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TROPPE TELEFONATE A CASA, IL FIGLIO FACEVA IL GIGOLO'

MILANO - Figlio modello, gigolò gettonatissimo. Una doppia vita che sarebbe rimasta tale se mamma e papà stanchi di quelle strane telefonate a tutte le ore del giorno non avessero chiesto un controllo alla Telecom. Risultato? Il loro bravo ragazzo, 21 anni, uno e novanta di muscoli e bellezza, universitario a tempo perso, era in realtà un gigolò che nella provincia padovana (anche se viveva nel Vicentino) andava per la maggiore. E quelle "strane" telefonate (in un primo tempo attribuite a ladri intenzionati a controllare le abitudini familiari) erano proprio tutte per lui, solo che quando non era l'interessato a rispondere dall'altra parte o buttavano giù, o facevano richieste assurde o balbettavano qualcosa. Erano donne sulla quarantina e più che rispondevano alle regolari inserzioni che il giovane pubblicava: "Se ti senti sola, annoiata, e sei matura e sofisticata, facoltosa, play boy Italia settentrionale, 21 anni, 1.90, atletico, esperienza, massima igiene, ti accompagna in un paese senza fine...". Alessio (questo il nome di battaglia) convocato in pretura e tabulati Telecom alla mano ha ammesso: quelle signore erano mie clienti. I genitori fino all'ultimo minuto non hanno voluto credere alla storia. Di fronte alla confessione hanno sgranato gli occhi. E comunque non lavorava da solo. Con lui anche un amico operaio: "Stupendo greco, occhi verdi...".

FONTE: La Repubblica del 1999