"OPERAZIONE MUTINA UNO BIS: GEV IN AZIONE".

Nei giorni 17 e 18 maggio 1997 si è tenuta a Pavullo nel Frignano una grande esercitazione interforze di protezione civile denominata "Mutina Uno Bis".

Organizzata in grande stile, ha visto la partecipazione di organismi istituzionali e di un consistente apporto di volontari da tutta la provincia intenti nella simulazione dei soccorsi alla popolazione che si presumeva colpita da un terremoto del settimo grado della scala Mercalli.

Come nella migliore tradizione anche un gruppo di guardie ecologiche e di aspiranti ha preso parte ai lavori e si è occupato dell’allestimento di buona parte della tendopoli ubicata sull’aviosuperficie di Pavullo.

La simulazione è stata resa il più possibile veritiera: sabato mattina 17 parte dei volontari aderenti alla CPVPC si sono ritrovati al capannone ove sono custoditi gli automezzi ed hanno proceduto alle operazioni di imbarco delle infrastrutture e degli attrezzi utili per l’esercitazione.

Ricevuto l’allerta dal presidente Baiocco reparti delle GEV, delle unità cinofile e della Croce Blu hanno provveduto alla messa in strada di una lunga colonna di automezzi da dirigere verso il luogo stabilito per l’accampamento: il tutto si è svolto sotto gli occhi increduli di un gruppo di cittadini che, preoccupati, hanno chiesto in più occasioni ai piloti degli automezzi e agli altri volontari presenti quale emergenza giustificasse un tale spiegamento di forze...

L’arrivo a destinazione attorno alle 12 è coiniciso con le prime operazioni di scarico dei mezzi e con l’allestimento delle prime tende per la notte e del tendone mensa; il contemporaneo allestimento del pullman-cucina ha permesso di rifocillare quello che ormai assumeva le dimensioni di un vero campo verso le 15.

La prima giornata è, pertanto, trascorsa in opere di allestimento di infrastrutture mentre aliquote dei cinofili e delle AVPA hanno simulato recuperi e ricerche nelle zone circostanti.

Dopo tanto duro lavoro particolarmente apprezzato è stato il momento di ristoro offerto dalla cena che si è svolto nel consueto clima gioviale e allegro proprio di queste occasioni ma le attività previste non erano ancora concluse: tanto per passare un sabato sera "diverso" è stata organizzata una ricerca di dispersi in località Monzone con spettacolare recupero aereo finale delle "cavie".

Purtroppo, l’equipaggio GEV ha avuto alcuni problemi in questa fase: il carente coordinamento fornito dal capocolonna che avrebbe dovuto dirigere la squadra sul posto delle ricerche non ha consentito ai nostri di identificare esattamente l’area operativa e, pertanto, l’esercitazione ha dovuto essere interrotta dopo un paio d’ore.

Cose che capitano (anche se non dovrebbero)...

Il conseguente rientro al campo ha portato al meritato riposo (dopo una cantata degli alpini al chiaro di luna).

Si è, così, giunti a domenica 18 maggio che prevedeva lo smontaggio dei prefabbricati allestiti il giorno precedente e una visita del prefetto di Modena.

La sveglia è stata data alle 7 del mattino da parte delle sirene di tutti i mezzi presenti ala campo e da un solerte Gianpaolo Baiocco che, in perfetta uniforme, ha ispezionato personalmente tutte le tende per essere sicuro che i volontari si fossero svincolati dall’asfissiante abbraccio di Morfeo.

Dopo una mezz’ora dedicata alla prima colazione e alle primarie "esigenze" mattutine è iniziato lo smantellamento del campo che non ha incontrato intoppi se non il sonno arretrato dei nostri.

Per prima cosa si è proceduto allo smontaggio e al ripiegamento delle tende allestite il giorno precedente, attività che ha impegnato i volontari fino quasi ad ora di pranzo; durante queste operazioni aliquote di GEV hanno partecipato ad una esercitazione antincendio con reparti dei Vigili del Fuoco e del Corpo Forestale dello Stato e a una simulazione di ricerca e soccorso di infortunati in collaborazione con le AVPA di Modena, Mirandola e Castelfranco (pare superfluo sottolineare che i "nostri" hanno fatto la parte degli infortunati...).

Arrivato il momento di pranzare, tutti i partecipanti al campo si sono riuniti per l’ultima volta sotto il tendone mensa e hanno dato sfogo agli appetiti repressi di una mattinata di fatiche; gradita sorpresa è stata l’arrivo del prefetto di Modena che ha visitato il campo ed ha espresso apprezzamenti per le capacità organizzative della Protezione Civile.

Infine, ha concluso la giornata e l’esercitazione la dimostrazione di un elicottero Hughes 500 del CFS in azione antincendio su un bersaglio designato posto sulla aviosuperfice di Pavullo.

Dopo questa spettacolare prova è stato smontato il tendone mensa, rimessa la cucina in condizione di marcia e la colonna ha ripreso la strada di casa in direzione di Modena.

Nel complesso si può dire che l’esperienza è stata molto interessante sia sul piano operativo sia su quello socializzante poiché oltre ad avere permesso di provare le sinergie del volontariato di Protezione Civile ha consentito il rinsaldamento di quei rapporti umani tra apparteneti a diversi gruppi che sono la base di una proficua collaborazione nel caso, pur sempre deprecabile, di un futuro intervento operativo delle componenti messe alla prova.

Il solo rammarico che posso esprimere è che esercitazioni come quella che si è svolta quest’anno vengano ripetute solo rarissimamente a causa degli alti costi e dei disagi che esse comportano.

Credo, però, che chi di dovere dovrebbe fermarsi un attimo a riflettere e chiedersi se, a fronte di tanti investimenti improduttivi di denaro pubblico, sia giusto speculare sui costi di formazione di una task force costituita di personale volonteroso e dalle caratteristiche specialistiche molteplici che, opportunamente supportate, potrebbero consentire ai volontari non certo di sostituirsi alle forze istituzionali ma di costituire una valida "forza d’urto", una componente strategica di supporto che potrebbe rivelarsi indispensabile se opportunamente "giocata" ed equipaggiata.

Purtroppo la realtà è ben diversa.

A buon intenditor poche parole...

Riccardo Bandieri.

HOME PAGE