itinerari
POGGIBONSI E I SUOI POGGI
E' questo un itinerario che
permette di visitare i posti più suggestivi della nostra città. Poggibonsi è
una città industriale e abbastanza caotica, però con le ultime migliorie di
arredo urbano ed iniziative culturali, inizia a guardare sempre più con
interesse al turismo, facilitata anche dalla vicinanza di città turisticamente
importanti e dalle bellissime zone del Chianti. E’ un po' di tempo che gli amministratori della Città tentano di
attirare l'interesse del flusso turistico, rivalutando le opere d'Arte che sono
presenti in buon numero sul territorio Comunale. Tutte queste Opere D'Arte sono
facilmente raggiungibili tramite un unico itinerario di circa 25 km di facile
percorrenza. il nome di questo percorso 'Poggibonsi ed i Sui Poggi" è
dovuto al fatto che circumnavigheremo la Città sulla cresta delle colline che
la circondano.
Iniziamo
sulla strada che da P.zza Matteotti (Piazza Nova) porta verso San
Gimignano,tralasciando tutti i bivi oltrepasseremo il Palagetto , continuiamo
sulla strada principale e costeggeremo a sinistra una collina molto
boscosa, e arriveremo nelle prossimità
di un complicato incrocio tra strade asfaltate in loc. Tre Vie. Prima di
arrivare all’incrocio alla fine del tratto pianeggiante prendiamo a sinistra
una piccola ma sempre asfaltata strada . Oltrepassiamo a sinistra un aiuola spartitraffico sotto
alcuni Pini, passeremo davanti ad una
effigie della Madonna e con una curva di 90', inizia a Salire, questa strada
diventa più faticosa al momento che diventa sterrata, il fondo è molto
mosso ela salita aumenta e quindi si
rende necessario alleggerire i rapporti. Arrivati in vetta possiamo ammirare
una splendida villa ex rinascimentale, fino a poco tempo lasciata in rovina, è
stata e attualmente ben ristrutturata e abitata . Siamo ala villa di
Montelonti, un’occhieta al parco della villa e al panorama e continuiamo in
discesa fino ad arrivare ad una
biforcazione tra le strade sterrate. La
Strada a dritto e pianeggiante porta
nei bellissimi boschi descritti anche in altri itinerari, . Noi all'incrocio
descritto dovremo prendere in discesa verso Poggibonsi. Durante questa strada che è sempre sterrata
occorre fare attenzione alla velocità poiché ci sono alcune curve che non
permettono una buon controllo della bicicletta.. Una Volta arrivati alla strada
asfaltata, dovremo prendere verso il centro, attraversato il ponte del Molino
(sull'Elsa), pedaleremo per circa
20Omt. in salita e quindi prenderemo la strada a destra (Via S. Caterina).
Proseguiamo a dritto in pianura per circa 500mt., fino ad arrivare a dei ruderi
delle vecchie mura della città. A desta un Cancello (sempre aperto), ci apre la
strada verso la seconda e terza meta. Iniziamo a salire su strada sterrata, il
fondo è buono e compatto, il consiglio è quello di non esagerare con l'andatura poichè la salita
con il passare dei metrì ,diventa sempre più dura. Superati alcuni ostici
tornanti, ci troveremo di fronte ad una
strana ed
interessante
abitazione dalla inconfondibile architettura medievale, facciamo ancora alcuni
metri e trove
remo
di fronte l'imponente Castello di Badia. E' Questo un castello privato,
ristrutturato nel 1800 e, sorto
sui
resti di una antica Abbazia Benedettina documentata:fino dal 998. Seguendo il
perimetro del Castello
sì
incontra il Ponte Lavatoio in ottimo stato di conservazione. Chi lo ha potuto
visitare è rimasto molto
impressionato
dagli interni delmaniero, e dalle enormi sale dove ancora si conservano
testimonianze dei
tempi
passati. Una sosta sotto la vecchia querce e seduti su di m Merlo delle Mura
che delimitano la strada
e
quindi siamo pronti a riprendere la via. Continuiamo ancora a salire sempre su
strada sterrata, ad un successivo incrocio, prenderemo a sinistra verso un duro
stappo in salita. Superato anche questo ci ritroveremo su un tratto
pianeggiante e, dopo aver superato alcune abitazioni perfettamente
ristrutturate, ci troveremo dì fronte al Convento di San Lucchese. E' tempo ben
speso quello che verrà speso a visitare tutta la Sacra Costruzione. All'intemo
del Convento ( Visitabile su Richiesta) si trova un bellissimo Chiostro
perfettamente conservato, nella Enorme Chiesa invece si possono ammirare
Altari e affreschi di rara bellezza.
