"LE GGEV DI NUOVO IMPEGNATE IN PROTEZIONE CIVILE"

 

 

A seguito dell’evento sismico che il 26 settembre scorso ha colpito vaste zone dell’Umbria e delle Marche le Guardie Ecologiche Volontarie della provincia di Modena, coordinate dalla Consulta del Volontariato della Protezione Civile, hanno preso parte ai soccorsi alle popolazioni disastrate mediante l’allestimento di un campo tende.

L’operazione, tutt’ora in corso, ha preso l’avvio dalla offerta di disponibilità ad inviare uomini e mezzi inoltrata dalla nostra Provincia a quella di Perugia.

Superati i primi momenti di comprensibile disorientamento, i responsabili della mobilitazione sono riusciti a creare una prima squadra che, nel pomeriggio di sabato 27 settembre, si recasse a Ferrara a recuperare le attrezzature là esposte in occasione del salone PROCIV 97: infatti, ad inizio settimana erano stati trasferiti mezzi e soprattutto il capannone-mensa che ora dovevano essere preparati per essere inviati in Umbria.

Il trasferimento è avvenuto senza intoppi e velocemente, grazie all’aiuto fornito da un reparto di boy scout: partiti da Modena alle 15 circa, i volontari sono rientrati al capannone di via dell’Industria per le 20.30.

La partenza è stata fissata per il giorno dopo, domenica 28 settembre, una volta terminate le operazioni di imbarco dei mezzi, che hanno richiesto quasi tutta la mattinata e hanno visto la collaborazione di Guardie Ecologiche, Vigili Provinciali, Alpini e personale della Provincia (soprattutto autisti professionali, così da sopperire alla cronica carenza di patenti di tipo "C").

Effettuato il carico, la colonna si è messa in marcia in direzione Gualdo Tadino (PG), frazione di San Lorenzo, dove è giunta a sera inoltrata grazie anche alla cortesia di una pattuglia della Polizia di Stato e di una della Polizia Municipale di Gualdo che hanno provveduto alla scorta per alcuni tratti.

A destinazione la situazione è sembrata subito preoccupante poiché si trattava di iniziare ad allestire il campo (a questo proposito il Genio Militare aveva già preparato una apposita area spianata e stabilizzata) in condizioni di luminosità ormai insufficienti: il problema è stato poi risolto grazie all’invio di una squadra di operai comunali che hanno installato una serie di riflettori ma le prime operazioni si sono svolte alla luce dei fari dei mezzi, opportunamente radunati.

Grazie all’aiuto fornito da militari inviati dal CAR di Orvieto si è riusciti per la mezzanotte a montare il capannone ed alcune tende che hanno permesso ai volontari di contare su qualche infrastruttura per passare la notte.

In questa prima giornata è stato un poco precario l’approvvigionamento alimentare: la cucina autotrasportata ancora non era funzionante e i pasti venivano inviati a San Lorenzo da un campo allestito nel capoluogo (distante 7 Km.); provvidenziale sono stati la simpatia e il calore umano degli abitanti, che non si sono risparmiati nell’offrire ogni genere di conforto potessero a quanti erano addetti al montaggio delle strutture.

Il campo è stato completato il giorno dopo e già a sera si era in grado di ospitare i primi sfollati e di fornire loro un pasto caldo a cura del capo cuoco, alpino Galli, e dei suoi aiutanti; a disposizione: circa 20 tende da 6/8 posti ciascuna, un capannone-mensa, una tenda cambusa, un box prefabbricato contenente la cucina, due roulottes per il personale di governo e i servizi di segreteria, servizi igienici e una cabina telefonica con possibilità di ricevere chiamate.

Evidentemente, l’esercitazione antisismica del maggio scorso a Pavullo ha dato i suoi frutti...

Raggiunta la piena operatività, le strutture al comando della GEV Gibellini potevano offrire ospitalità a circa 120 persone, contando sulla assistenza fornita dai cucinieri dell’ANA e dalle Guardie Ecologiche Vescovini (vice capo campo), Gualmini, Fangareggi, Magnani, Bandieri e Pulga (addetti).

Gli abitanti hanno manifestato a più riprese la loro viva soddisfazione nel constatare come, in poco più di 24 ore, fosse sorto dal nulla un campo molto ben attrezzato, opera quasi esclusiva di operatori volontari e che rispondeva appieno alle loro esigenze: non sono mancati momenti di calorosa fraternizzazione tra gli operatori e gli ospiti, il che ha consentito ad ognuno di ritornare a Modena (al termine del proprio turno di lavoro) con molti bei ricordi e un profondo senso di soddisfazione per il proprio operato.

Purtroppo, nella notte sul 29 ottobre, una bufera di vento ha quasi completamente distrutto le strutture approntate, sradicando le tende e portando via la cambusa: bilancio di ore di confusione e di emergenza è stato lo smantellamento forzoso di tutto il complesso e due feriti (non gravi) tra gli ospiti che si trovavano nelle tende.

Immediato è scattato l’invio da Modena di una nuova squadra di volontari che, in collaborazione con quelli già presenti sul posto, i bersaglieri e i Vigili del Fuoco, ha trasferito gli sfollati in un capannone di muratura messo a disposizione dalle autorità locali in cui sono stati concentrati la mensa e il gruppo calore presenti nel campo, che poi è stato smontato.

Al momento attuale, quindi, vi è ancora un forte bisogno di personale che, seppure in forma diversa dalla precedente, contribuisca al ricovero delle persone che non possono tornare alle proprie case: l’inverno avanza e la presenza dei volontari modenesi a Gualdo è prevista a tempo illimitato...

Tutti coloro che hanno tempo e voglia di contribuire ad alleviare le sofferenze di chi ha perso tutto nel sisma, portandosi a casa in cambio una esperienza che non dimenticherà, sono invitati a farsi avanti senza esitazione, prendendo contatto con Gian Paolo Baiocco presso la Consulta Provinciale del Volontariato di Protezione Civile, e a informarsi su quale turno di lavoro è più confacente alle proprie esigenze.

L’invito che rivolgo a tutti coloro che stanno leggendo questo articolo è il seguente:

Anche se i telegiornali parlano sempre meno della situazione nelle aree terremotate (altre cose, forse, fanno più notizia) non dimenticate che c’è bisogno dell’aiuto di ciascuno di voi per quanto poco vi sentiate di poter fare.

Abbiamo fatto corsi ed esercitazioni mirati ad affrontare emergenze di questo tipo: sentitevi preparati e date di voi quanto potete perché la Protezione Civile non è un circolo del bridge; se si decide di partecipare all’iter formativo che essa fornisce è giusto e responsabile prendere parte alle operazioni sul campo quando la situazione lo richiede!

Riccardo Bandieri.