FANTACALCIO STORY:

Ai tempi delle crociate

 

Ai tempi delle crociate il fantacalcio era molto complicato, perché c’erano parecchi contrasti all’interno della Federazione. Tutto era cominciato con il passaggio della fanta-squadra di Terra santa dagli arabi ai turchi. Ora, si sa che i turchi fumano come turchi, così fumavano continuamente, dalla panchina della loro squadra, tanto da creare una vera e propria cappa, e non far vedere nulla agli spettatori. Tutto questo dava un pessimo esempio ai giovani, così la Federazione, guidata da papa Urbano II, aveva deciso di proibire il fumo in panchina. I turchi si erano fermamente opposti, e avevano scatenato molte polemiche. Stanche di tutto questo, le altre fanta-società si erano lanciate alla riconquista della Terra santa. Era fondamentale riconquistare quella terra, tanto che i fanta-giocatori crociati, quando si faceva la scelta tra palla e campo, sceglievano sempre campo, così riconquistavano un piccolo pezzo di terreno.

Non era facile, però, per le fanta-squadre crociate, troppo piene di mercenari, il che faceva infuriare i tifosi, fino a quando tutto questo finì: tutti i mercenari furono infatti acquistati da Moratti, ad un costo tale da finanziare le successive sei crociate.

Tra le fanta-squadre più forti c’era senza dubbio quella del feroce Saladino, che visto il nome era parecchio feroce (e anche un po’ Saladino). Quando un portiere prendeva un gol, gli faceva dare venti frustate, quando un giocatore veniva espulso lo faceva impalare, ma quando un attaccante sbagliava un rigore, toccava il picco della sua ferocia: gli faceva vedere una puntata de L’Italia sul due. I suoi giocatori vivevano così in un clima di terrore, e non era loro di aiuto il fatto che, dopo una bella prestazione, Saladino offriva a ognuno di loro venti veline vergini, perché valle a trovare te venti veline vergini, quindi andava sempre a finire che dovevano cibarsi gli avanzi di Briatore.

Un’altra squadra competitiva era quella di Riccardo, detto cuor di leone, perché della sua fanta-squadra facevano parte Gattuso, Cufrè, Giannichedda e Gravesen; certo, questa squadra non eccelleva per qualità, tanto che solo un lungo e astuto silenzio non ha fatto conoscere il nome completo di Riccardo, che era cuor di leone va bene, ma piedi proprio de merda!

L’altra grande squadra era senza dubbio quella di Goffredo di Buglione, che però soffriva molto la sua presidenza: tutte le domeniche, infatti, i tifosi delle fanta-squadre avversarie lo prendevano in giro per il suo nome, con striscioni come Buglione ciucciame un coglione dei tifosi di Riccardo, e Meglio kamikaze che Buglione di quelli di Saladino. Alla fine, però, la squadra di Goffredo sbaragliò le avversarie, conquistando così dalla Federazione il titolo di Difensore del Santo Sepolcro. Dicono le cronache dell’epoca che la prima dichiarazione di Goffredo dopo la conquista del titolo fu: << Io difensore del Santo Sepolcro? Seh, Cannavaro che ha alzato la coppa del mondo, allora, me fa ‘na pippa!>>

 

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