IlPorticato, I giardini ed il
panorama meritano una accurata visita. Una rinfrescatina al Bar e riprenderemo
la nostra strada. Andremo in Discesa, fino ad un incrocio, dando un occhiata al
traffico, prenderemo a destra
ín
salita ma, fatti pochi metri, dovremo
prendere a sinistra la strada costeggiata da cipressi ed in discesa.
itinerari PoggIonsi
e i suoi Poggi
Dopo una
curva, arriviamo al parco della Fonte delle Fate. E’ questa tutto quello che
rimane dell'antico castello di Poggibonizio, la fonte è stata edificata intorno
al 1200 da Balugano da Crema, originariamente all’interno delle mura della
fonte, c'era un piccolo lago e mi ricordo i bellissimi fiori di Ninfea che i
nostri padri riuscivano a cogliere. Poi
purtroppo la trascuratezza e il degrado
ambientale aveva preso il sopravvento, fino a circa 5 anni fa quando c'è stata
l'opera di restauro. Dopo aver visitato, la fonte ed il parco, ritorniamo sulla
stessa strada in salita fino a ritornare all'incrocio. Qua dovremo prendere a
sinistra in salita e arrivati alla sommità dovremo prendere ancora a sinistra
ancora in salita. Dopo pochi metri la strada diventa sterrata e ci troviamo al
cospetto della Fortezza di Poggio Imperiale. E' Questa una delle più imponenti
opere di Ingegneria Militare del 1500, voluta da Lorenzo De' Medici e costruita
da Giuliano da Sangallo ma, purtroppo mai portata a termine. Questa sì estende
su di un perimetro di circa 3 km. ed all'interno sì trovano . stanze e cunicoli per le truppe di guardia alla
vecchia città. Entrando dalla porta principale dopo una piccola salita si ha
l'accesso all'area della fortezza, all'interno della quale ora sotterrati da
coltivati campi ci sono i resti dell'antico Poggio Bonizzo. Nell'estate del
1993, una troup di archeologi ha riportato alla luce alcune testimonianze di
quella che era una fiorente ed importante città. Proseguendo su questa strada
si arriva ad alcune costruzioni militari dell'epoca, oggi ben ristrutturate e
adibite a sede per mostre . attualmente è in fase di costruzione una strada che
passa dal perimetro sud della fortezza, seguendola, troveremo la porta
dell’Imperatore, dove ci potremo permettere un eccezionale colpo d’occhio, fino
alle lontane colline del Chianti, proseguendo
arriveremo alla porta, punto di
ingresso all’interno della fortezza.
Dovremo prendere la strada bianca a destra in pianura indicata da alti
cipressi. Questa costeggia buona parte della Fortezza e possiamo ammirare le
imponenti mura e le numerose fèritoie per le primissime Armi da fuoco. Nascosta da una folta vegetazione,
al nostri piedi c'è la Fonte delle Fate. Si continua su questa strada in
discesa e al momento che si trovano le prime abitazioni la discesa diventa più
ripida, il fondo costituito da piccoli mattoni e abbastanza scivoloso e
specialmente nel tratto iniziale, molto sconnesso, inoltre è attraversata da
canali di per lo scolo dell'acqua piovana. E' questa la vecchia strada che
portava al convento di San Lucchese. Al termine arriviamo in Piazza D.Frilli.
Da questa piazza a sinistra dipartano due stradine che portano nel mezzo del
centro storico e cioè in Piazza del Comune. In questa piazza recentemente
ristrutturata si possono ammirare: la Torre del Palazzo Pretorio, legato
all'epoca della ricostruzione trecentesca della città e vecchio centro del Potere,
La Collegiata che risale all'anno 1000 ma che ha subito ristrutturazioni e
abbellimenti nel secolo scorso, che sicuramente hanno danneggiato l’ originale
architettura. Al lato opposto della piazza c'è la Chiesa di S.Lorenzo, ex
convento Agostiniano e considerato uno tra i più importanti resti di
architettura religiosa Medioevale. Una visita ai monumenti e ci troviamo a
dover riprendere a pedalare,
attraversiamo ora la città, prendendo per Via Senese fino al centro sportivo
del Bernino. Davanti al grandissimo Posteggio, nel mezzo al due campi sportivi
si prende la strada sterrata in salita che porta verso un ponte sulla Superstrada.
