S’immagina l’intero scibile umano come un mare. Il lessico di una persona, e per analogia la sua conoscenza in genere, come una zona di questo mare, non priva d’una certa inerzia ad aprirsi verso il mare aperto.

In questi versi l’autore sprona se stesso a vincere quest’inerzia, per costruirsi in maniera più aperta e ricca.

(2) Il lessico è paragonato topicamente alla bellezza, quindi al suo simbolo classico, Venere.

(3) si ribadisce il concetto che l’individuo è in qualche modo il proprio lessico, in cui proietta il proprio mondo interiore, che può accrescersi anche con l’accrescersi della propria cultura, in un andamento che vede viaggiare l’uno e l’altra nella stessa direzione.

(4) La terza ed ultima strofa chiarisce i limiti di ciò che è espresso nelle prime due.

Ciò che importa di più è vivere, in qualunque modo.

La cultura, comunque, può rappresentare un piacevole condimento di questa vita.

PAROLE 

Avverbi sesquipedali, neologismi specialistici,

gridi di sofferenza disespressiva,

raccordi noematico - patici,

realtà eidetica di un linguaggio supposto.

Locupletare il lessico,

equorea chiudenda

da effrarre pervicaci, (1)

Venere callipigia dinamicamente volgente e fungente, (2)

ontica proiezione

immanente al mio divenire. (3)

Essenza nietschiana paludata d’accidente. (4)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sesquipedale = lunghissimo, esageratamente lungo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Disespressivo = neologismo utilizzato per esprimere il disagio per non riuscire a trovare un mezzo tecnico efficace per comunicare una certa emozione o una certa idea.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Noematico = da noema, conoscenza acquisita intellettivamente. Si oppone a patema.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Patico = da patema, conoscenza mediata dall’esperienza, in cui l’oggetto è sentito, provato emozionalmente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Eidetico = per Husserl il termine fa riferimento all’essenza. In psicologia fa riferimento alla capacità di figurarsi qualcosa sotto forma d’immagine.

Qui il termine è inteso in entrambi i sensi, dando una connotazione visiva, cioè espressa immediatamente, senza i vincoli delle parole, all’essenza di ciò che si è e che si vuol comunicare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Edmund Husserl (1859 – 1938) = Filosofo e matematico tedesco che s’interessò di logica e di psicologia. Fondatore della fenomenologia, indicava un modo diverso per analizzare la realtà, andando al di là delle astrazioni che la scienza e la filosofia hanno accumulato, per attingere al mondo della vita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fenomenologia = per Husserl e per la filosofia contemporanea, è una scienza soggettiva dell’oggettivo. L’analisi della coscienza è effettuata nell’intenzionalità della coscienza stessa. L’intenzionalità è vista come proiezione della coscienza verso qualcosa che le è esterno. L’analisi della coscienza diviene quindi l’analisi di tutti i modi possibili con cui qualcosa può essere percepito e rappresentato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Supposto = Nel doppio significato di posto sotto (a ciò che viene esternato), e di immaginato (adatto a comunicare). Ancora una volta vengono poste le distanze con l’idea che la parola riesca sempre ad esprimere, a chiarire.

L’intera strofa contrappone quel che si vuole dire con la possibilità di farlo con le parole, la necessità che s’incontra d’inventarsi parole nuove e di stuprare la lingua; la scoperta di un termine inizialmente appreso freddamente e poi compreso con l’esperienza; ancora lo scollamento fra un’immagine interiore e la sua espressione verbale, che ne rappresenta un’espressione a metà.

 

 

 

 

 

 

Locupletare = arricchire.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Equoreo = marino.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Chiudenda = recinto, recinzione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Effrarre = forzare, aprire forzando.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pervicace = ostinato. Da effrarre pervicaci: da forzare con ostinazione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(1) S’immagina l’intero scibile umano come un mare. Il lessico di una persona, e per analogia la sua conoscenza in genere, come una zona di questo mare, non priva d’una certa inerzia ad aprirsi verso il mare aperto.

In questi versi l’autore sprona se stesso a vincere quest’inerzia, per costruirsi in maniera più aperta e ricca.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Callipigia = dalle belle natiche. Callipigia era uno degli attributi classici di Venere.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fungente = il lessico di una persona può mutare in continuazione (volgente). Esso inoltre mette in comunicazione con se stessi e con gli altri. Secondo Husserl, in un certo senso, crea una certa proiezione del reale, quindi funge da mediatore per la costituzione delle varie proiezioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(2) Il lessico è paragonato topicamente alla bellezza, quindi al suo simbolo classico, Venere.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Topica = Nella retorica classica era una teoria che spiegava come utilizzare i luoghi comuni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ontico = nell’epistemologia diadromica indica il rifiuto di ogni ontologia, ed il tener conto delle infinite interrelazioni di mille variabili che determinano la realtà dell’individuo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Diadromia = operazione di andare e venire, di correre di qua e di là, pescando in teorie mutuamente incompatibili per sostenere una data tesi. Su di essa si fondano le scienze umane contemporanee che si avvalgono delle più disparate dottrine scientifiche, psicologiche, sociologiche eccetera.

Il concetto di diadromia è chiaramente legato al concetto di Pensiero Debole, della filosofia contemporanea.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pensiero debole = corrente filosofica contemporanea che rinuncia alla determinazione totalizzante del reale e si limita ad un suo studio provvisorio e parziale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ontologia = parte della filosofia che si occupa dell’essere in quanto tale, della cosa in sé; scienza dei principi fondamentali.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Immanente = contrario di trascendente. Due enti sono tra loro immanenti quando sono costituiti della stessa sostanza. Trascendenti in caso contrario.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(3) si ribadisce il concetto che l’individuo è in qualche modo il proprio lessico, in cui proietta il proprio mondo interiore, che può accrescersi anche con l’accrescersi della propria cultura, in un andamento che vede viaggiare l’uno e l’altra nella stessa direzione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Essenza nietschiana = Nietsche sostenne che, meglio che studiare la filosofia, è vivere la filosofia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Accidente = Per Aristotele la sostanza è l’essenza; l’accidente, invece, è quella caratteristica non essenziale delle cose, che può anche mancare senza che la sostanza cambi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(4) La terza ed ultima strofa chiarisce i limiti di ciò che è espresso nelle prime due.

Ciò che importa di più è vivere, in qualunque modo.

La cultura, comunque, può rappresentare un piacevole condimento di questa vita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Testo Poesie