Prendendo questa andremo in salita per circa 2 km., nel tratto finale la salita
diventa molto dura ed impegnativa, al culmine dopo un tratto ci troveremo nel Piccolo
e antico
Borgo di Luco sorto attomo alla Umile chiesa Romanica. Proseguendo, ci
troveremo al cospetto della scalinata che porta al Castello dì Strozzavolpe
(privato), di questo castello si possono ammirare le imponenti e ben tenute
mura con tanto di fossato che delimita tutto il perimetro e il ben conservato
ponte levatoio, notevole anche il panorama ed il verde parco dì faggi e lecci.
Continuiamo ora la nostra pedalata ritornando sulla strada principale, con una
salita passeremo sotto il Castello e quindi una veloce discesa ci porterà fino
ad un incrocio tra strade sterrate.
Dovremo prendere a dritto, mi
leggera salita su strada imbrecciata che non da problemi per la pedalata, al
culmìne della salita, dovremo prendere a destra, questa volta in dìscesa su una
strada dì morbìdo tufo. Con questa ci inoltriamo nel mezzo del bellissimo bosco di
Gamberaia. E' questo un bosco sempre Ombroso dì Querce, Lecci, Conifere e colorate piante di
Corbezzolo, che lo rendono unico per i colori e i profumi che può assumere a
secondo delle stagioni.
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itinerari
Poggibonsi
ed i suoi Poggi
Il fondo del sentiero è di morbido e compatto tufo, e avanza con un andamento irregolare ma sempre pedalabile. Il Bosco presenta moltissime variazioni all'itinerario principale, che possono presentare anche divertenti situazioni trialistiche. Comunque se intendiamo lasciare per il momento l'itinerario principale, occorre orientarsi bene per potervi poi ritornare. Dopo una discesa ed una ripida ma breve salita, il bosco scompare e ci troveremo nel mezzo di una campagna ben coltivata, a sinistra un vecchio vigneto di ottima uva da vino ( Chianti geografico) a destra un altro vigneto attualmente in costruzione
Continuiamo in questa leggera salita fino ad arrivare ad una
biforcazione, all'angolo del campo dovremo prendere il sentiero e destra e
sempre costeggiandolo continueremo ancora a salire, questa volta un po' più impegnativa.
Tralasciando le altre biforcazioni, dovremo continuare su questo sentiero,
ancora in salita ed al momento che il fondo stradale diventa erboso, la salita
diventa ancora più impegnativa e ci costringerà a lavorare molto con il cambio.
Superate alcune curve ed alcune abitazioni rurali, arriveremo a Cedda. Di
questo piccolo borgo rurale fa bella mostra la Chiesa Romanica dedica a S.
Pietro a Cedda, molto accreditata dagli intenditori di opere d'arte. Da qua si
possono ammirare i paesi arroccati sulle Colline che fanno da Cornice alla
Valle del Fiume Pesa. Un po' più spostate dalla chiesa ci sono la Fattoria e
alcune abitazioni attualmente occupate dai contadini che accudiscono le terre.
Riprendiamo il Passo e ci tufferemo in veloce discesa su asfàlto verso
Poggibonsi, dopo circa 3 km. alcune ombreggiate curve ci immettono in lungo
rettilineo in pianura. Alla fine di questo nel mezzo di una curva indicata da
alti cipressi, dovremo prendere la strada sterrata a sinistra, costeggeremo in
pianura un alto muro di una villa, e dopo m campo, e ci troveremo ancora nel
mezzo di un profumato bosco. Una volta superate alcune variazioni dì pendenza
entreremo in Papaiano. E' questo l'ultimo Poggio della nostra escursione, di
questo Borgo ex rurale e attualmente costituito più che altro da abitazioni
moderne non sempre ben integrate nel contesto paesaggistico, abbiamo notizie
fino dal X° secolo
e ne è testimonianza la splendida chiesetta dedica a S.Rocco. La città di
Poggibonsi é letteralmente ai nostri piedi non molto distanti i Poggi che in
questa escursione di sono superati. Riprendendo la strada asfaltata in discesa,
ritorneremo in poco tempo a Poggibonsi che è anche la conclusione della nostra
passeggiata.
I chilometri superati dovrebbero
essere circa 25, il tempo di percorrenza dipende molto dal tempo che si
irupegna a visitare i vari monumenti. Il percorso anche se presenta salite
impegnative, è ben fattibile da tutti.
Con questo itinerario sì vuole
presentare a chi non vuol vedere, che
anche a Poggibonsi ci possono essere cose interessanfi e che se tutti saremo in grado di
rispettarle e farle conoscere diventeranno presto meta di turisti e gitanti.
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